Perché la bandiera bianca è un simbolo di resa?

La bandiera bianca, in situazioni di conflitto, viene utilizzata per la resa senza condizioni, la ricerca di una soluzione pacifica, il cessate il fuoco o la fine delle ostilità

Perché la bandiera bianca è un simbolo di resa
Perché la bandiera bianca è un simbolo di resa? La bandiera bianca, in situazioni di conflitto, viene utilizzata per esprimere diverse cose: la resa senza condizioni, la ricerca di una soluzione pacifica, il cessate il fuoco o la fine delle ostilità.

Le sue origini risalgono a tempi antichi: durante la Dinastia Han orientale in Cina e nell’Impero romano, Publio Cornelio Tacito ne menzionò l’uso come segno di resa dei legionari. Si è sviluppata indipendentemente sia in Oriente che in Occidente. Nei vari continenti, ha avuto usi differenti: ad esempio, l’esploratore portoghese Gaspar Correia la descrisse nel 1502 come simbolo di pace, inviata dal principe indiano Zamorin di Kozhikode al suo nemico Vasco da Gama.

Nell’età moderna e con la formazione degli Stati nazionali, la bandiera bianca è diventata una consuetudine di diritto internazionale, riconosciuta ufficialmente con la convenzione dell’Aia del 1899.

Curiosità sulla bandiera bianca

Oltre al suo significato bellico, ha acquisito altri significati: in contesti sportivi come la Formula 1, segnala la presenza di un veicolo lento sulla pista o l’inizio dell’ultimo giro nelle gare come la Nascar e l’IndyCar. Nel 1996, i talebani adottarono una bandiera bianca come simbolo nazionale dell’Afghanistan, successivamente arricchita con la shahada in nero nel 1997. Inoltre, nelle scuole austriache, viene issata per celebrare il superamento dell’esame di maturità dagli studenti.

La bandiera bianca ha avuto anche significati politici e culturali: ha sventolato sul palazzo ufficiale di Parigi fino al 1830, rappresentando un simbolo borbonico, ed è anche il titolo di una famosa canzone di Franco Battiato, inclusa nell’album “La voce del padrone”.

Lo stendardo bianco, simbolo di resa in battaglia, ha una storia documentata che risale alla dinastia cinese Han (226 a.C.-220 d.C.). L’uso di sollevare uno stendardo bianco come segno di resa è stato successivamente riportato dallo storico romano Publio Cornelio Tacito, che descrisse un episodio avvenuto nel 109 d.C., durante il quale i legionari, anziché alzare gli scudi come consueto, agitarono una bandiera bianca.

Nelle battaglie medievali, l’uso dello stendardo bianco si diffuse ampiamente. Questo vessillo, simbolo di purezza e pace, veniva utilizzato per segnalare al nemico la volontà di interrompere le ostilità. La sua facilità di costruzione, bastando legare un panno bianco a un bastone, rendeva chiaro il messaggio di resa al nemico.

Attualmente, l’impiego dello stendardo bianco è regolamentato dalla Convenzione dell’Aja del 1907. Non rispettarne le disposizioni, ad esempio utilizzandolo per avvicinarsi ingannevolmente al nemico o ferendo chi lo porta, è considerato un crimine di guerra. La sua preservazione come simbolo universalmente riconosciuto di resa pacifica testimonia della sua importanza nella storia militare e nel diritto internazionale.

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