Secondo l’Osservatorio Milex, nel 2025, per la prima volta, l’Italia supererà la soglia dei 30 miliardi di euro destinati alla spesa militare
Nel 2025 l’Italia destinerà 32 miliardi alle spese militari. Nel 2025, per la prima volta, l’Italia supererà la soglia dei 30 miliardi di euro destinati alla spesa militare. Secondo l’Osservatorio Milex sulle spese militari, l’Italia raggiungerà un totale di oltre 32 miliardi di euro, registrando un incremento di oltre 2 miliardi rispetto all’anno precedente e un aumento del 12% negli ultimi dieci anni. Di questi, ben 13 miliardi saranno destinati all’acquisto di nuove armi.
Analisi delle spese militari
L’Osservatorio Milex ha condotto “un’analisi delle allocazioni relative alla sfera della Difesa e degli armamenti”, che ha portato alla stima della spesa militare prevista per il 2025. Come anticipato, una parte dei fondi proviene dai tagli ad altri ministeri. Recentemente, ad esempio, è stato annunciato che il Fondo per l’Automotive, mirato a sostenere la transizione verso le auto elettriche, verrà ridotto da un miliardo a 200 milioni all’anno, con un risparmio di 3,7 miliardi di euro per lo Stato nei prossimi cinque anni.
Bilancio del Ministero della Difesa
La base di partenza per il calcolo delle spese militari è il bilancio del Ministero della Difesa, che ammonta a 31,295 miliardi di euro. Da questa cifra, sono sottratte le spese non strettamente militari e aggiunti i finanziamenti esterni al Ministero ma destinati a scopi militari. Secondo le tabelle dell’Osservatorio, i costi per il personale, che includono anche i Carabinieri impiegati in missioni all’estero, ammontano a oltre 11,7 miliardi di euro. Le spese per attività non operative, come quelle di natura gestionale e amministrativa, sono pari a 2,6 miliardi di euro. Inoltre, i fondi provenienti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy valgono 3,2 miliardi, mentre le missioni internazionali contano 1,21 miliardi, e i fondi pensionistici raggiungono i 4,5 miliardi di euro.
Investimenti in nuovi sistemi d’arma
Una voce di spesa in forte crescita riguarda gli investimenti per nuovi sistemi d’arma. Per i “programmi di ammodernamento e rinnovamento degli armamenti, ricerca, innovazione tecnologica, sperimentazione e procurement militare” sono stati stanziati 2,6 miliardi di euro, mentre per la “pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari e infrastrutturali” saranno allocati 7,1 miliardi di euro. Sommando queste voci, le spese militari dirette arrivano a oltre 32 miliardi di euro.
Spese militari dirette e indirette
A questa cifra vanno aggiunte le spese militari indirette, che includono costi e investimenti per le basi militari e le quote di partecipazione dell’Italia alle spese militari in ambito europeo, per un totale di circa mezzo miliardo di euro. Così, il totale delle spese militari dirette e indirette supera i 33 miliardi di euro.
Trend della spesa militare
Secondo la metodologia di Milex, la spesa militare italiana per il 2025 è stimata a 32,023 milioni di euro, stabilendo un nuovo record storico con un aumento del 12,4% rispetto al 2024 (circa 3,5 miliardi in più in un anno) e del 60% rispetto al 2016.
Contesto internazionale
Nell’ultimo decennio, la spesa militare in Italia è cresciuta costantemente. Durante il suo mandato, il governo Meloni ha aumentato le spese per la difesa, inclusi investimenti nell’acquisto di aerei e carri armati. Anche i governi precedenti avevano incrementato l’esportazione di armamenti e le spese militari. Questo aumento di investimenti, produzione, esportazione e acquisti nel settore militare è in linea con le richieste della NATO, dell’UE, e delle raccomandazioni di Mario Draghi. La NATO ha infatti suggerito agli Stati di destinare almeno il 2% del PIL alla difesa, l’Unione Europea sta lavorando alla costruzione di un piano di difesa comune, e il cosiddetto “Rapporto Draghi” incoraggia fortemente un incremento dei fondi destinati al settore delle armi, riducendo al contempo la burocrazia.
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