Secondo Forbes, il 23 febbraio il territorio occupato dai russi era di 43.300 metri quadrati. Dopo circa 3 mesi sarebbe triplicato
In 3 mesi la Russia ha occupato circa il 20% del territorio ucraino. Secondo la ricostruzione di Forbes, il 23 febbraio (il giorno prima dell’invasione) il territorio ucraino occupato dai russi era di 43.300 metri quadrati (circa il 7%). Ora, invece, sarebbe triplicato arrivando a circa 125 mila chilometri quadrati (cioè, il 20% dell’Ucraina).
Tutto ciò, nonostante Mosca abbia “rallentato” in diverse occasioni per recuperare forze e attendere le reazioni degli altri Stati, senza però mai rinunciare all’offensiva.
La Nato ha affermato: “Gli ucraini stanno facendo un lavoro fantastico ma la situazione nel Donbass, dal punto di vista militare, è diventata molto difficile, è essenziale che l’Alleanza o i singoli Paesi membri continuino la fornitura di armi all’Ucraina. Putin attacca i deboli, mostriamo forza“.
Uno scenario che rende la mediazione sempre più difficile. Infatti, l’ex presidente russo Medvedev ha praticamente “bocciato” il “piano di pace” che l’Italia ha presentato all’Onu. Ha affermato: “È un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà: Donbass e Crimea non torneranno mai indietro a Kiev“. Un piano che, secondo Medvedev, sarebbe stato elaborato sulla base delle ricostruzioni ucraine.
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