Il presidente serbo svela il piano Nato per la Russia: “Una guerra da 15 milioni di morti tra 3-4 mesi”

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato in un’intervista che una guerra tra la NATO e la Russia potrebbe verificarsi entro 3-4 mesi, con il potenziale di causare fino a 15 milioni di morti

Il presidente serbo svela il piano Nato per la Russia:

Il presidente serbo svela il piano Nato per la Russia: “Una guerra da 15 milioni di morti tra 3-4 mesi”. Che una guerra tra la NATO e la Russia fosse solo questione di tempo è una realtà purtroppo ben nota. Secondo il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, questo conflitto, potenzialmente nucleare, potrebbe arrivare entro il 2029, ma per il presidente serbo Aleksandar Vucic, è molto più vicina.

Vucic ha dichiarato in un’intervista al canale svizzero Die Weltwoche che “ci restano 3 o 4 mesi, forse meno, prima della catastrofe”. La Serbia, storicamente vicina alla Russia, ha recentemente mostrato interesse verso l’Occidente, desiderando entrare nell’Unione Europea e supportando il piano di pace dell’Ucraina discusso al vertice di Lucerna.

Il presidente serbo ha citato il famoso storico Alan J. P. Taylor: “Il treno ha lasciato la stazione e nessuno può fermarlo”. Vucic ha spiegato che questo rappresenta la situazione attuale, dove “stiamo assistendo all’oscuro punto finale di tutto ciò che accadrà in Ucraina se le grandi potenze non faranno nulla. In un breve periodo di tempo, sì, sono abbastanza sicuro che assisteremo a una vera catastrofe”.

Il problema, secondo Vucic, è che i leader mondiali parlano solo di guerra, senza cercare la pace. “La pace è quasi diventata una parola proibita; si dice che dobbiamo vincere per assicurarci la pace futura”.

Vucic ha poi rivelato quello che considera un piano della NATO: “L’Occidente crede di poter vincere facilmente contro Putin, vogliono sfiancarlo in Ucraina. Poi, si pensa, la Russia non esisterà più sul suo attuale territorio e nella sua attuale forma, e Putin sarà rovesciato e così via”.

In sostanza, la NATO non desidererebbe la pace in Ucraina perché convinta di poter vincere facilmente contro una Russia indebolita da anni di guerra. Tuttavia, Vucic ha espresso il suo dubbio su questa convinzione, affermando che “non posso dire che l’Occidente si stia sopravvalutando, ma credo che la Russia e Putin siano sottovalutati”.

Se dovesse scoppiare una guerra mondiale, anche la Cina, che ha recentemente messo in allerta parte del suo arsenale nucleare, potrebbe supportare Mosca, insieme a Corea del Nord e Iran.

Una guerra da 15 milioni di morti

Durante l’intervista, Aleksandar Vucic ha espresso il suo punto di vista riguardo alla situazione geopolitica attuale: “Analizzate la situazione della NATO e degli Stati Uniti. Non possono permettersi di perdere una guerra in Ucraina. La Russia non deve vincere. Le potenze occidentali perderebbero il loro patrimonio politico. In secondo luogo, la posizione dell’Europa e dell’Occidente collettivo in termini geopolitici si deteriorerebbe troppo. Terzo, si aprirebbe il vaso di Pandora per ulteriori ostilità contro l’Occidente collettivo in futuro”.

Vucic ha inoltre sottolineato che “se Putin perde la guerra, personalmente perderà tutto, e la Russia non esisterebbe più e non sarebbe più organizzata come lo è oggi”. La conseguenza di ciò sarebbe che “nessuna delle due parti può permettersi di perdere, per questo ho detto pubblicamente, e non l’ho nascosto, che ci stiamo avvicinando a una vera catastrofe”.

Perciò ci avviciniamo all’abisso – ha continuato Vucic -. Ma questo ci porta a un’altra domanda: chi è disposto a perdere 1, 2, 5, 10, 15 milioni di persone? Chiedetevelo. Io non voglio perdere un solo uomo: non parteciperemo. La Serbia è stata uno dei campioni mondiali di guerra nel XX secolo. Ora il mio sogno è mantenere la pace e la stabilità”.

Secondo Vucic, la Francia preferirebbe fare guerra alla Russia in Ucraina piuttosto che nel resto del continente, e la Germania avrebbe un approccio simile. Per questo motivo, l’escalation del conflitto potrebbe verificarsi molto prima di quanto si possa immaginare.

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