Il piano di pace proposto dall’Ucraina in 10 punti

Il piano di pace proposto dall’Ucraina per porre fine alla guerra è stato discusso durante il vertice di Bürgenstock. Il documento è composto da 10 punti fondamentali

Il piano di pace proposto dall’Ucraina in 10 punti

Il piano di pace proposto dall’Ucraina in 10 punti. Il piano di pace proposto dall’Ucraina, discusso durante il vertice di Lucerna, prevede 10 punti chiave. Al termine della conferenza tenutasi a Bürgenstock, un resort sul lago di Lucerna in Svizzera, la dichiarazione finale non è stata sottoscritta da tutti i Paesi partecipanti. La Russia non è stata invitata, sollevando critiche sull’efficacia di un accordo di pace senza la partecipazione della nazione che ha avviato il conflitto.

La conferenza ha visto la partecipazione di 93 Paesi e 8 organizzazioni internazionali. Questo vertice rappresenta un primo passo verso la creazione di un gruppo di lavoro per un secondo summit, che dovrebbe includere anche la Russia, come promesso dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il piano di pace dell’Ucraina, elaborato a fine 2022, è rimasto quasi invariato nonostante l’evoluzione del conflitto in favore della Russia. Tuttavia, quattordici Paesi, tra cui alcuni di grande importanza, non hanno firmato il documento conclusivo. Nonostante ciò, Zelensky ha definito il vertice un “grande successo“, sottolineando l’importanza del dialogo tra tutte le parti per porre fine alla guerra.

I 10 punti del piano per la pace dell’Ucraina

Il piano di pace proposto dall’Ucraina per porre fine alla guerra è stato discusso durante il vertice di Bürgenstock. Il documento è composto da dieci punti fondamentali.

Sicurezza nucleare e radiazioni: La Russia non deve utilizzare il ricatto nucleare. Deve ritirarsi dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, restituendo il controllo all’AIEA e al personale ucraino per garantire la sicurezza dei reattori.

Sicurezza alimentare: È essenziale ripristinare l’accordo sui cereali del Mar Nero per consentire all’Ucraina di esportare cibo e prevenire crisi alimentari globali, aggravate dal ritiro della Russia dall’accordo.

Sicurezza energetica: Gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine devono cessare. Devono essere introdotte misure, come le restrizioni sui prezzi delle risorse energetiche russe, per impedire l’uso delle risorse energetiche come armi.

Liberazione di prigionieri e deportati: La Russia deve liberare tutti i prigionieri ucraini, sia militari che civili, compresi i bambini deportati con la forza. L’Ucraina propone uno scambio di prigionieri “tutti per tutti”.

Ripristino dell’integrità territoriale e dell’ordine mondiale: La Russia ha violato la Carta delle Nazioni Unite invadendo l’Ucraina. L’integrità territoriale dell’Ucraina deve essere rispettata e ripristinata senza negoziati.

Ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità: La Russia deve ritirare tutte le sue truppe dall’Ucraina per permettere il pieno controllo del paese sui suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Questo è essenziale per una pace duratura.

Giustizia: Gli oltre 100.000 crimini di guerra russi registrati dall’Ucraina non devono rimanere impuniti. È necessario istituire un Tribunale speciale per l’aggressione russa e creare un meccanismo internazionale per risarcire i danni causati dalla guerra.

Protezione dell’ambiente: L’invasione russa ha causato gravi danni ambientali. È necessario affrontare le conseguenze ecologiche, come i danni alla fauna selvatica e all’ecosistema, causati anche dall’esplosione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka.

Prevenzione dell’escalation: L’Ucraina deve ottenere garanzie di sicurezza adeguate ed efficaci per prevenire future invasioni. È fondamentale una nuova architettura di sicurezza postbellica nello spazio euro-atlantico che includa l’Ucraina.

Conferma della fine della guerra: Dopo la cessazione delle ostilità e il ripristino della sicurezza e della giustizia, le parti devono firmare un documento ufficiale che confermi la fine della guerra.

Questi dieci punti sono stati accolti con riserve da diversi Paesi, e la Russia li ha ritenuti in gran parte inaccettabili. Non è stato affrontato il possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO o nell’Unione Europea.

Chi non ha firmato il piano dell’Ucraina

Il piano di pace proposto dall’Ucraina include, tra i suoi punti principali, il ritiro delle truppe russe e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Data la situazione attuale, con la Russia che ha il controllo di alcune aree ucraine, è comprensibile perché Vladimir Putin abbia respinto questo piano.

Alla conferenza tenutasi vicino a Lucerna, le conclusioni finali non sono state firmate da quattordici Paesi, tra cui India, Sudafrica, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Brasile (presente come osservatore), Armenia, Bahrain, Colombia, Indonesia, Giordania, Libia, Vaticano (presente come osservatore), Messico e Thailandia.

Le astensioni di molti Paesi del BRICS, oltre a quella del Vaticano, sono particolarmente significative. La Russia non è stata invitata alla conferenza e la Cina ha declinato l’invito.

La pace non significa resa, come Putin sembra suggerire“, ha dichiarato Giorgia Meloni, con l’Italia che invece ha firmato il documento. “Confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un pericoloso precedente per tutti. L’Italia ha sempre fatto la sua parte e non ha intenzione di voltare le spalle, ma dobbiamo unire tutti i nostri sforzi possibili per aiutare l’Ucraina a guardare al futuro, ed è quello che abbiamo fatto al G7“.

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