Il governo italiano vuole riformare l’esercito?

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sollevato l’urgenza di riformare l’esercito prevedendo l’aumento del numero di effettivi, in modo da creare una riserva nazionale che possa attivarsi in caso di mobilitazione

Il governo italiano vuole riformare l'esercito?
Il governo italiano vuole riformare l’esercito? Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha sollevato l’urgenza di riformare radicalmente l’esercito italiano, indicando la necessità di maggiori finanziamenti, un aumento del personale e la creazione di una riserva nazionale. Davanti ai legislatori delle Commissioni Esteri e Difesa, ha spiegato che la guerra in Ucraina ha evidenziato la necessità di prepararsi al peggior scenario possibile.

Il suo piano prevede una revisione completa delle forze armate, con un rafforzamento dell’esercito di terra e un aggiornamento dell’equipaggiamento militare. L’obiettivo è ampliare il numero di forze effettive, puntando a raggiungere 160.000 unità contro le attuali 120.000. Inoltre, si propone la formazione di una riserva pronta a supportare l’esercito in caso di mobilitazione.

Crosetto si è ispirato ai modelli di Israele e Svizzera, dove però il servizio militare è obbligatorio, ma ha sottolineato la necessità di rivoluzionare le forze armate italiane. Tuttavia, ha evidenziato la carenza di personale giovane nell’esercito, con solo un terzo del personale al di sotto dei 30 anni.

Un’altra area critica riguarda l’equipaggiamento militare. Crosetto ha rivelato una situazione problematica: spesso i mezzi vengono riparati prelevando pezzi da altri veicoli, sottolineando la necessità urgente di modernizzare le attrezzature militari.

L’obiettivo di destinare il 2% del PIL alle spese della Difesa, fissato dalla NATO, è visto da Crosetto solo come un punto di partenza, non sufficiente per le esigenze attuali. Tuttavia, per aumentare le risorse, si dovrà aspettare fino al 2028. Di conseguenza, il Ministro ha proposto di chiedere il permesso di escludere le spese militari dal patto di stabilità.

Questa iniziativa di riforma segue la direzione tracciata dalla legge n.119/2022, approvata nella precedente legislatura, per la revisione delle Forze Armate e l’avanzamento degli ufficiali. Crosetto sta ora mettendo in atto quanto stabilito da questa legge, confermando la continuità nell’approccio alla difesa, indipendentemente dai cambiamenti politici.

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