I cellulari ci ascoltano col microfono?

Cox Media Group, un conglomerato statunitense che comprende una concessionaria pubblicitaria e vari media, ha affermato di avere accesso alle conversazioni private delle persone, suggerendo che esista una tecnologia in grado di “ascoltare” attraverso i microfoni degli smartphone

I cellulari ci ascoltano col microfono?

Negli ultimi anni, molte persone hanno iniziato a sospettare che i loro smartphone ascoltino le conversazioni quotidiane. Questo sospetto è alimentato dal fatto che, dopo aver parlato di un prodotto o di un argomento specifico, si trovano a ricevere pubblicità correlate sui social media o su siti web. Sebbene alcuni considerino queste esperienze come semplici coincidenze, la questione è stata recentemente sollevata da Cox Media Group, un conglomerato statunitense che comprende una concessionaria pubblicitaria e vari media. Questa azienda ha affermato di avere accesso alle conversazioni private delle persone, suggerendo che esista una tecnologia in grado di “ascoltare” attraverso i microfoni degli smartphone.

Il sito di giornalismo investigativo 404 Media ha esaminato le affermazioni di Cox Media Group riguardo all’ascolto delle conversazioni. Un documento della Cox spiega come l’azienda riesca a raccogliere informazioni dalla voce degli utenti per presentare annunci pubblicitari pertinenti. Questa tecnologia è conosciuta come “Active Listening” e utilizza i microfoni degli smartphone per raccogliere dati utili, che vengono poi associati al comportamento degli utenti.

L’Active Listening combina i dati vocali, ottenuti dalle conversazioni quotidiane, con informazioni comportamentali raccolte dalle attività online degli utenti. Secondo le informazioni fornite da Cox Media Group, questa tecnologia permette agli inserzionisti di mirare a consumatori specifici in base a ciò di cui parlano. Ad esempio, se una persona discute di voler comprare un’auto o di iscriversi a una palestra, la tecnologia potrebbe attivarsi e mostrare annunci relativi a questi argomenti.

Uno degli aspetti più preoccupanti di questa rivelazione è che gli utenti potrebbero aver acconsentito a essere monitorati senza saperlo. Cox Media Group ha affermato che gli utenti accettano l’Active Listening ogni volta che scaricano un’app o aggiornano un software, poiché le condizioni d’uso spesso contengono clausole che permettono pratiche invasive. Questo solleva seri interrogativi etici e legali riguardo alla privacy e al consenso degli utenti.

La rivelazione sull’Active Listening si inserisce in un contesto più ampio di pratiche intrusive di raccolta dati. Questa non è la prima volta che 404 Media mette in luce le attività discutibili legate a questa tecnologia. Dopo la pubblicazione del rapporto, aziende come Google e Meta (la società madre di Facebook) hanno preso le distanze da Cox Media Group. Google ha rimosso la società dal suo programma di partnership, mentre Meta ha dichiarato che sta indagando se Cox Media Group abbia violato le sue norme di servizio.

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