Il Belgio (sede di NATO e istituzioni europee) è sprovvisto di un sistema di difesa aerea a terra

Il Belgio, sede di NATO, Commissione e Parlamento Europeo, si trova in una situazione sorprendente: non dispone di un sistema di difesa aerea a terra. Bart De Wever, candidato alla carica di primo ministro, ha espresso la necessità di dotare il Belgio di sistemi di difesa aerea come i missili “Patriot”

Il Belgio (sede di NATO e istituzioni europee) è sprovvisto di un sistema di difesa aerea a terra

Il Belgio (sede di NATO e istituzioni europee) è sprovvisto di un sistema di difesa aerea a terra. Il Belgio, che ospita la sede della NATO, della Commissione Europea e del Parlamento Europeo, si trova in una situazione sorprendente: non dispone attualmente di un sistema di difesa aerea a terra. La sua difesa dello spazio aereo è affidata a una cinquantina di caccia F-16, un numero insufficiente per proteggersi efficacemente da minacce moderne come i missili balistici ipersonici. Nonostante la rilevanza strategica del Belgio, sia a livello europeo che internazionale, fino a poco tempo fa nessuno aveva sollevato obiezioni su questa mancanza, nemmeno durante i primi anni del conflitto tra Russia e Ucraina.

Le strutture chiave come la sede della NATO e le istituzioni dell’Unione Europea a Bruxelles, quindi, sono senza una protezione aerea diretta. Il colonnello in pensione Roger Hausen ha dichiarato che il Belgio, allo stato attuale, è praticamente senza difese aeree, rendendo il Paese vulnerabile. Questa situazione ha portato a un ripensamento delle strategie difensive, poiché le recenti minacce globali hanno evidenziato la necessità di un sistema di difesa aerea più complesso.

Bart De Wever, politico di spicco e candidato alla carica di primo ministro, ha espresso la necessità urgente di dotare il Belgio di sistemi di difesa aerea come i missili “Patriot”. De Wever ha sottolineato come un Paese con infrastrutture cruciali come il porto di Anversa debba avere capacità adeguate per difendersi in caso di un conflitto su larga scala. Anversa, infatti, rappresenterebbe un punto logistico fondamentale per l’invio di truppe e rifornimenti tra Stati Uniti ed Europa in caso di una guerra tra la NATO e la Russia.

Nonostante la crescente consapevolezza del problema, nel Paese non vi è ancora un consenso chiaro sull’acquisizione di sistemi avanzati come i “Patriot”. L’opinione pubblica e i politici belgi sono divisi sui costi, sui tempi di consegna e sulla quantità di sistemi da acquistare. Alcuni suggeriscono che il Belgio necessiti di un sistema di difesa a più livelli, simile all’Iron Dome israeliano, ma un tale progetto avrebbe costi elevatissimi, stimati in diverse decine di miliardi di dollari, un importo difficile da sostenere considerando che il Belgio spende annualmente circa 5,5 miliardi di dollari per la difesa.

Questo dibattito riporta alla memoria una dichiarazione fatta nel dicembre 2022, quando il Belgio rivelò di avere munizioni sufficienti solo per 24 ore di combattimento. A distanza di un anno, il Paese si ritrova ancora privo di capacità di difesa aerea. Uno dei motivi di questa lentezza potrebbe essere legato alla stretta cooperazione del Belgio con la Francia in ambito difensivo, che rende complessa una soluzione esclusivamente belga.

Nel giugno 2024, Belgio e Francia hanno firmato un Memorandum d’Intesa per migliorare la cooperazione tra le rispettive industrie della difesa, con particolare attenzione ai sistemi di difesa aerea e terrestre. Questo accordo, rafforzato dall’acquisizione della società francese di difesa Arquus da parte della belga John Cockerill Defense, punta a sviluppare insieme tecnologie militari avanzate, inclusi veicoli militari che potrebbero rispondere a esigenze difensive più ampie.

Il Belgio partecipa inoltre all’European Sky Shield Initiative (ESSI), un progetto sostenuto dalla NATO volto a rafforzare le capacità di difesa aerea e missilistica in Europa. In collaborazione con altri alleati della NATO e sotto la guida della Germania, il Belgio si impegna a colmare le sue lacune in difesa aerea, contribuendo alla protezione collettiva europea. Tuttavia, al momento, la sede della NATO rimane senza un sistema di difesa aerea terrestre.

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