Un alto ufficiale del Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu) ha rivelato l’esistenza di una campagna di omicidi contro cittadini ucraini che collaboravano con il Cremlino nei territori occupati
I servizi segreti ucraini stanno uccidendo i “collaborazionisti” con la Russia. Un alto ufficiale del Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu), Vasyl Malyuk, ha rilasciato un’intervista in cui ha rivelato l’esistenza di una campagna di omicidi, “forse” gestita dall’agenzia di spionaggio, contro cittadini ucraini che collaboravano con il Cremlino nei territori occupati.
Malyuk ha affermato che l’Sbu ha preso di mira “moltissime” persone ritenute responsabili di crimini di guerra e attacchi contro cittadini ucraini, operando anche in territorio russo. La campagna di omicidi ha colpito principalmente cittadini ucraini che collaboravano con le autorità di occupazione russe, come nel caso di Vladlen Tatarsky, propagandista del Cremlino ucciso a San Pietroburgo il 2 aprile 2023. Malyuk ha menzionato anche il tentato omicidio del filosofo Aleksandr Dugin, fallito il 20 agosto 2022 e che ha causato la morte della figlia.
L’alto ufficiale ucraino ha ammesso che il numero di omicidi è “sostanziale” e che “è probabile che ne avvengano altri“. Malyuk ha inoltre affermato che l’Sbu sta conducendo una campagna contro le raffinerie di petrolio russe con droni kamikaze, riducendo la produzione nazionale del 12%.
La Russia ha reagito all’intervista con un mandato di arresto per Malyuk con l’accusa di “atti terroristici“.
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