Cremlino: “le capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi”

Il Cremlino ha avvertito che le capitali europee potrebbero diventare obiettivi in risposta al dispiegamento di missili a lungo raggio statunitensi in Germania

Cremlino: le capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi

Cremlino: “le capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi”. Il Cremlino ha avvertito che le capitali europee potrebbero diventare obiettivi in risposta al dispiegamento di missili a lungo raggio statunitensi in Germania. Dopo aver denunciato “un ritorno alla guerra fredda” e promesso una “risposta militare“, la Russia ha dichiarato che questa mossa americana autorizza Mosca a designare le capitali europee come “potenziali” obiettivi di ritorsione.

Nonostante i nuovi aiuti militari ottenuti al vertice NATO di Washington, Kiev deve affrontare una realtà più complessa: gli F-16 promessi arriveranno in estate, ma saranno molto meno di quanto sperato. Il dispiegamento dei missili a lungo raggio in Germania da parte degli Stati Uniti inizierà solo nel 2026, ma l’annuncio ha già provocato forti reazioni da parte della Russia. Dmitry Peskov ha dichiarato che gli USA hanno schierato vari missili in Europa puntati contro la Russia, e di conseguenza Mosca ha designato le località europee come obiettivi per i propri missili. Peskov ha minacciato i partner di Washington, affermando che le potenziali vittime sarebbero le capitali di quei paesi.

Nonostante la retorica aggressiva, il Cremlino mantiene un canale di dialogo aperto con Washington. Il ministro della Difesa russo Andrei Belousov ha parlato al telefono con il capo del Pentagono Lloyd Austin per discutere su come prevenire minacce alla sicurezza e ridurre il rischio di un’escalation. La Russia ha anche adottato misure interne per rafforzare la sua posizione, come la legge firmata da Putin che impedisce ai parlamentari russi di andare all’estero senza autorizzazione, per evitare “azioni penali illegittime in giurisdizioni ostili“.

In Ucraina, c’è cauta attesa sugli sviluppi del conflitto e sulla tenuta del blocco occidentale a sostegno di Kiev. Zelensky ha minimizzato l’errore di Joe Biden, che lo ha presentato come Putin, affermando che gli Stati Uniti hanno dato molto sostegno all’Ucraina e che quindi certi errori possono essere dimenticati. Zelensky dovrebbe volare in Gran Bretagna la prossima settimana per partecipare alla riunione della Comunità politica europea a Blenheim Palace.

Le preoccupazioni di Kiev sono legate agli F-16. Fonti della NATO indicano che l’invio dei caccia è tormentato da ritardi, problemi con i pezzi di ricambio e la barriera linguistica tra piloti ucraini e addestratori stranieri. Inoltre, si teme che l’Ucraina non abbia abbastanza piste e che quelle disponibili siano vulnerabili agli attacchi russi. Di conseguenza, Kiev potrebbe riuscire a schierare solo uno squadrone di F-16 composto da 15 a 24 jet, ben al di sotto dei 300 richiesti. Entro quest’estate, potrebbero arrivarne appena 6.

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