Hamas è un’organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, fondata sotto la pressione dell’inizio della prima intifada
Cos’è Hamas? Fondata nel 1987, ma con radici che affondano negli anni Settanta e nei Fratelli Musulmani originari dell’Egitto, Hamas è un movimento palestinese che ha giocato un ruolo significativo nella Striscia di Gaza. Al di là dell’acronimo, “Hamas” in arabo significa “entusiasmo“. Questa organizzazione paramilitare e politica ha una componente militare e un braccio politico-sociale.
I Fratelli Musulmani hanno ispirato la creazione di Hamas, fondata il 14 dicembre 1987 da Sheikh Ahmed Yassin, assassinato in un attacco aereo israeliano nel 2004. L’organizzazione è stata considerata un gruppo terroristico da Israele e da Paesi occidentali. La sua missione dichiarata è costringere Israele a ritirarsi dai territori occupati nel 1967, stabilendo uno Stato islamico in tutta la Palestina storica (precedente al 1948), con l’obiettivo finale di distruggere Israele.
Le divisioni interne all’interno di Hamas sono emerse nel corso degli anni, soprattutto tra la sua ala militare e il braccio politico-sociale. Queste divisioni hanno contribuito a plasmare la complessa dinamica interna dell’organizzazione.
Nel 7 ottobre 2023, Hamas ha lanciato una vasta offensiva contro Israele, coinvolgendo missili, incursioni via terra, via mare e dal cielo. Gli attacchi hanno incluso assalti ai kibbutz, sparatorie contro i civili e sequestri di ostaggi. In risposta, Israele ha avviato una controffensiva, dichiarando uno stato di guerra. Questi eventi hanno riportato l’attenzione mondiale sulla lunga e complessa tensione tra Israele e Hamas.
Cos’è Hamas
Hamas è un’organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, fondata nel 1987 da Sheikh Ahmad Yasin, Abd al-Aziz al-Rantisi e Mahmud al-Zahar sotto la pressione dell’inizio della prima intifada. L’acronimo Hamas deriva dalla frase araba “Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya“, che significa Movimento Islamico di Resistenza, e anche dalla parola araba “ḥamās“, che significa “entusiasmo, zelo, spirito combattente“.
Hamas è di orientamento sunnita e fondamentalista, classificata come un’organizzazione di estrema destra. Ha un’ala militare nota come le Brigate Ezzedin al-Qassam. È stata designata come organizzazione terroristica da vari paesi, tra cui Unione europea, Organizzazione degli Stati americani, Stati Uniti, Israele, Canada, Giordania, Egitto, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Paraguay e Regno Unito (quest’ultimo solo per l’ala militare).
L’organizzazione è stata fondata con l’obiettivo di combattere con atti di terrorismo lo Stato di Israele durante la prima intifada. Hamas ha commesso e rivendicato numerosi attentati suicidi contro civili israeliani, incluso l’attentato di Gerusalemme nel 1997 e l’attacco a Rishon LeZion nel 2002.
Oltre alle attività militari, Hamas gestisce programmi sociali diffusi, fornendo servizi come ospedali, sistemi di istruzione e biblioteche nella Striscia di Gaza. Tuttavia, le sue attività sono spesso controbilanciate dalle critiche internazionali per le azioni ritenute crimini di guerra e crimini contro l’umanità, in particolare durante la seconda intifada.
Il manifesto di Hamas propone il ritorno della Palestina alla sua condizione precoloniale e l’istituzione di uno Stato palestinese. La Carta di Hamas afferma che “non esiste soluzione alla questione palestinese se non nel jihād” (lotta). Tuttavia, alcuni esponenti di Hamas hanno espresso la volontà di cooperare con una soluzione a due Stati, purché ai rifugiati palestinesi sia riconosciuto il diritto di ritorno e Gerusalemme Est sia la capitale del nuovo stato.
Hamas ha ottenuto un notevole successo politico vincendo le elezioni legislative palestinesi nel 2006 con il 44% dei voti. Dopo scontri interni con Fatah, ha preso il controllo completo della Striscia di Gaza nel 2007. A seguito di questi eventi, i funzionari eletti di Hamas sono stati eliminati o allontanati dalla Cisgiordania.
Significato dei nomi
La parola “Ḥamās” è stata oggetto di diverse interpretazioni riguardo al suo significato effettivo. Essa rappresenta un acronimo dell’espressione araba “Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya“, che può essere tradotto come “Movimento di Resistenza Islamica“. Tuttavia, è importante notare che in arabo, la parola “ḥamās” ha anche significati come “entusiasmo“, “zelo” o “spirito combattente“.
L’ala militare di Hamas, che ha visto la luce nel 1992, prende il nome dalle Brigate ʿIzz al-Dīn al-Qassām, in memoria dello sceicco ʿIzz al-Dīn al-Qassām, considerato il padre della moderna resistenza fondamentalistica arabo-islamica. Lo sceicco fu ucciso dai britannici nel 1935.
Un altro termine utilizzato dagli armati di Ḥamās è “Studenti di Ayāsh” o “Studenti dell’Ingegnere“, facendo riferimento a Yahya Ayyash, noto come l’Ingegnere, artefice degli esplosivi che causarono la morte di più di 50 israeliani. Ayyash fu ucciso nel 1996, e le unità armate si definiscono anche “Unità Yaḥyà Ayāsh” in suo onore.
Storia di Hamas
La nascita di Ḥamās può essere fatta risalire agli sforzi dei Fratelli Musulmani all’interno dei campi dei profughi palestinesi. Tuttavia, la sua evoluzione e il suo coinvolgimento politico e militare si sono sviluppati in diverse fasi nel corso del tempo.
Fino alla Guerra dei Sei Giorni del 1967, Gaza era sotto il controllo dell’Egitto, il cui presidente Gamal Abdel Nasser combatteva strenuamente i gruppi estremisti come i Fratelli Musulmani. Dopo la guerra, Gaza passò sotto il controllo di Israele, dando al gruppo una maggiore libertà di azione.
Ḥamās fu finanziato sia direttamente che indirettamente da vari Stati durante gli anni ’70 e ’80, tra cui Arabia Saudita e Siria. In questo periodo, il braccio politico-caritatevole di Ḥamās era ufficialmente registrato e riconosciuto in Israele, sotto il nome di “al-Mujammaʿ al-Islāmī” (Associazione Islamica), ed era collegato ai Fratelli Musulmani. Questa connessione ebbe il benestare di Menachem Begin, il primo ministro israeliano dell’epoca, che vedeva Ḥamās come un antagonista utile all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) di ispirazione laica.
Durante gli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80, Ḥamās si astenne dall’attività politica, concentrandosi invece su questioni etiche e sociali, come la lotta alla corruzione e l’organizzazione di progetti comunitari. Tuttavia, verso la metà degli anni ’80, il gruppo subì una trasformazione con l’ascesa del carismatico e bellicoso sceicco cieco Ahmad Yāsīn. Iniziarono i conflitti con altri gruppi palestinesi, in particolare quelli di orientamento laico.
L’acronimo “Ḥamās” comparve per la prima volta nel 1987 in un volantino accusando i servizi segreti israeliani di influenzare negativamente la morale dei giovani palestinesi per reclutarli come collaborazionisti. Il gruppo iniziò ad utilizzare la forza quasi contemporaneamente all’inizio della prima Intifada, inizialmente con “azioni punitive” contro i collaborazionisti palestinesi, successivamente contro obiettivi militari israeliani e infine con attacchi terroristici contro civili.
Secondo esperti, la storia “vera” di Ḥamās inizia davvero nella metà degli anni ’80, quando il gruppo si trasformò da un’organizzazione con una visione politica limitata in un’organizzazione politico-militare. Mentre Ḥamās si sviluppava nella Striscia di Gaza, i Fratelli Musulmani nella Cisgiordania seguivano un percorso diverso, con una minore enfasi sulla creazione o il controllo di istituzioni pubbliche.
Nel 2004, lo sceicco cieco Ahmad Yāsīn fu ucciso in un attacco israeliano, e Isma’il Haniyeh, un membro dell’ala più radicale del gruppo, divenne il leader di Ḥamās a Gaza. Questo portò ad una crescente tensione tra Israele e il gruppo, con minacce reciproche.
Nel 2006, inaspettatamente, Ḥamās vinse le elezioni legislative palestinesi con una larga maggioranza. Questo suscitò preoccupazioni a livello internazionale dato il ruolo di organizzazione considerata terroristica da molti. L’Unione europea condizionò il suo sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese a tre principi, tra cui la rinuncia alla lotta armata.
A seguito di conflitti con il gruppo rivale al-Fatḥ, Ḥamās assunse il controllo della Striscia di Gaza, mentre la Cisgiordania rimase sotto il controllo di al-Fatḥ e del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmūd Abbās.
La storia recente di Ḥamās include una presa di distanza dai Fratelli Musulmani nel 2017 e un’accettazione della delimitazione del territorio dello Stato di Palestina entro i confini del 1967.
Nel 2021, Hamas ha istituito una filiale libanese del suo gruppo terroristico, aprendo un nuovo fronte contro Israele nel Libano.
Prima e seconda intifada
L’intifada, termine arabo che significa “rivolta“, rappresenta due importanti capitoli nella storia del conflitto israelo-palestinese.
La Prima Intifada, che ebbe inizio nel 1987, fu caratterizzata da manifestazioni spontanee sia a Gaza che in Cisgiordania. Inizialmente, queste manifestazioni erano scaturite dalla frustrazione e dal malcontento della popolazione palestinese nei territori occupati. Tuttavia, successivamente, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), guidata da Yasser Arafat, assunse un ruolo guida nell’orchestrare le proteste. La Prima Intifada durò oltre cinque anni e portò a una serie di negoziati noti come gli Accordi di Oslo. Questi negoziati stabilirono il ritiro degli israeliani da Gaza e dalla Cisgiordania, il riconoscimento dell’OLP come interlocutore del governo israeliano, e il reciproco riconoscimento del diritto a esistere sia di Israele che della Palestina. In seguito a questi sviluppi, nacque l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), presieduta da Yasser Arafat. Nonostante l’impegno per il negoziato, Hamas, con la sua ala militare, le Brigate al-Qassam, mantenne una posizione di resistenza armata.
La Seconda Intifada ebbe inizio nel settembre del 2000 e fu caratterizzata da una crescente escalation di violenza. Circa la metà degli attacchi contro Israele durante questa fase furono attribuiti a miliziani di Hamas e alle Brigate al-Qassam. Nel 2004, la morte di Yasser Arafat portò Abu Mazen al suo posto, e quest’ultimo adottò una posizione critica nei confronti della ribellione armata. Pur condividendo gli stessi obiettivi politici (la fine dell’occupazione israeliana), Abu Mazen riteneva che il prezzo pagato in termini di vite umane e distruzione fosse eccessivo.
Nel 2005, Ariel Sharon, all’epoca primo ministro israeliano, decise di affrontare la situazione ritirando otto mila coloni israeliani dalla Striscia di Gaza. Questo atto, sebbene interpretato come una resa alla rivolta palestinese, fu accolto con opinioni contrastanti. Da una parte, rappresentava una mossa unilaterale di Israele per ridurre la presenza nei territori palestinesi; dall’altra, suscitava interrogativi sulla reale portata del ritiro e sul futuro della regione.
Politica di Hamas
Hamas è nota non solo per il suo braccio militare ma anche per la presenza di un ramo politico e una struttura sociale chiamata ‘Dawa‘, responsabile di una vasta rete di istituzioni, inclusi luoghi di culto, scuole, cliniche e organizzazioni di assistenza sociale. Nel 2006, Hamas ha raggiunto un importante traguardo vincendo le elezioni politiche nei Territori palestinesi, e Ismail Haniyeh è stato nominato primo ministro dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP).
La situazione politica ha subito una svolta significativa quando il partito più moderato, Fatah, che controllava la Cisgiordania, cercò di contrastare il nuovo governo di Hamas. Nel 2007, ciò portò allo scoppio di una guerra civile a Gaza, durante la quale i membri di Fatah furono espulsi dalla Striscia, incluso il loro leader Abu Mazen. Questi eventi hanno causato una divisione tra i due movimenti, con Hamas che ha consolidato il suo potere nella Striscia di Gaza.
Nel 2012, Hamas ha ottenuto un successo rilevante imponendo a Israele uno scambio di prigionieri: mille detenuti palestinesi in cambio del caporale israeliano Ghilad Shalit. Tuttavia, il periodo successivo alla Primavera Araba ha visto un crescente isolamento internazionale per Hamas, con relazioni tese, in particolare, con l’Egitto di al-Sisi.
Nel 2014, in risposta alle sfide e alle pressioni internazionali, Hamas ha deciso di formare un governo di riconciliazione nazionale con Fatah, cercando di superare le divisioni interne. Questo periodo ha evidenziato le diverse anime di Hamas, con una fazione più vicina al Qatar, alleato più moderato e incline alla costruzione di uno Stato palestinese con Gerusalemme come capitale. Dall’altra parte, c’è una fazione considerata più “iraniana”, più orientata alla teocrazia sciita e meno incline ai compromessi.
Hamas non ha un controllo completo sulla Striscia di Gaza, con la presenza di diversi gruppi di miliziani armati, alcuni alleati e altri ostili a Hamas. Tra questi, il Jihad Islamico è il più grande, con circa diecimila affiliati.
Chi considera Hamas “Organizzazione Terroristica” e chi li finanzia
Hamas è stata classificata come organizzazione terroristica da diversi attori internazionali, tra cui Israele, l’Unione europea, gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone. Tuttavia, alcune nazioni, come l’Australia e il Regno Unito, hanno scelto di classificare solo l’ala militare di Hamas come organizzazione terroristica.
In passato, Hamas ha ricevuto sostegno economico da Arabia Saudita e Siria, ma il principale sostenitore è diventato l’Iran. L’Iran fornisce regolarmente milioni di dollari in aiuti e armi alla Striscia di Gaza, considerando Hamas un alleato nella lotta contro Israele. Le Guardie della Rivoluzione iraniane estendono anche il loro supporto finanziario alla Jihad Islamica, un’altra organizzazione palestinese attiva sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania.
Oltre all’Iran, Hamas riceve finanziamenti da altre fonti, inclusi il Qatar e altri Paesi arabi. Inoltre, la Striscia di Gaza beneficia indirettamente di donazioni umanitarie inviate da organizzazioni internazionali come l’ONU, l’UE e altre nazioni occidentali.
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