Cosa sono i servizi segreti?

I servizi segreti sono organizzazioni governative che operano nell’ombra per proteggere gli interessi nazionali attraverso attività di intelligence

Cosa sono i servizi segreti?
Cosa sono i servizi segreti? In un contesto in cui il cyberspazio è emerso come il quinto dominio cruciale presente in ogni conflitto tra Stati, l’attenzione è rivolta all’evoluzione dei servizi segreti e all’adeguamento del “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto“.

L’importanza della cybersecurity per proteggere il cyberspazio sta portando a riflessioni di alto livello sulla necessità di rivedere la struttura e il funzionamento dell’intelligence italiana. L’Italia ha già riconosciuto l’importanza di collegare strettamente la sicurezza cibernetica con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS). Il DIS, che precedentemente coordinava l’analisi strategica dell’intelligence e la gestione delle risorse umane e materiali, ora è responsabile anche delle attività informative volte a proteggere le infrastrutture critiche e lo spazio cibernetico del paese. Questo cambiamento è stato attuato tramite il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’8 agosto 2019, che ha posto sotto la giurisdizione del DIS anche il Csirt (Computer Security Incident Response Team) italiano, l’organo centrale per la gestione delle minacce cibernetiche.

Le minacce cibernetiche stanno aumentando in quantità e rilevanza, specialmente durante la crisi economica e sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. Queste minacce hanno colpito settori cruciali del sistema italiano, come gli ospedali e le aziende del “made in Italy”, proprio nel momento di maggiore vulnerabilità del paese. La dimensione cibernetica è stata al centro di conflitti geopolitici tra il blocco occidentale e orientale (Russia, Cina, Corea del Nord).

Queste nuove sfide di sicurezza per l’Italia hanno portato a proposte politiche come l’istituzione di un Istituto Italiano di Cybersicurezza e la presentazione di una proposta di legge da parte del Partito Democratico per riformare il settore dell’intelligence. Tali iniziative riflettono l’urgente necessità di adattarsi alle crescenti minacce cibernetiche e garantire la sicurezza del paese nel cyberspazio.

Cosa sono i servizi segreti?

I servizi segreti sono organizzazioni governative che operano nell’ombra per proteggere gli interessi nazionali attraverso attività di intelligence. Queste organizzazioni svolgono operazioni di spionaggio all’estero e controspionaggio sul territorio nazionale. Un’importante parte delle loro attività è concentrata nella lotta al terrorismo. I servizi segreti possono essere affiliati a enti militari o appartenere agli apparati civili dello Stato.

La figura centrale che lavora all’interno di tali organizzazioni è definita agente segreto.

Storicamente, l’attività di spionaggio è antica ed è stata utilizzata dagli Stati come uno strumento per perseguire i loro obiettivi. Tuttavia, i servizi di informazioni moderni hanno iniziato a prendere forma nel XVIII secolo, sebbene fossero principalmente coinvolti in attività legate alle guerre e venissero sciolti al termine dei conflitti. Il controspionaggio era spesso affidato ai diplomatici, ma con risultati limitati.

L’importanza dei servizi segreti come realtà sociopolitica è cresciuta notevolmente a partire dal XIX secolo, in concomitanza con il concetto di guerra totale. Con il coinvolgimento sempre maggiore dei civili nelle operazioni belliche, la distinzione tra combattenti ufficiali e non combattenti è diventata sempre più sfumata, portando a una sovrapposizione tra i due domini, che teoricamente dovevano essere separati.

I servizi segreti sono noti per la loro segretezza, il che rende difficile distinguere tra le definizioni di “servizio segreto“, “agenzia di spionaggio” o “intelligence“. Queste organizzazioni possono operare apertamente all’interno dei confini nazionali e in modo segreto all’estero, o viceversa. Alcuni Stati hanno servizi segreti civili e servizi segreti militari, o servizi dedicati alla sicurezza interna e esterna. Nei paesi democratici occidentali, i nomi dei capi dei servizi segreti sono spesso resi pubblici, dimostrando un certo grado di trasparenza.

Cos’è la legge 124/2007

La Legge 124/2007, intitolata “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto“, rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione dell’intelligence in Italia. Questa legge è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 187 del 13 agosto 2007 ed è entrata in vigore il 12 ottobre dello stesso anno. La Legge 124/2007 è stata concepita come un ampliamento e un miglioramento della precedente legge 801 del 24 ottobre 1977, intitolata “Istituzione e ordinamento dei servizi per la informazione e la sicurezza e disciplina del segreto di Stato“.

Tra i principali punti chiave introdotti dalla Legge 124/2007, vi è il fatto che per la prima volta il Presidente del Consiglio dei Ministri è stato posto a capo dei servizi informativi, avendo il potere di nominare direttori e vicedirettori delle diverse agenzie e di coordinare le politiche dell’informazione per la sicurezza. Inoltre, questa legge ha comportato una riorganizzazione dell’intelligence nazionale, inclusa la sua struttura.

Un importante cambiamento evidenziato nel nome stesso della legge è il passaggio da “informazione e sicurezza” (legge 801/1977) a “informazione per la sicurezza” (legge 124/2007). Questo cambiamento ha portato a una ristrutturazione del modello organizzativo e alla ridistribuzione delle competenze tra i vari dipartimenti informativi, evitando sovrapposizioni con altri organi pubblici che si occupano della sicurezza nazionale, sia a livello interno, come le forze di polizia, sia a livello esterno, come le forze armate. Questo ha portato a una maggiore specializzazione e chiarezza nelle funzioni dei servizi informativi, assicurando che ciascuno svolga un ruolo specifico e non duplicato.

La Legge 124/2007 ha anche regolamentato aspetti come l’organizzazione degli Apparati, i criteri di reclutamento del personale, i limiti e i presupposti per l’utilizzo di “garanzie funzionali” per gli appartenenti ai Servizi che potrebbero essere coinvolti in attività che coinvolgono violazioni della legge penale, la normativa sui “nulla osta di sicurezza” e la classificazione di segretezza da attribuire a documenti e atti per proteggere gli interessi della Repubblica. Questa legge ha contribuito a una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini e degli operatori del settore, garantendo una maggiore responsabilità nell’uso delle informazioni per la sicurezza nazionale.

Riguardo alle modifiche apportate alla Legge 124/2007 nel corso degli anni, ce ne sono state due significative. La prima è rappresentata dalla Legge 133 del 7 agosto 2012, che ha concentrato gli sforzi sulla protezione delle infrastrutture critiche, specialmente in ambito cibernetico e informatico, al fine di potenziare le attività informative. La seconda modifica, più recente, è avvenuta con il Decreto-legge 83 del 30 luglio 2020, coordinato con la legge di conversione 124 del 25 settembre 2020. Questa modifica ha reso rinnovabile più volte l’incarico ai vertici dei servizi informativi, mantenendo la durata massima di quattro anni per ciascun incarico. Tuttavia, questa modifica ha suscitato discussioni sul suo impatto e sulla necessità di ulteriori chiarimenti.

Csirt

È essenziale menzionare l’introduzione del Csirt, ovvero il Computer Security Incident Response Team, in risposta alla direttiva NIS (Decreto Legislativo del 18 maggio 2018 n. 65). Questo organismo è stato incorporato all’interno del DIS (Difesa Informatica Strategica) al fine di potenziare le attività di difesa cibernetica e gestire il flusso delle informazioni provenienti dagli Operatori di Servizi Essenziali, precedentemente noti come infrastrutture critiche, e dai Fornitori di Servizi Digitali.

Segreto di Stato

Il Presidente del Consiglio dei Ministri può vincolare al segreto di Stato atti, documenti, notizie, attività o qualsiasi altra informazione la cui divulgazione potrebbe rappresentare una minaccia per gli interessi fondamentali dello Stato. Tuttavia, con l’entrata in vigore della Legge 124/2007, questo atto politico ha subito alcune modifiche significative. Tra le più rilevanti, va menzionato il fatto che notizie riguardanti fatti eversivi dell’ordine costituzionale, atti di terrorismo, attività mafiose e stragi sono escluse in modo categorico dal segreto di Stato. Inoltre, la durata massima del vincolo di segreto è stata stabilita in 15 anni, con la possibilità di estenderla fino a un massimo di 30 anni qualora il Presidente del Consiglio dei Ministri decida di prorogarla.

Mediante il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 8 aprile 2008 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90, sono state introdotte nuove disposizioni che definiscono quali informazioni possono essere considerate segreto di Stato. In particolare, il segreto di Stato è finalizzato a preservare assolutamente l’integrità della Repubblica, anche a livello internazionale, a tutelare le istituzioni, a garantire l’indipendenza dello Stato rispetto agli altri Paesi e a proteggere la preparazione e la difesa militare dello stesso.

A causa di queste considerazioni, diventa essenziale ampliare la legislazione esistente per fornire una definizione più precisa del concetto di segreto di Stato, affinché sia distinto in modo chiaro dalla mera condivisione di informazioni rischiose.

Cosa sono i servizi informativi e i loro reparti

I servizi informativi, comunemente noti come servizi segreti, hanno il compito di raccogliere informazioni fondamentali per la definizione delle politiche, delle strutture e delle organizzazioni dello Stato. Queste informazioni provengono da diverse fonti informative, che possono essere suddivise in aperte, chiuse, confidenziali, documentali e tecniche. Nel processo di raccolta di queste informazioni, che avviene nel rispetto della sicurezza nazionale, vengono esaminati diversi elementi della società, tenendo conto dei legami all’interno della struttura sociale.

Con l’entrata in vigore della Legge 124/2007, sono stati apportati importanti cambiamenti ai vari servizi informativi:

  • Il SISDE è stato sostituito dall’AISI, ovvero l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna.
  • Il SISMI è stato rimpiazzato dall’AISE, cioè l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna.
  • Il CESIS è stato trasformato nel DIS, Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.
  • Il COPACO è diventato il COPASIR, Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Inoltre, è stato istituito il CISR, Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, con funzioni consultive per affiancare il Premier nella gestione dei servizi informativi. In virtù di questa riforma, il Presidente del Consiglio è diventato l’autorità preposta ai servizi informativi, eliminando la condivisione di responsabilità gestionale con i Ministri della Difesa e dell’Interno prevista dalla legge precedente.

Un altro aspetto importante introdotto dalla Legge 124/2007 riguarda il segreto di Stato. Questa legge ha introdotto una nuova disciplina volta a bilanciare le esigenze di sicurezza dello Stato con la tutela dei diritti dei cittadini, stabilendo limiti temporali e sostanziali per l’applicazione di questo strumento eccezionale.

Infine, il COPASIR ha ottenuto maggiori poteri di controllo e funzioni consultive e di verifica per garantire che tutto si svolga nel rispetto degli interessi della Repubblica, e il Presidente del Consiglio dei ministri è tenuto a comunicare regolarmente con il Comitato.

Riguardo ai comparti specifici, il quadro attuale dopo l’entrata in vigore della Legge 124/2007 vede il Presidente del Consiglio dei Ministri come figura di vertice, affiancato da DIS, CISR, AISE e AISI nell’ambito del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica.

DIS

Il DIS, ovvero il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, ha il compito principale di coordinare tutte le attività relative all’informazione per la sicurezza. Queste attività coinvolgono una vasta gamma di fonti informative, tra cui servizi di informazione per la sicurezza, forze dell’ordine, amministrazioni statali ed enti di ricerca, sia pubblici che privati. Il DIS, inoltre, sorveglia e monitora le operazioni condotte da AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna) e AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna), che collaborano anche con servizi di sicurezza stranieri. Sebbene AISE e AISI sviluppino piani operativi in modo esclusivo, il DIS può elaborare analisi strategiche, situazionali, globali e progetti di ricerca informativa. Queste analisi e progetti sono sottoposti all’esame del CISR (Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica) e infine del Presidente del Consiglio. Inoltre, il DIS è responsabile della promozione della cultura della sicurezza e delle attività di comunicazione istituzionale. La direzione del DIS ha una durata di quattro anni, con la possibilità di un rinnovo di ulteriori quattro anni, ed è affidata a un dirigente di prima fascia o equiparato dell’amministrazione statale, nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in consultazione con il CISR. Il direttore del DIS funge anche da segretario del CISR.

CISR

Il CISR, come Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, svolge un ruolo consultivo, propositivo e deliberativo nei confronti del Presidente del Consiglio. Questo comitato fornisce consulenza sulle finalità generali, sugli obiettivi e sulle risorse finanziarie relative al DIS e ai servizi di informazione per la sicurezza, compreso il bilancio. I membri del CISR includono il Presidente del Consiglio e i Ministri degli Affari Esteri, dell’Interno, della Difesa, della Giustizia, dell’Economia e delle Finanze, e dello Sviluppo Economico.

AISE e AISI

Per quanto riguarda AISE (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna) e AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna), si tratta di due entità responsabili della ricerca e dell’elaborazione di informazioni cruciali per la difesa della sicurezza dello Stato, sia a livello nazionale che internazionale. AISE si concentra su questioni di competenza estera, mentre AISI ha un focus interno. Entrambi gestiscono eventuali operazioni di spionaggio mirate a proteggere gli interessi della Repubblica, spesso collaborando tra loro senza conflitti. I direttori di questi due reparti vengono nominati tra i dirigenti di alto livello dell’amministrazione statale, con un mandato di quattro anni rinnovabile per un massimo di altri quattro. La nomina dei vicedirettori è anch’essa competenza del Presidente del Consiglio.

RIS

Da menzionare anche il RIS (Reparto Informazioni e Sicurezza) dello Stato Maggiore per la Difesa, che, sebbene operi al di fuori del Sistema di Informazione per la Sicurezza, mantiene una stretta collaborazione con AISE. Il RIS svolge funzioni tecniche-militari e di polizia militare, mirate a tutelare le attività delle forze armate in operazioni all’estero.

Servizi informativi: i metodi interni

Un’analisi più dettagliata dei servizi informativi rivela la presenza di diverse macro-applicazioni, o macro-aree, ciascuna delle quali impiega metodi interni specifici. Queste macro-aree includono HUMINT, SIGINT, IMINT, MASINT e OSINT.

Iniziamo con HUMINT, che sta per HUMan INTelligence e si concentra sulla raccolta di informazioni attraverso contatti interpersonali. È importante notare che HUMINT spesso fa uso di elementi preliminari provenienti da SIGINT, che rappresenta SIGnals INTelligence. Quest’ultima si dedica alla raccolta di informazioni attraverso l’intercettazione e l’analisi di segnali, che possono essere comunicazioni tra individui o tra macchine.

A sua volta, HUMINT e SIGINT sono strettamente legati a IMINT, l’acronimo di IMagery INTelligence. Questa area si occupa di raccogliere informazioni mediante l’analisi di fotografie aeree o satellitari, fornendo un importante contributo alla raccolta di dati.

Inoltre, non possiamo trascurare MASINT, che sta per Measurement and Signature Intelligence. Questa disciplina è dedicata alla raccolta di informazioni non visibili attraverso l’uso di sensori elettronici o radar, comprendendo quindi dati che non rientrano nelle categorie delle altre principali forme di raccolta di informazioni.

Un’analisi dettagliata dei servizi informativi rivela diverse metodologie interne, o macro-aree, ciascuna delle quali utilizza approcci specifici. Queste macro-aree includono HUMINT, SIGINT, IMINT, MASINT e OSINT.

Cominciamo con HUMINT, che rappresenta l’acronimo di HUMan INTelligence. Questa macro-area coinvolge agenti che lavorano direttamente con fonti umane, utilizzando sia fonti aperte sia informatori. Le attività principali di HUMINT includono il pattugliamento ordinario, la ricognizione speciale, l’acquisizione di informazioni attraverso il lavoro dei consiglieri militari d’ambasciata, la redazione di rapporti diplomatici, gli interrogatori di prigionieri di guerra, le interviste a rifugiati e viaggiatori, e le informazioni fornite da organizzazioni non governative. HUMINT si basa su discipline come la semiotica, la semantica, l’antropologia, la filosofia delle relazioni e l’ermeneutica. Questo approccio tiene conto delle diverse modalità di azione dei criminali, come ad esempio nel caso del terrorismo e dei suoi nuovi metodi.

HUMINT si suddivide in tre categorie:
  • Overt (attività aperte): Queste attività coinvolgono la raccolta di informazioni da fonti dirette e aperte, senza nascondere le operazioni svolte. Ad esempio, gli interrogatori, i debriefing degli equipaggi aerei, l’analisi di giornali e altre pubblicazioni a stampa.
  • Sensitive (attività critiche): Queste attività si svolgono con estrema riservatezza riguardo al committente e alle finalità, ma avvengono all’interno di un quadro legale.
  • Clandestine (attività sotto copertura): Queste attività sono gestite in segretezza sia rispetto agli agenti sia rispetto alle finalità.

Passando a OSINT, che sta per Open Source Intelligence, si tratta di un metodo contemporaneo che raccoglie informazioni da fonti aperte e pubbliche, come i mass media, i social media, le informazioni governative rese pubbliche e il materiale condiviso da cittadini comuni. OSINT è basata sulla libera accessibilità di queste fonti, ma va notato che le informazioni non vengono fornite direttamente; è necessario essere in grado di reperirle. Inoltre, OSINT viene utilizzata anche da hacker, sul dark web e sul Deep web, e può coinvolgere servizi a pagamento in collaborazione con grandi gruppi informativi, tra cui multinazionali legate ai social media e alle ricerche online.

SIGINT, ovvero Signals Intelligence, si concentra sugli aspetti tecnologici dell’intelligence. Questo approccio coinvolge la raccolta di informazioni attraverso l’intercettazione e l’analisi di segnali, che possono essere comunicazioni tra persone o tra macchine. SIGINT offre la possibilità di ottenere informazioni anche quando queste provengono da diverse fonti contemporaneamente.

Il (triplice) nodo delle competenze

Nel contesto delle competenze dei servizi informativi, è possibile distinguere tre principali categorie di competenze: interne, esterne e legate a personaggi enigmatici che operano nell’ambito dell’intelligence.

Le competenze interne si acquisiscono attraverso l’ingresso ufficiale nei servizi informativi. Queste competenze rappresentano la base operativa dei servizi e comprendono l’analisi di informazioni provenienti da fonti diverse.

Le competenze esterne provengono da professionisti esterni e consulenti esperti, spesso selezionati in base a criteri rigidi, tra cui esperienza, formazione e competenza. Questi consulenti contribuiscono all’analisi delle informazioni, integrando la prospettiva tecnologica con quella umana.

La terza categoria di competenze riguarda le attività legate alla figura dell’agente segreto, che svolge un ruolo chiave nell’ambito dell’intelligence. Questi agenti, spesso operanti in situazioni di segretezza e ambiguità, si dedicano a infiltrazioni sotto copertura e alla raccolta di informazioni attraverso reti di relazioni. Questi professionisti, spesso ispirati ai personaggi dei film di spionaggio, svolgono un ruolo cruciale nel prevenire e combattere attività illegali di vario tipo.

Le competenze dei servizi informativi si basano su una strategia iniziale, che guida le attività all’interno di diverse aree della società. Queste competenze vengono quindi utilizzate per identificare gli ambiti in cui attivare attività asimmetriche. La strategia, in questo contesto, rappresenta un terreno complesso in cui i modelli standard vengono spesso superati, specialmente nell’ambito delle attività legate agli agenti segreti.

Intelligence, le garanzie funzionali

Per quanto riguarda le garanzie funzionali delle attività di informazione per la sicurezza nazionale, AISE e AISI sono state dotate di tali garanzie per proteggere gli operatori che potrebbero essere costretti a compiere azioni potenzialmente illegali a fini istituzionali. Tuttavia, vi sono eccezioni, e le garanzie funzionali non si applicano a fatti non compiuti nell’ambito dei compiti istituzionali dei servizi informativi, a fatti evitabili e a fatti che potrebbero causare gravi delitti mettendo in pericolo la vita e l’incolumità di persone.

Il bilanciamento tra interessi pubblici e privati è definito dal legislatore, che ha escluso alcune categorie di reati dalle garanzie funzionali. Le operazioni sospette possono essere comunicate al direttore del comparto e, in caso di arresto o fermo di un operatore di AISE o AISI, il PM deve richiedere conferma all’autorità competente. Nel contesto delle recenti leggi antiterrorismo, sono stati inclusi ulteriori casi che rientrano nel sistema delle garanzie funzionali, come le azioni volte a indagini informative all’interno di associazioni a delinquere, comprese quelle a scopo terroristico internazionale.

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