Cinofobia, la paura dei cani

Cinofobia (paura dei cani): cos’è, cause, sintomi e rimedi, perché abbiamo questa fobia e come “guarire”

Cos'è la Cinofobia
Cos’è la Cinofobia. Chi soffre di questa fobia ha paura irrazionale e persistente nei confronti dei cani. Questa paura rientra nella macro-categoria delle fobie specifiche rivolte agli animali.

Il termine cinofobia deriva dalla parola greca “chiùon” (che significa “cane”) e da “phobos” (che significa “paura”), e viene utilizzato per indicare la paura dei cani.

La persona fobica è colta da una reazione di forte ansia (eccessiva ed irrazionale) quando si trova in prossimità di un cane. Il timore più frequente riguarda la possibilità di essere morsi o attaccati. Talvolta, però, anche di fronte ad una foto o al solo pensiero. Chi ne soffre è sopraffatto dal terrore, ma si rende perfettamente conto dell’irrazionalità della propria paura, pur non riuscendo a controllarla.

Il comune denominatore che caratterizza la paura dei cani è proprio la sovrastima degli esiti avversi (cioè, quando uno o più stimoli sono percepiti come minacciosi quando, invece, non lo sono affatto).

Inoltre, quanto più l’oggetto fobico è comune (o familiare), tanto più il fobico incontra incomprensione nelle persone che lo circondano. La gente comune non riesce a capire come si possa aver terrore di un cagnolino giocherellone o di un cucciolo affettuoso. La mancata comprensione porta la persona fobica a vergognarsi e a sentirsi ridicola. Così, soffrirà in silenzio, cercando di nascondere il suo panico adducendo a scuse di ogni tipo.

La cinofobia può, infatti, indurre la persona a ricorrere a strategie di evitamento rispetto a situazioni o luoghi in cui si trovano, di solito, dei cani.

Comportamenti classici possono includere:
  • Stare lontano da aree in cui potrebbero esserci dei cani (ad esempio, un parco);
  • Non attraversare la strada per evitare un cane;
  • Non frequentare le case di amici e/o familiari che possiedono un cane.
Bambini e cinofobia

I bambini di età compresa tra i 5 e i 9 anni sono più suscettibili a sviluppare questa fobia, semplicemente per il loro comportamento spontaneo, che può allertare i cani e metterli in condizione di doversi difendere. Di norma, l’animale morde quando viene infastidito, si sente minacciato o si trova in una situazione di forte stress.

Cause della Cinofobia

Spesso questa fobia può manifestarsi in persone che sono state vittima di un attacco diretto o che, semplicemente, hanno assistito ad un evento del genere.

Più tecnicamente, la fobia può avvenire con 3 modalità:
  • Condizionamento classico: esperienza traumatica, o percepita come tale, direttamente vissuta dal soggetto;
  • Condizionamento vicario (o apprendimento osservativo): essere stati testimoni di un attacco ad un’altra persona o di aver osservato reazioni fobiche negli altri;
  • Trasmissione sociale: aver ricevuto informazioni o istruzioni relative alla pericolosità dei cani (anche attraverso film).

Secondo l’interpretazione psicoanalitica, invece, la paura dei cani insorge quando il soggetto trasferisce su situazioni o elementi esterni i suoi motivi di preoccupazione interiore, nel tentativo di sfuggire dalle rappresentazioni che inducono uno stato di angoscia.

Sintomi della Cinofobia

La persona fobica, in presenza di uno o più cani, avrà i seguenti sintomi fisici:

  • Malessere generale;
  • Tachicardia;
  • Difficoltà di respirazione e sensazione di soffocamento;
  • Sudorazione;
  • Tremori;
  • Nausea;
  • Vertigini.

E i seguenti sintomi psicologici:

  • Ansia;
  • Sensazione di impotenza e perdita di controllo;
  • Paura di morire;
  • Attacco di panico.
Come superare la Cinofobia

Quando la fobia dei cani provoca un evidente disagio ed influisce nella qualità di vita, è indispensabile rivolgersi ad uno specialista: uno psicologo-psicoterapeuta.

L’approccio terapeutico che ha maggiori evidenze scientifiche è quello di tipo cognitivo-comportamentale. La terapia è relativamente semplice e di breve durata.

Dal punto di vista cognitivo si lavora sui pensieri irrazionali attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva. Per l’aspetto comportamentale, invece, si interviene sui sintomi e sulle modalità di fronteggiamento con l’obiettivo di ottenere un cambiamento positivo, fino alla soluzione del disagio. Si utilizzeranno specifiche tecniche di esposizione (in immaginazione o in vivo) o di desensibilizzazione sistematica alle situazioni temute.

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