Nel 2024, le famiglie italiane potranno beneficiare di diversi bonus destinati a sostenere economicamente i genitori con figli
Tutti i bonus per le famiglie nel 2024 (e 2025). Nel 2024, le famiglie italiane potranno beneficiare di diversi bonus destinati a sostenere economicamente i genitori con figli. Questi aiuti si inseriscono in un quadro normativo che, da anni, cerca di tutelare l’istituto della famiglia e, più di recente, mira anche a incentivare le nascite, dato il calo demografico che l’Italia sta affrontando. Tra i principali bonus confermati per il 2024 ci sono detrazioni fiscali, l’assegno unico, l’assegno di natalità e il bonus nido. Questi incentivi sono pensati per alleggerire le spese delle famiglie e sostenerle nella gestione economica dei figli, specialmente nelle prime fasi di vita.
Queste misure, definite “strutturali”, non necessitano di essere prorogate, il che significa che saranno valide anche nel 2025. Tuttavia, c’è un’eccezione: il bonus mamme in busta paga per le donne con due figli, previsto fino al 31 dicembre 2024. Per far sì che questo bonus venga mantenuto anche nel 2025, sarà necessario un intervento specifico nella Legge di Bilancio per il 2025. Questo incentivo attualmente è destinato solo alle lavoratrici dipendenti, ma si ipotizza che potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici autonome e prorogato anche per quelle con due figli. Tuttavia, bisognerà attendere la versione definitiva della manovra di fine anno per avere conferme sulla sua eventuale estensione.
Il governo ha dimostrato di voler mantenere un sostegno costante alle famiglie, ma il quadro delle agevolazioni e dei bonus potrebbe variare, a seconda delle scelte che verranno fatte in sede di approvazione della Legge di Bilancio.
Bonus per le famiglie 2024
Nel 2024, la Legge di Bilancio ha introdotto nuove misure di sostegno alle famiglie, con l’obiettivo di incentivare la natalità e sostenere economicamente i genitori. Tra le novità più rilevanti c’è il bonus mamme in busta paga, un provvedimento pensato per aiutare le lavoratrici con figli. Questa misura si aggiunge a quelle già esistenti, come l’assegno unico e il bonus nido, con lo scopo di mettere a disposizione delle famiglie risorse economiche aggiuntive e favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Uno dei principali strumenti di sostegno per le famiglie è l’assegno unico. Si tratta di un beneficio universale che spetta a tutti i genitori con figli di età inferiore ai 21 anni, senza limiti di reddito. L’importo dell’assegno varia in base all’Isee: le famiglie con un Isee fino a 17.090,61 euro ricevono circa 199,40 euro al mese, mentre quelle con un Isee superiore o senza Isee in corso di validità percepiscono 57 euro al mese. Il governo ha previsto maggiorazioni del 50% per i figli successivi al secondo e per quelli con meno di un anno di età. Per ottenere l’assegno, i genitori devono presentare una domanda all’Inps.
Il bonus mamme in busta paga è una delle novità del 2024. Questo provvedimento prevede uno sgravio totale dei contributi a carico della lavoratrice, pari al 9,19%, per le madri con almeno due figli. Per le donne con tre o più figli, il bonus è valido fino al 2026, mentre per quelle con due figli è garantito fino al 2024. Lo Stato si fa carico dei contributi non versati, garantendo che non ci siano ripercussioni sulla pensione futura. Il beneficio può raggiungere i 3.000 euro l’anno e viene riconosciuto indipendentemente dal reddito della lavoratrice. Per ottenerlo, la lavoratrice deve presentare al datore di lavoro una certificazione contenente i codici fiscali dei figli.
Il bonus asilo nido è un altro strumento di sostegno per le famiglie con bambini sotto i tre anni. Questo bonus prevede un rimborso totale o parziale delle spese per l’iscrizione e la retta dell’asilo nido. L’importo varia in base al reddito familiare: 3.000 euro per le famiglie con un Isee fino a 25.000 euro, 2.500 euro per quelle con un Isee fino a 40.000 euro e 1.500 euro per le famiglie con un Isee superiore. Nel 2024, è previsto un incremento di 600 euro per i figli successivi al primo, purché nel nucleo familiare ci sia almeno un figlio con meno di 10 anni.
Anche il congedo parentale ha subito modifiche per il 2024. I genitori possono usufruire di un mese aggiuntivo retribuito al 60%, da utilizzare entro il sesto anno di vita del figlio. In totale, i genitori hanno diritto a nove mesi di congedo, di cui tre spettano a ciascun genitore e i restanti tre possono essere divisi liberamente. La mensilità aggiuntiva si aggiunge agli altri sette mesi retribuiti al 30%.
Con la fine del Reddito di Cittadinanza, è stato introdotto l’Assegno di Inclusione, un sostegno economico destinato alle famiglie con almeno un minore, un disabile o un over 60. Per poter accedere a questo aiuto, il nucleo familiare deve avere un Isee inferiore a 9.360 euro annui. L’importo dell’assegno può arrivare fino a 500 euro al mese, a seconda della composizione familiare.
Tra le novità più importanti c’è la Carta Cultura e la Carta del Merito. La Carta Cultura è un bonus di 500 euro destinato ai giovani nati nel 2005 e appartenenti a nuclei familiari con un Isee fino a 35.000 euro. Questo bonus può essere utilizzato per l’acquisto di beni e servizi culturali e formativi. Parallelamente, la Carta del Merito, anch’essa del valore di 500 euro, è riservata ai giovani che hanno ottenuto il massimo dei voti alla maturità nell’anno scolastico 2023/2024. Questi due bonus sono stati introdotti per sostituire il vecchio bonus 18 anni, offrendo incentivi mirati sia in base al merito scolastico che al reddito familiare.
Un altro aiuto alle famiglie è rappresentato dalla Carta Acquisti, una carta ricaricabile con un importo di 80 euro ogni due mesi. Questa carta può essere utilizzata per l’acquisto di beni di prima necessità come alimenti o per pagare le bollette di luce e gas. È riservata ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 8.052,75 euro, e al cui interno sia presente un minore di 3 anni o un over 65. Per i nuclei familiari con persone di età pari o superiore ai 75 anni, il limite di Isee sale a 10.737 euro.
Per quanto riguarda le mamme, esiste l’assegno di maternità dei comuni, un sostegno economico per le donne che non possono accedere al congedo di maternità dell’Inps per mancanza di contributi. L’assegno è destinato alle madri in caso di nascita, adozione o affidamento di un bambino, purché il nucleo familiare abbia un Isee fino a 20.221,13 euro. Il beneficio, erogato dai comuni, ammonta a 404,17 euro al mese per un totale di cinque mesi, per un massimo complessivo di 2.020,85 euro. La richiesta deve essere presentata entro sei mesi dalla nascita, adozione o affidamento.
Inoltre, restano in vigore le detrazioni in busta paga per i figli a carico che abbiano compiuto 21 anni o per i figli disabili che continuano a percepire l’assegno unico anche dopo i 21 anni. La detrazione massima è di 950 euro annui e dipende dal reddito del figlio. Per i figli fino a 24 anni, il reddito non deve superare i 4.000 euro l’anno, mentre per quelli di età superiore, il limite è di 2.840,51 euro l’anno.
Nel 2024 è stato anche aumentato il limite dei fringe benefit esentasse per i lavoratori. Il limite, che nel 2023 era di 258 euro, è stato portato a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori. Tuttavia, per i dipendenti con figli a carico, il limite è stato innalzato a 2.000 euro. Questa misura sarà strutturale, quindi rimarrà in vigore anche negli anni successivi.
I contribuenti possono usufruire della detrazione del 19% per numerose spese sostenute per i figli a carico, in sede di dichiarazione dei redditi. Tra queste spese ci sono quelle scolastiche, con un limite massimo di 800 euro per figlio, quelle universitarie, le gite scolastiche e la mensa. È possibile detrarre anche le spese sportive per i figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni, fino a un massimo di 250 euro l’anno per ogni figlio. Infine, sono incluse le spese per l’abbonamento ai trasporti pubblici, con un tetto massimo di 250 euro, e le spese mediche e sanitarie che superano la franchigia di 129,11 euro, senza un tetto massimo di spesa.
Il Bonus libri di testo è una misura regionale che prevede un contributo per l’acquisto dei libri scolastici. Le modalità di accesso e i requisiti variano a seconda della regione di residenza, quindi è necessario consultare i bandi regionali. Tuttavia, le domande devono essere presentate ai Comuni, che si occupano della gestione e dell’erogazione del bonus. Questo aiuto economico è particolarmente importante poiché le famiglie spesso devono affrontare spese significative per l’acquisto di libri per le scuole medie e superiori, che possono arrivare anche a 500 euro per figlio.
Un’altra agevolazione è il Bonus musica, che consente di detrarre al 19% le spese sostenute per lo studio della musica da parte dei figli. La detrazione può essere richiesta per figli di età compresa tra 5 e 18 anni e per nuclei familiari con un reddito annuo non superiore a 36.000 euro. Il tetto massimo di spesa detraibile è di 1.000 euro, il che significa che la detrazione massima ottenibile è di 190 euro. Le spese ammesse alla detrazione includono quelle sostenute per la frequenza di conservatori, scuole di musica registrate, istituzioni di alta formazione artistica e musicale riconosciute, nonché cori e bande musicali riconosciuti da una pubblica amministrazione.
Per le famiglie con un Isee basso, esistono una serie di bonus e agevolazioni. Uno di questi è il Bonus bollette telefono, previsto dall’AGCom per i clienti Tim con offerta voce. Questo bonus offre una riduzione del 50% sul costo dell’abbonamento telefonico, portando il prezzo a 9,44 euro al mese, oltre a 30 minuti di chiamate gratuite al mese. L’agevolazione è riservata ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 8.112,23 euro. Per i titolari di Carta Acquisti, è previsto un ulteriore sconto, che riduce il costo dell’abbonamento telefonico a 14,69 euro al mese.
Il Bonus sociale luce e gas, previsto dall’Arera, è un sostegno per le famiglie con un Isee non superiore a 9.530 euro, che riduce l’importo delle bollette di luce e gas. Per le famiglie numerose con almeno quattro figli, il limite Isee è aumentato a 20.000 euro. Non è necessaria alcuna domanda per ottenere questo bonus, poiché l’agevolazione viene riconosciuta automaticamente una volta presentato un Isee valido. Gli importi specifici del bonus possono essere consultati sul sito dell’Arera, ma costituiscono un aiuto significativo per le famiglie a basso reddito che vedono ridursi notevolmente le spese per i consumi energetici.
All’interno del bonus sociale è incluso anche il Bonus Idrico, che prevede la concessione di 50 litri di acqua al giorno gratis per ogni membro del nucleo familiare, equivalenti a 18,25 metri cubi all’anno. Questo bonus permette di scorporare dalla bolletta il consumo minimo di acqua necessario a soddisfare i bisogni personali. È riservato alle famiglie con un Isee non superiore a 9.530 euro, mentre per i nuclei familiari con almeno quattro figli il limite sale a 20.000 euro.
Il Bonus affitti per morosità incolpevole è un contributo previsto dal Fondo per la morosità incolpevole e aiuta le famiglie in difficoltà economiche a pagare l’affitto. Questo bonus è destinato a coloro che, a causa di circostanze impreviste come la perdita del lavoro, si trovano nell’impossibilità di pagare il canone di locazione. Per poter accedere al contributo è necessario avere un Isee non superiore a 7.086,94 euro.
Infine, esiste anche un bonus relativo al pagamento del ticket sanitario per i bambini. Le famiglie con un reddito complessivo fino a 36.151,98 euro possono beneficiare dell’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per i figli fino a 6 anni. L’esenzione è valida anche per i disoccupati e i loro familiari a carico, a condizione che il nucleo familiare abbia un reddito complessivo non superiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge, con un ulteriore aumento di 516,46 euro per ogni figlio a carico.
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