Tutti i bonus attivi in questo momento

La Legge di Bilancio ha previsto diversi bonus per il 2023 a favore di privati e imprese

Tutti i bonus attivi in questo momento
Tutti i bonus attivi in questo momento. La Legge di Bilancio ha previsto diversi bonus per il 2023 a favore di privati e imprese. Questi bonus sono stati riesaminati e modificati, mentre alcuni sono stati prorogati e altri non sono più finanziati. L’obiettivo è quello di promuovere la crescita economica e sostenere il benessere delle famiglie, nonché implementare politiche più green e tecnologie innovative.

Tra i bonus attivi per privati e partite IVA ci sono ad esempio: il bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie, il bonus mobili e grandi elettrodomestici, il bonus verde, il bonus mamma domani, il bonus bebè, il bonus asilo nido, il bonus energia elettrica e gas, il bonus cultura, il superbonus 110%, il credito d’imposta per la formazione dei dipendenti, il bonus auto elettriche e il bonus bici e monopattini elettrici.

Bonus a favore delle famiglie
Carta Risparmio Spesa

La Carta Risparmio Spesa è una misura di aiuto rivolta alle famiglie in difficoltà economica, che hanno un ISEE non superiore a 15.000 €. La carta consente di acquistare beni di prima necessità, in particolare alimentari, e il governo valuta diversi elementi al fine di individuare solo soggetti in stato di effettivo bisogno, come l’età, i trattamenti pensionistici o altre forme di sussidi.

L’obiettivo della Carta Risparmio Spesa è di fornire un aiuto concreto alle famiglie che si trovano in difficoltà economica e che non riescono a far fronte alle spese per l’acquisto dei beni di prima necessità, in particolare quelli alimentari. Il sostegno viene erogato attraverso una carta prepagata che può essere utilizzata solo per l’acquisto di beni di prima necessità.

Per accedere alla Carta Risparmio Spesa, le famiglie devono soddisfare determinati requisiti, come l’ISEE non superiore a 15.000 €, e le procedure per l’erogazione del sussidio sono di competenza del Comune di residenza. Ad oggi, per la definizione dell’importo e delle modalità di domanda al Comune, è necessario attendere l’emanazione del decreto attuativo, che è in dirittura di arrivo.

Reddito Alimentare 2023

Il Reddito Alimentare 2023 è una misura introdotta per aiutare le famiglie in difficoltà, in particolare quelle che si trovano in situazioni di povertà assoluta. L’obiettivo di questa misura è quello di combattere lo spreco di cibo e di garantire alle persone bisognose di avere accesso ai prodotti alimentari di prima necessità. In pratica, verranno erogati pacchi alimentari realizzati con i prodotti invenduti, che altrimenti verrebbero buttati.

Il reddito alimentare 2023 è una misura sperimentale che coinvolgerà inizialmente solo coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta nelle città metropolitane. Per prenotare il reddito alimentare, i beneficiari dovranno utilizzare un’applicazione su smartphone e rivolgersi alle Città metropolitane, in cui risiedono. Saranno inoltre supportati dai soggetti del terzo settore che aderiscono all’iniziativa.

Il decreto attuativo per il reddito alimentare 2023 non è ancora stato pubblicato, ma fornirà ulteriori indicazioni pratiche su come richiedere e ricevere il sostegno alimentare. In sintesi, il reddito alimentare 2023 si propone di aiutare le famiglie in difficoltà garantendo loro l’accesso a prodotti alimentari di prima necessità, riducendo lo spreco di cibo e promuovendo un’agricoltura sostenibile.

Bonus Cultura e Merito

Il Bonus Cultura e Merito è una misura introdotta dal governo che prevede l’assegnazione di buoni per un valore complessivo di 1000 euro ai giovani neo-diciottenni nati nel 2005. La novità di questa nuova edizione del bonus è la suddivisione del contributo in 2 buoni distinti, cumulabili tra loro, la Carta Cultura e la Carta Merito.

La Carta Cultura è destinata ai giovani appartenenti a famiglie con un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 35.000 euro. La Carta Merito, invece, è riservata agli studenti diplomati con il massimo dei voti.

Entrambi i buoni hanno un valore di 500 euro ciascuno e possono essere utilizzati per l’acquisto di beni e servizi culturali quali libri, cinema, teatro, musica, mostre e musei. In particolare, la Carta Cultura può essere utilizzata per l’acquisto di beni e servizi culturali in generale, mentre la Carta Merito è dedicata esclusivamente all’acquisto di libri.

L’assegnazione del bonus cultura e merito è valida esclusivamente per i giovani nati nel 2005, senza previsione di estensione della misura ai nati nel 2004. Al momento non sono state fornite precise indicazioni sulle modalità di accesso alla Carta Cultura e Merito, in attesa dei decreti attuativi che ne regoleranno l’assegnazione.

Infine, è importante sottolineare che il servizio 18app, destinato ai giovani che hanno già compiuto 18 anni nel 2022, resterà attivo per la fruizione dei bonus culturali. In generale, l’obiettivo del Bonus Cultura e Merito è quello di promuovere la cultura e la formazione dei giovani, premiando al contempo merito e situazioni economiche svantaggiate.

Bonus Psicologo

Il Bonus Psicologo è un’iniziativa introdotta dal governo con lo scopo di agevolare l’accesso ai servizi psicologici a coloro che ne hanno bisogno ma che non possono permetterseli per ragioni economiche. In particolare, il Bonus Psicologo consiste in un contributo economico che viene erogato a chi ne ha diritto per sostenere i costi delle sedute psicologiche presso professionisti abilitati.

La novità introdotta per l’anno 2023 riguarda l’innalzamento della soglia massima del bonus a 1.500 €, rispetto ai precedenti 600 €, ed è rivolta alle persone che hanno un ISEE inferiore a 50.000 €. In sostanza, l’aumento della soglia significa che coloro che hanno diritto al Bonus Psicologo potranno beneficiare di un contributo economico più alto per finanziare il loro percorso di cura.

Per accedere al Bonus Psicologo è necessario presentare una domanda all’INPS, indicando il proprio ISEE e i dati del professionista prescelto per le sedute psicologiche. L’INPS valuta le domande in base all’ISEE e all’ordine cronologico di arrivo delle stesse, redigendo una graduatoria che viene poi comunicata ai richiedenti. Nel caso in cui la domanda venga accettata, l’INPS invia un codice univoco al richiedente, che deve essere poi comunicato allo psicologo per l’emissione della fattura elettronica.

Per poter usufruire del Bonus Psicologo, quindi, è necessario rivolgersi a uno psicologo abilitato e dotato di partita IVA, che emette la fattura elettronica con il codice univoco fornito dall’INPS. Grazie al Bonus Psicologo, molte persone che non possono permettersi le sedute psicologiche possono finalmente accedere a un supporto professionale per migliorare la loro qualità di vita.

Bonus Sociale per le bollette di Luce E Gas

Per mitigare l’effetto del “caro bollette“, è stato confermato per il secondo trimestre 2023:

  • la riduzione dell’IVA sul gas al 5%;
  • l’azzeramento degli oneri di sistema;
  • la proroga fino al 30 giugno 2023.
    • Il Bonus Energia è un beneficio offerto alle famiglie in condizioni di disagio economico o fisico che hanno difficoltà a sostenere i costi dell’energia elettrica e del gas. Questo bonus si presenta come uno sconto in bolletta che permette di avere un risparmio sulle spese energetiche. Il beneficio può essere richiesto dai cittadini che rispettano i requisiti specificati, ovvero un ISEE non superiore a 15.000 euro, o un ISEE non superiore a 20.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico.

      Inoltre, il bonus può essere richiesto anche per motivi di disagio fisico, quando una malattia grave renda indispensabile l’uso di apparecchi elettromedicali per il mantenimento in vita. In questo caso, la richiesta del bonus viene valutata sulla base delle esigenze specifiche dell’utenza, e non solo in base al reddito.

      La richiesta del Bonus Energia avviene attraverso la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che permette di ottenere l’attestazione ISEE necessaria per accedere alle agevolazioni. Inoltre, dal momento in cui si ottiene il bonus, questo viene rinnovato automaticamente ogni anno, a meno che non venga richiesta la revoca.

      Assegno Unico Universale

      L’Assegno Unico Universale è un sostegno economico destinato alle famiglie con figli a carico, introdotto a marzo e valido per l’anno 2023. Gli importi dell’assegno sono determinati in base alla situazione ISEE dell’anno 2021, con l’eccezione delle mensilità di gennaio e febbraio, per le quali si considera l’ISEE precedente. Per richiedere l’assegno, è sufficiente presentare la nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) provvederà automaticamente al calcolo del nuovo bonus.

      L’importo dell’assegno varia a seconda della situazione familiare. Per ogni figlio minorenne a carico, l’assegno può essere compreso tra un minimo di €50 al mese e un massimo di €175 al mese. Tuttavia, per i figli a carico di età compresa tra i 18 e i 21 anni, gli importi diminuiscono, variando da un minimo di €25 al mese a un massimo di €85 al mese.

      Inoltre, sono previste delle maggiorazioni in determinati casi specifici.

      Le maggiorazioni sono applicate nei seguenti casi:
      • Figli a carico con disabilità: se il figlio a carico presenta una disabilità, viene prevista una maggiorazione dell’assegno. Gli importi specifici di questa maggiorazione non vengono menzionati nel testo di riferimento.
      • Madri di età inferiore ai 21 anni: se la madre ha un’età inferiore ai 21 anni, viene prevista una maggiorazione dell’assegno. Anche in questo caso, gli importi specifici non vengono indicati.
      • Nuclei familiari numerosi: se il nucleo familiare è composto da un numero elevato di figli, viene prevista una maggiorazione dell’assegno. Non viene specificato nel testo il criterio per determinare la numerosità del nucleo familiare né gli importi esatti della maggiorazione.
      • Entrambi i genitori lavoratori: se entrambi i genitori sono lavoratori, viene prevista una maggiorazione dell’assegno. Non vengono forniti ulteriori dettagli in merito all’importo di questa maggiorazione.
      • Nuclei familiari con ISEE inferiore ai €25.000: se il nucleo familiare presenta un’ISEE inferiore a €25.000, viene prevista una maggiorazione dell’assegno. Non viene specificato l’importo esatto di questa maggiorazione.
      Bonus Trasporti

      Il “Bonus Trasporti” è un incentivo economico che consente alle famiglie di accedere a un rimborso parziale per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico. Anche per l’anno 2023, questo bonus sarà disponibile per i cittadini italiani. L’importo massimo del bonus è fissato fino a 60 euro e può essere utilizzato per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico a livello locale o nazionale.

      Tuttavia, per poter accedere al bonus, è necessario soddisfare alcuni requisiti. In particolare, è stato stabilito un limite di reddito massimo di 35.000 euro. Questo significa che le famiglie con un reddito superiore a tale soglia non avranno diritto al bonus trasporti. È importante notare che il limite di reddito è stato innalzato rispetto all’anno precedente, in cui era fissato a 20.000 euro, al fine di restringere il numero di beneficiari e concentrare l’incentivo sulle famiglie con un reddito più basso.

      La richiesta del bonus trasporti può essere effettuata sia per sé stessi che per un minorenne a carico entro la scadenza del 31 dicembre 2023. Per presentare la richiesta, è necessario accedere al portale dedicato www.bonustrasporti.lavoro.gov.it utilizzando le credenziali di accesso Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o la Carta d’Identità Digitale. Questo processo di autenticazione garantisce la sicurezza e l’identificazione dei richiedenti.

      Bonus Internet

      Il Bonus Internet, comunemente conosciuto come “voucher connettività“, è un beneficio che può essere richiesto dalle micro, piccole e medie imprese, nonché dalle persone fisiche con partita IVA che esercitano una professione intellettuale o una delle professioni non organizzate. L’obiettivo di questa misura è quello di favorire l’accesso a connessioni internet ultraveloci mediante sconti sui canoni di connessione.

      Il bonus viene erogato sotto forma di voucher, che consentono di ottenere una riduzione del prezzo dei canoni di connessione a internet ultraveloce. L’importo del contributo varia da 300 euro a 2.500 euro, a seconda della velocità contrattuale scelta.

      La modalità di richiesta del bonus è molto semplice. È sufficiente rivolgersi direttamente al proprio operatore di telecomunicazioni autorizzato e presentare il proprio voucher per beneficiare dello sconto previsto. È importante notare che la richiesta può essere effettuata entro il 31 dicembre 2023, quindi è necessario adempiere a questa formalità entro tale data.

      In pratica, una volta ottenuto il voucher, sarà possibile contattare il proprio operatore di telecomunicazione e fornire i dettagli del voucher per ottenere lo sconto sui canoni di connessione internet ultraveloce. L’operatore si occuperà quindi di applicare lo sconto concordato al momento della sottoscrizione del contratto.

      È importante tenere presente che il Bonus Internet è finalizzato ad agevolare l’accesso a una connessione internet ultraveloce, consentendo alle imprese e ai professionisti di usufruire di servizi online più efficienti e di migliorare la propria produttività. Questa iniziativa mira a favorire lo sviluppo tecnologico e digitale del Paese, promuovendo l’adozione di connessioni veloci e affidabili.

      Riduzione IVA Per Prodotti Infanzia E Tampon Tax

      La riduzione dell’aliquota IVA al 5% per l’acquisto di assorbenti, pannolini e prodotti per l’infanzia è una misura confermata e si applica a tutti coloro che acquistano tali prodotti, senza discriminazioni. Questo significa che i consumatori possono beneficiare di un’aliquota IVA ridotta del 5% quando acquistano questi articoli essenziali per l’igiene e il benessere dei bambini e delle donne.

      Inoltre, il regime IVA al 5% è stato esteso anche ai prodotti assorbenti e tamponi per la protezione dell’igiene femminile, che in precedenza potevano beneficiare dell’aliquota ridotta solo se realizzati con materiali compostabili e lavabili. Questa estensione dell’IVA ridotta al 5% include quindi anche i prodotti assorbenti e i tamponi tradizionali, offrendo un vantaggio economico alle donne nell’acquisto di tali prodotti di prima necessità.

      Questa misura ha lo scopo di favorire l’accessibilità economica a prodotti di igiene fondamentali per le donne e le famiglie con bambini, garantendo che tali prodotti siano più accessibili e abbordabili per tutti. La riduzione dell’IVA contribuisce a rendere più equo il costo di questi articoli e a garantire che siano accessibili a una gamma più ampia di persone.

      Bonus TV

      Non è prevista alcuna proroga nel 2023 per il Bonus TV. Il Bonus TV è stato introdotto per facilitare la transizione graduale verso la televisione digitale. Tuttavia, il Decreto Milleproroghe ha introdotto una mini-proroga di 1 anno, che prevede la consegna gratuita di decoder a casa per gli over 70 e per gli Enti del Terzo settore. Questa proroga limitata si applica solo ai dispositivi che hanno un prezzo inferiore a 30 €.

      Superbonus 90%

      Il Superbonus 90% è una forma di agevolazione che sostituisce l’Ecobonus 110% ed è rivolto alle ristrutturazioni edilizie. Questo incentivo offre una detrazione fiscale del 90% per determinati interventi sulle abitazioni. Tuttavia, è importante notare che a partire dal 1° gennaio 2023, la percentuale di detrazione sarà gradualmente ridotta negli anni successivi, passando al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

      Una delle principali modifiche riguarda l’applicazione della cessione del credito. A partire dal 16 febbraio 2023, non sarà più possibile utilizzare tale meccanismo, ad eccezione dei lavori già in corso con richieste inoltrate entro questa data.

      Le modalità di accesso al Superbonus 90% differiscono per le abitazioni unifamiliari e per i condomini. Per le villette, i requisiti per accedere all’agevolazione includono l’utilizzo dell’unità immobiliare come abitazione principale, un reddito complessivo che non supera i 15.000 € e il possesso di un diritto di godimento reale come nuda proprietà o usufrutto.

      Nel caso dei condomini, le tipologie di interventi che possono beneficiare di una detrazione del 90% sono definiti “trainanti” e includono l’isolamento termico di almeno il 25% delle superfici, l’installazione di pompe di calore moderne e il miglioramento della sicurezza antisismica.

      Per quanto riguarda le procedure di richiesta, queste rimangono invariate. È necessario inoltrare la richiesta tramite il sito ufficiale dell’ENEA e inviare la documentazione necessaria entro 3 mesi (90 giorni) dalla fine effettiva dei lavori.

      Bonus Casa Green

      Il Bonus Casa Green è un’opportunità che permette di risparmiare sull’acquisto della prima casa attraverso un bonus dedicato all’acquisto di un’abitazione ecologica. Questa agevolazione fiscale consente alle persone fisiche di ottenere una detrazione del 50% sull’acquisto di una casa con classe energetica A o B, direttamente dal costruttore, entro il 31 dicembre dell’anno in corso.

      La detrazione del 50% si applica sull’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto della casa green. È importante sottolineare che tale detrazione non è immediata, ma viene ripartita in 10 quote costanti. La ripartizione avviene a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese per l’acquisto e nei 9 periodi d’imposta successivi. Ad esempio, se l’acquisto è stato effettuato nel 2022, la detrazione sarà ripartita in 10 quote a partire dal 2022 fino al 2031.

      È fondamentale tenere presente che al momento delle informazioni fornite, si è in attesa del Decreto attuativo della misura. Questo decreto fornirà ulteriori dettagli e istruzioni sulle modalità di accesso al bonus e sui documenti necessari per richiederlo. Tuttavia, ipotizzando che si tratti di una detrazione fiscale, è probabile che si possa usufruirne durante la dichiarazione dei redditi.

      Il Bonus Casa Green rappresenta quindi un incentivo per l’acquisto di abitazioni a basso impatto ambientale, promuovendo l’efficienza energetica e l’adozione di soluzioni sostenibili. Questo tipo di agevolazione mira a stimolare la domanda di case ecologiche, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e promuovendo un settore immobiliare più sostenibile.

      Bonus Prima Casa Under 36

      Il Bonus Prima Casa Under 36 è un’agevolazione rivolta ai giovani che desiderano acquistare la loro prima casa. Questo bonus offre vantaggi finanziari specifici e può essere una soluzione interessante per coloro che rientrano nei requisiti stabiliti.

      Le caratteristiche principali per poter beneficiare del bonus sono le seguenti:
      • Età inferiore ai 36 anni al momento del rogito: Il bonus è destinato ai giovani acquirenti, quindi è necessario avere un’età inferiore a 36 anni al momento della firma dell’atto notarile per l’acquisto dell’immobile.
      • Assenza di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altre case nel territorio: I richiedenti non devono essere titolari di alcun diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione di altre abitazioni nel territorio in cui si intende acquistare la prima casa. Questo requisito mira a favorire coloro che non hanno ancora avuto esperienze immobiliari precedenti.
      • Assenza di immobili precedentemente acquistati con agevolazioni per la casa: È richiesto che i richiedenti non abbiano acquistato in precedenza alcun altro immobile usufruendo delle agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa. Questo requisito assicura che il beneficio sia riservato a coloro che stanno effettivamente cercando di diventare proprietari per la prima volta.
      • Residenza nel Comune in cui si trova l’immobile: È necessario essere residenti nel Comune in cui si intende acquistare l’immobile. Questo requisito è volto a favorire l’acquisto di una prima casa nella stessa comunità in cui il richiedente risiede, contribuendo così al radicamento delle nuove famiglie.
      • ISEE non superiore a 40.000 € annui: L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del richiedente non deve superare la soglia di 40.000 € all’anno. L’ISEE è un indicatore che tiene conto di vari fattori economici e sociali per determinare il livello di reddito e la situazione economica complessiva di una famiglia.

      Per richiedere il Bonus Prima Casa Under 36, è necessario presentare la domanda direttamente presso la Banca o un Intermediario finanziario che si occupa del mutuo. Sarà richiesto l’utilizzo di un modulo conforme alle disposizioni vigenti. È importante informarsi presso l’ente erogatore del bonus, in quanto le procedure e i documenti richiesti potrebbero variare leggermente a seconda della specifica istituzione.

      Attualmente, il bonus è valido fino al 31 dicembre 2023. È consigliabile monitorare eventuali aggiornamenti relativi a possibili proroghe o modifiche alle condizioni di accesso al bonus, in modo da essere informati sulle opportunità disponibili.

      Bonus Affitti Giovani Under 31

      Il Bonus Affitti Giovani Under 31 è un’opportunità interessante rivolta ai giovani con un’età compresa tra i 20 e i 31 anni. Questa misura ha l’obiettivo di agevolare i giovani nell’affitto di una casa, fornendo loro dei benefici fiscali.

      Per poter accedere al bonus, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali, tra cui:
      • Età: I beneficiari devono avere un’età inferiore ai 31 anni, non compiuti al momento della richiesta del bonus.
      • Reddito: Il reddito complessivo annuo del richiedente non deve superare la soglia di 15.493,71 euro. Questo valore rappresenta il limite massimo di reddito consentito per poter usufruire del bonus.
      • Destinazione abitativa: L’intera unità immobiliare o una sua porzione deve essere utilizzata come abitazione principale del giovane. Ciò significa che l’immobile oggetto dell’affitto deve essere la residenza principale del richiedente.
      • Proprietà dell’immobile: L’immobile oggetto dell’affitto non deve essere di proprietà dei genitori del giovane. Questa condizione è prevista per evitare che il giovane possa beneficiare del bonus affitti se l’immobile appartiene direttamente ai suoi genitori.

      Il bonus prevede una detrazione fiscale che sarà applicata sull’imposta lorda. Nei primi quattro anni di durata del contratto di locazione, sarà possibile beneficiare di una detrazione di 991,60 euro. Nel caso in cui l’importo del canone di locazione superi questa cifra, la detrazione sarà pari al 20% dell’ammontare del canone, con un limite massimo di 2.000 euro di detrazione.

      Per poter beneficiare del bonus, è necessario presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate al momento della dichiarazione dei redditi. La richiesta deve essere compilata correttamente e inviata entro i termini previsti dalla normativa fiscale.

      Bonus Infissi 2023

      Il Bonus Infissi 2023 è una misura confermata dalla legge di Bilancio che mira a promuovere interventi di efficientamento energetico degli appartamenti o degli edifici attraverso la sostituzione degli infissi.

      Le principali caratteristiche del Bonus Infissi 2023 sono le seguenti:
      • Detrazione fiscale: Per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 per la ristrutturazione che coinvolge gli infissi, è prevista una detrazione fiscale pari al 50%. Questo significa che è possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi la metà delle spese sostenute.
      • Limite di spesa: Esiste un limite massimo di spesa ammissibile per poter beneficiare del bonus. Nel caso del Bonus Infissi 2023, tale limite è fissato a 96.000 euro. Ciò significa che le spese sostenute per gli infissi devono rientrare entro questo importo per poter usufruire della detrazione fiscale.
      • Suddivisione della detrazione: La detrazione fiscale può essere suddivisa in 10 quote annuali di uguale importo. Questo permette di dilazionare l’importo della detrazione nel corso di 10 anni, rendendo più agevole il beneficio fiscale per il contribuente.

      Per accedere al Bonus Infissi 2023, è necessario conservare tutta la documentazione comprovante le spese sostenute per la sostituzione degli infissi. Al termine dei lavori, è possibile inviare questa documentazione attraverso il sito web ufficiale dell’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica (Enea), il quale gestisce la procedura di richiesta del bonus.

      Inoltre, con il Decreto Legge 11/2023 è stata introdotta la possibilità di scegliere tra diverse modalità di fruizione del bonus. Oltre alla detrazione fiscale Irpef, è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Ciò significa che è possibile ottenere uno sconto immediato sull’importo delle spese sostenute o cedere il credito derivante dalla detrazione fiscale ad altri soggetti interessati.

      Tuttavia, è importante tenere presente che le alternative alla detrazione fiscale Irpef, come lo sconto in fattura o la cessione del credito, sono applicabili solo per la sostituzione di finestre, infissi, caldaie e altri lavori di edilizia libera che sono stati avviati entro il 16 febbraio 2023.

      Bonus Barriere Architettoniche

      Il “Bonus Barriere Architettoniche” è un’incentivo fiscale che è stato rinnovato anche per il 2023. Questo bonus prevede una detrazione del 75% sulle spese sostenute da cittadini, imprese ed enti pubblici e privati che decidono di installare impianti di automazione, come ad esempio ascensori o montascale, al fine di migliorare l’accessibilità e la mobilità all’interno di un edificio.

      Il bonus è specificamente destinato ai casi in cui vengono abbattute le barriere architettoniche in edifici già esistenti. Tuttavia, è importante tenere presente che esiste un limite massimo di spesa ammissibile che è fissato a 50.000 €, a seconda del tipo di edificio coinvolto nell’intervento.

      Per poter beneficiare del bonus barriere architettoniche, è necessario indicare la spesa sostenuta nella dichiarazione dei redditi. La detrazione fiscale sarà poi riconosciuta in un arco di tempo di 5 anni, suddividendo l’importo complessivo in quote annuali. È importante sottolineare che non è possibile cumulare il bonus con altri sconti in fattura o con la cessione del credito ad altre persone o enti.

      Bonus Mobili

      Il Bonus Mobili è un’incentivazione fiscale che riveste un ruolo importante ed è riservato esclusivamente ai proprietari di un immobile soggetto a lavori di ristrutturazione. Questo bonus consente una detrazione IRPEF del 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici, con una soglia di spesa di 8.000 €, invece dei 10.000 € stabiliti l’anno precedente.

      Il Bonus Mobili non rappresenta un agevolazione autonoma, ma è strettamente collegato alla fruizione della detrazione per le spese di ristrutturazione.

      In particolare, l’agevolazione è prevista alle seguenti condizioni:

      Acquisto nel 2023 di mobili ed elettrodomestici nuovi appartenenti alle seguenti classi energetiche:

      • Non inferiore alla classe A per i forni.
      • Non inferiore alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie.
      • Non inferiore alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

      Realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia su unità immobiliari residenziali, a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si effettua l’acquisto dei beni.

      Pagamento dei mobili ed elettrodomestici tramite bonifico bancario o carta di debito o credito.

      Quest’ultimo punto è fondamentale per poter beneficiare della detrazione del 50%. Infatti, i beneficiari del bonus devono indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, suddividendo la detrazione tra coloro che ne hanno diritto in dieci quote annuali di pari importo.

      È necessario conservare la documentazione relativa all’acquisto, che include:
      • Ricevuta del bonifico effettuato.
      • Ricevuta di avvenuta transazione (nel caso dei pagamenti con carta di credito o di debito).
      • Documentazione che attesti l’addebito sul conto corrente bancario.
      • Fatture di acquisto dei beni, che devono riportare la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquistati.
      ISCRO

      L’ISCRO, acronimo di “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa“, è un beneficio introdotto in via sperimentale per il periodo di tre anni, dal 2021 al 2023, ed è stato confermato anche per i lavoratori autonomi (partite IVA). L’obiettivo principale dell’ISCRO è fornire un sostegno economico a coloro che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza o di altre situazioni straordinarie, garantendo una continuità di reddito e di attività lavorativa.

      Per poter beneficiare dell’ISCRO, i richiedenti devono soddisfare determinati requisiti. Uno dei requisiti fondamentali è quello di non essere già beneficiari di altri trattamenti o sussidi economici, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza. Questo significa che l’ISCRO è destinato a coloro che non ricevono altri sostegni economici e che si trovano in uno stato di difficoltà particolare.

      L’indennità mira a garantire la continuità reddituale e operativa, ossia il mantenimento di un reddito e l’opportunità di continuare l’attività lavorativa nonostante le difficoltà incontrate. In altre parole, l’ISCRO cerca di sostenere le persone nel mantenere la propria attività economica e nel superare momenti di crisi o di instabilità finanziaria.

      Per ottenere l’ISCRO, è necessario presentare una domanda specifica secondo le modalità indicate dalle autorità competenti. Nella domanda, i richiedenti dovranno fornire tutte le informazioni richieste e dimostrare di soddisfare i requisiti stabiliti. Sarà fondamentale fornire la documentazione necessaria e completa per la valutazione della richiesta.

      L’ISCRO è stato introdotto come misura sperimentale per un periodo limitato, al fine di valutarne l’efficacia e l’impatto sul sostegno ai lavoratori autonomi. Durante il triennio di sperimentazione, verranno monitorati i risultati e le eventuali modifiche o integrazioni potranno essere apportate in base alle valutazioni effettuate.

      L’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa rappresenta quindi uno strumento di sostegno economico volto a garantire una certa stabilità finanziaria ai lavoratori autonomi che si trovano in situazioni di difficoltà o di emergenza. Attraverso l’ISCRO, si cerca di offrire un aiuto concreto per mantenere un reddito e continuare l’attività lavorativa, pur rispettando i requisiti e le limitazioni previste dalla normativa.

      Bonus 200 Euro Autonomi Senza Partita IVAv
      Il bonus di 200 euro per autonomi e professionisti senza partita IVA è un sostegno economico previsto dal decreto Aiuti (dl 50-2022) per i lavoratori colpiti dall’emergenza Covid. Questa indennità fa parte delle misure di aiuto messe in atto per sostenere coloro che si trovano in difficoltà a causa della pandemia.

      La richiesta per ottenere il bonus può essere presentata entro il 30 aprile 2023. L’importo dell’indennità, che viene erogata in un’unica soluzione, dipende dal reddito dichiarato nel periodo di imposta 2021.

      Le due fasce di reddito prevedono importi differenti:
      • 200 euro: Questa somma è destinata ai lavoratori che hanno percepito un reddito non superiore a 35.000 euro nell’anno di imposta 2021. Coloro che rientrano in questa fascia di reddito possono beneficiare di un bonus di 200 euro.
      • 350 euro (250 euro + integrazione di 150 euro): Questa somma è destinata ai lavoratori che hanno percepito un reddito non superiore a 20.000 euro nell’anno di imposta 2021. Per coloro che rientrano in questa fascia di reddito, il bonus è di 250 euro a cui si aggiunge un’ulteriore integrazione di 150 euro, per un totale di 350 euro.

      Per presentare la domanda e richiedere l’indennità una tantum, è necessario utilizzare il servizio online dedicato disponibile nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. È possibile accedere a tale sezione seguendo il percorso: Sostegni, sussidi ed indennità -> Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità -> Vedi tutti -> Sezione Strumenti. Una volta raggiunta questa sezione, sarà possibile procedere con la presentazione della domanda per il bonus.

      È importante rispettare la scadenza e fornire tutti i dati richiesti in modo corretto per poter beneficiare del bonus. Questa misura di sostegno mira ad offrire un aiuto economico agli autonomi e ai professionisti senza partita IVA che hanno subito difficoltà finanziarie a causa della pandemia, permettendo loro di far fronte alle spese e di mitigare gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria.

      Bonus Energia Imprese

      Il “Bonus Energia Imprese” è una misura introdotta con il decreto Bollette 2023, che prevede nuove disposizioni fino al 30 giugno. Questo bonus consiste in un credito d’imposta pari al 40-45% e può essere richiesto dalle imprese che hanno registrato un aumento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.

      Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, mediante il modello F24, entro il 31 dicembre 2023. Ciò significa che le imprese potranno scontare il credito d’imposta da pagare su altre imposte, come ad esempio l’IVA o le imposte sui redditi.

      Possono beneficiare del “Bonus Energia Imprese” le seguenti categorie di aziende:
      • Imprese con un forte consumo di energia elettrica: Queste sono aziende che hanno un elevato fabbisogno di energia elettrica per le proprie attività.
      • Imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW: Questa categoria comprende le imprese che dispongono di contatori con una potenza elettrica disponibile di almeno 4,5 kW.
      • Imprese con un forte consumo di gas naturale: Si tratta di aziende che utilizzano una quantità significativa di gas naturale per le loro attività.
      • Imprese diverse da quelle con un forte consumo di gas naturale: Questa categoria include tutte le altre imprese che non rientrano nella precedente.

      I crediti d’imposta ottenuti attraverso il “Bonus Energia Imprese” non concorrono alla formazione del reddito d’impresa né alla base imponibile dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive. Ciò significa che tali importi non saranno tassati come parte del reddito aziendale.

      Inoltre, è possibile cumulare il “Bonus Energia Imprese” con altre agevolazioni relative agli stessi costi sostenuti, a condizione che il cumulo complessivo non superi la spesa sostenuta. Questo consente alle imprese di beneficiare di più agevolazioni contemporaneamente, riducendo così ulteriormente i costi energetici.

      Infine, gli importi del credito d’imposta possono essere ceduti per intero a banche e istituti di credito. Questo significa che le imprese hanno la possibilità di vendere il loro credito d’imposta a terzi, ottenendo così un finanziamento immediato in cambio.

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