Il passaggio dal lavoro alla pensione comporta spesso una riduzione significativa del reddito. Ciò influisce sulle finanze dei pensionati e delle loro famiglie una volta raggiunti i 65 anni
Pensioni in Italia: quanti soldi prende (in media) chi ha più di 65 anni. Il passaggio dal lavoro alla pensione comporta spesso una riduzione significativa del reddito. Ciò influisce sulle finanze dei pensionati e delle loro famiglie una volta raggiunti i 65 anni. In media, il reddito dei pensionati diminuisce rispetto a quello guadagnato durante la vita lavorativa, costringendo spesso a una revisione dei piani di spesa.
L’Osservatorio Inps sulle pensioni fornisce informazioni sull’importo medio delle pensioni erogate a coloro che superano i 65 anni. Tuttavia, anche il Rapporto Istat sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie offre dati importanti, indicando il reddito medio delle famiglie in cui il principale fonte di guadagno proviene da individui oltre i 65 anni.
Un’analisi congiunta di questi rapporti fornisce un quadro completo su come cambia il reddito delle famiglie al momento del pensionamento, aiutando a comprendere meglio la situazione economica dei pensionati e delle loro famiglie.
Quanto si prende di pensione tra i 65 e i 69 anni?
Secondo l’ultimo rapporto dell’INPS del 2024 sulle pensioni, per la fascia di età tra i 65 e i 69 anni, sono state erogate in totale 937.873 pensioni di vecchiaia da parte delle gestioni per dipendenti privati, con un importo medio lordo di 2.097,28 euro. Tuttavia, per i pensionati della gestione per lavoratori autonomi o parasubordinati, su un totale di 573.604 trattamenti di vecchiaia, l’importo medio è inferiore, pari a 1.349,81 euro.
Questi dati riflettono l’evoluzione del sistema pensionistico verso il calcolo contributivo, soprattutto considerando le pensioni liquidate lo scorso anno. Tra i 65 e i 69 anni, su un totale di 225.796 pensioni di vecchiaia, l’importo medio è di 1.581,23 euro, evidenziando una tendenza al ribasso dell’importo delle pensioni con l’avanzare dell’età.
Per gli ex lavoratori autonomi, su 164.835 trattamenti di vecchiaia erogati, l’importo medio della pensione è ancora più basso, inferiore ai 1.000 euro, precisamente 943,48 euro lordi.
Questi dati sollevano interrogativi sull’adeguatezza delle pensioni rispetto al costo della vita, soprattutto considerando il passaggio al regime di calcolo contributivo. È quindi consigliabile pianificare con anticipo strategie per garantire un assegno pensionistico adeguato in futuro.
Quanti soldi hanno le famiglie dei pensionati?
Secondo il Rapporto Istat sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie, le famiglie in cui il principale percettore di reddito ha più di 65 anni, presumibilmente titolare di una pensione, presentano un reddito medio annuo di 29.136 euro nel biennio 2021-2022. È importante notare che questa cifra comprende anche coloro che continuano a lavorare dopo i 65 anni.
Tuttavia, ci sono differenze regionali significative: nel Nord Ovest il reddito medio è di 30.821 euro, nel Nord Est di 30.177 euro, nel Centro di 32.210 euro, mentre nel Sud e nelle Isole è di 25.233 euro.
Il reddito medio delle famiglie in cui il principale percettore ha un’età compresa tra i 55 e i 64 anni, quindi poco prima del pensionamento, è di 40.012 euro. Ciò suggerisce che l’uscita dal mercato del lavoro comporta un notevole taglio al reddito.
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