Opzione Donna 2024: i nuovi requisiti

L’Inps ha pubblicato la guida aggiornata riguardante i nuovi requisiti e le regole per accedere a Opzione Donna 2024

Opzione Donna 2024: i nuovi requisiti

Opzione Donna 2024: i nuovi requisiti. L’Inps ha recentemente pubblicato la guida aggiornata riguardante i nuovi requisiti e le regole per Opzione Donna 2024. Questa opzione, confermata dall’ultima legge di Bilancio, subisce delle modifiche rispetto a quanto stabilito in precedenza.

La principale novità riguarda una restrizione ulteriore della platea di lavoratrici che possono beneficiare di questa misura di flessibilità pensionistica. Le nuove regole riducono ulteriormente il numero di coloro che possono accedere all’Opzione Donna, complicando così l’accesso alla pensione anticipata per le lavoratrici.

Per comprendere l’impatto di questi cambiamenti, basti pensare che nel primo trimestre dell’anno solo 1.276 lavoratrici hanno fatto ricorso all’Opzione Donna per andare in pensione con qualche anno di anticipo, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Inps.

Opzione Donna 2024: età anagrafica

Nell’Opzione Donna 2024, l’unica modifica rispetto all’anno precedente riguarda l’età anagrafica. Ora, per poter smettere di lavorare anticipatamente, non basteranno più 60 anni di età, ma 61 anni. Tuttavia, è possibile ridurre questa età di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 59 anni. Il requisito anagrafico deve essere soddisfatto entro il 31 dicembre 2023, il che esclude alcune categorie di donne, come quelle nate nel 1963 senza figli, quelle nate nel 1964 con un figlio e quelle nate nel 1965 con due o più figli.

Opzione Donna 2024: contributi

Per quanto riguarda i contributi, nel 2024 non vi sono variazioni: è ancora richiesta una contribuzione di almeno 35 anni per accedere alla pensione con l’Opzione Donna.

Secondo quanto specificato dall’INPS in una recente circolare, per determinare il requisito contributivo sono considerati validi anche i periodi assicurativi accumulati all’estero in Paesi soggetti alla regolamentazione dell’Unione europea in materia di sicurezza sociale (Stati dell’UE, Svizzera e Paesi SEE) e in Paesi con i quali l’Italia ha accordi bilaterali in materia di sicurezza sociale.

È necessario rispettare il minimo di contribuzione richiesto per l’accesso alla totalizzazione internazionale, stabilito dalla normativa comunitaria (52 settimane) o dagli accordi bilaterali specifici.

Inoltre, possono essere totalizzati anche i periodi assicurativi accumulati nel Regno Unito sia prima che dopo il 31 dicembre 2020, come indicato nella circolare n. 53 del 6 aprile 2021.

Opzione Donna 2024: categorie

Nel 2024, l’accesso all’Opzione Donna è ancora riservato a determinate categorie di lavoratori, come stabilito dalla legge di Bilancio precedente. Possono accedere a questa opzione coloro che soddisfano i requisiti specificati e appartengono a una delle seguenti categorie:

  • Caregiver: persone che assistono, al momento della presentazione della domanda di pensione e per almeno 6 mesi, il coniuge, il partner civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave. Questo include anche parenti o affini di secondo grado conviventi, nel caso in cui i genitori o il coniuge del parente con handicap grave abbiano compiuto 70 anni, siano anch’essi affetti da patologie invalidanti, siano deceduti o assenti.
  • Invalidi con riduzione della capacità lavorativa: individui con una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%.
  • Lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese coinvolte in crisi aziendale: devono essere impiegate in aziende con un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale attivo presso la struttura per la crisi d’impresa. Questo tavolo deve essere attivo entro il 1° gennaio 2024 o deve essere stato attivato successivamente. In questo caso, è possibile accedere all’Opzione Donna con 59 anni di età, indipendentemente dal numero di figli a carico.

Tuttavia, non tutte le lavoratrici dipendenti o licenziate possono accedere all’Opzione Donna. La presenza di un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale limita questa possibilità alle lavoratrici impiegate in grandi aziende, escludendo la maggior parte di quelle occupate in piccole o medie imprese.

Per le lavoratrici dipendenti, il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale deve essere attivo al momento della presentazione della domanda di pensione.

Per le lavoratrici licenziate, il licenziamento deve essere stato intimato durante il periodo in cui il tavolo è attivo e non devono aver ripreso un lavoro dipendente a tempo indeterminato dopo il licenziamento.

Opzione Donna 2024: finestre mobili

Le finestre mobili per l’accesso all’Opzione Donna rimangono valide. Il periodo di decorrenza della pensione varia a seconda del sistema previdenziale:

  • Nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti, la pensione decorre 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti.
  • Per quanto riguarda il trattamento pensionistico liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi, la pensione decorre 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti.
Opzione Donna 2024: ricalcolo contributivo

È confermata anche la penalizzazione in uscita per coloro che scelgono l’Opzione Donna. Anche se soddisfano i requisiti per andare in pensione in anticipo, coloro che rientrano nelle categorie specificate devono accettare che i contributi accreditati nel regime retributivo vengano convertiti in pensione seguendo le regole del regime contributivo. Questo ricalcolo comporta inevitabilmente una riduzione dell’assegno pensionistico percepito.

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