In cosa consistono e chi può beneficiare dei permessi retribuiti dal lavoro della Legge 104? Che cos’è il congedo straordinario biennale?
Legge 104: quali sono i permessi? La legge 104 rappresenta un elemento fondamentale del sistema legislativo italiano per il supporto alle persone con disabilità. Questa normativa è focalizzata sull’assistenza, l’integrazione sociale e il riconoscimento dei diritti delle persone disabili.
A cosa serve la Legge 104
La legge 104 si rivolge a persone con disabilità fisiche, psichiche o sensoriali che affrontano difficoltà nell’apprendimento, nelle relazioni o nell’integrazione lavorativa. I benefici della legge si estendono anche ai familiari fino al terzo grado di parentela e ai tutori legali. Inoltre, possono usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 104 anche stranieri e apolidi, purché siano residenti, domiciliati o abbiano una stabile dimora nel territorio nazionale.
Tra i principali benefici offerti dalla legge 104 ci sono i permessi retribuiti dal lavoro, sgravi fiscali, deduzioni per l’acquisto di medicinali, apparecchi elettronici, veicoli, protesi e ausili. Queste agevolazioni sono progettate per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari.
Quali sono i permessi previsti dalla legge 104?
La legge 104 prevede permessi retribuiti per consentire alle persone con disabilità o ai loro familiari di astenersi dal lavoro senza perdere lo stipendio. Questi permessi possono essere richiesti dai parenti fino al secondo grado, o fino al terzo grado se i genitori o il coniuge della persona disabile hanno compiuto sessantacinque anni e sono anch’essi disabili, o sono deceduti. La legge Cirinnà del 2016 ha esteso questo diritto anche ai conviventi.
Le persone con disabilità e i loro familiari hanno anche la priorità nella scelta della sede di lavoro e possono rifiutare spostamenti forzati, turni notturni o lavorare nei giorni festivi.
In cosa consistono i permessi della legge 104?
I permessi della legge 104 permettono di astenersi dal lavoro per una o due ore al giorno, oppure per un massimo di tre giorni al mese, anche frazionabili in singole ore. Per i genitori con bambini disabili fino a tre anni, il congedo parentale può essere esteso con un’indennità pari al 30% della retribuzione. Questi permessi sono riservati ai lavoratori dipendenti, pubblici o privati, inclusi i part-time, e non si applicano ai titolari di partita IVA.
I permessi retribuiti sono concessi solo in caso di riconoscimento di handicap grave, come definito dall’articolo 3, comma 3, della legge 104. Questo status indica un livello di disabilità superiore al normale.
Come richiedere i permessi della legge 104?
Per richiedere i permessi previsti dalla legge 104, è necessario presentare una domanda tramite il portale dell’INPS. In caso di difficoltà, si può ottenere assistenza gratuita da un patronato oppure contattare il Contact Center dell’INPS.
Permessi 104: è necessario avvisare con anticipo il datore?
Non è previsto un obbligo legale di avvisare in anticipo il datore di lavoro per usufruire dei permessi. Tuttavia, è consigliabile raggiungere un accordo con il datore di lavoro per evitare problemi organizzativi nell’azienda e per non causare difficoltà ai colleghi. Un’assenza improvvisa potrebbe essere percepita dal datore come una mancanza di collaborazione, violando la buona fede richiesta dal contratto di lavoro.
Cosa è il congedo straordinario?
Il congedo straordinario è un’altra forma di agevolazione prevista oltre ai permessi della legge 104, consentendo un’astensione dal lavoro fino a un massimo di due anni per assistere persone con grave disabilità. Anche i familiari conviventi della persona disabile possono richiederlo.
Durante il congedo straordinario, il lavoratore conserva il posto di lavoro ma riceve un’indennità dall’INPS anziché la retribuzione. I due anni di congedo possono essere utilizzati in modo frazionato, giorno per giorno.
Per richiedere il congedo straordinario, è necessario presentare una domanda online sul portale dell’INPS, includendo tutta la documentazione richiesta. Questo periodo di congedo è coperto da contributi figurativi ai fini pensionistici.
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