In alcuni casi i pensionati si trovano a pagare ulteriori tasse sulla pensione, nonostante essa sia già tassata dalla fonte. Ci sono cinque motivi per cui ciò accade
I 5 motivi che fanno pagare più tasse sulla pensione. In alcuni casi i pensionati si trovano a pagare ulteriori tasse sulla pensione, nonostante essa sia già tassata dalla fonte. Ci sono diversi motivi per cui ciò accade.
Innanzitutto, ricevere una pensione dall’INPS non esenta dal pagamento delle imposte. Come per i redditi da lavoro, l’IRPEF deve essere applicata anche sui redditi da pensione. Spesso, i pensionati si ritrovano con una dichiarazione dei redditi che richiede il pagamento di ulteriori imposte.
Anche se la pensione viene tassata alla fonte dall’INPS e il pensionato riceve un importo netto, il conguaglio con il modello 730 può richiedere il pagamento di ulteriori imposte in alcuni casi. Le ragioni possono variare e verranno esaminate qui di seguito.
Molti pensionati si chiedono perché, durante la compilazione del modello 730, si trovano a dover pagare ulteriori tasse su una pensione che spesso non basta a garantire un tenore di vita agiato. La pensione è soggetta a tassazione IRPEF, con una parte significativa trattenuta anticipatamente dall’INPS tramite ritenuta alla fonte.
Per comprendere perché si devono versare ulteriori imposte sulla pensione durante il conguaglio della dichiarazione dei redditi, è importante considerare diversi fattori. Tra questi, se la pensione rappresenta l’unico reddito, se le ritenute effettuate dall’INPS sono adeguate, se si stanno pagando in modo corretto gli aggiuntivi regionali e comunali, a quale aliquota fiscale si è soggetti in base al reddito mensile e se si percepisce una pensione particolarmente elevata.
5 motivi che fanno pagare più tasse sulla pensione
Ci sono diversi motivi per cui un pensionato può ritrovarsi a pagare più tasse sulla propria pensione:
- La pensione non è l’unico reddito: se oltre alla pensione si percepiscono altri redditi, l’Irpef viene calcolata sulla somma totale dei redditi, non sui singoli importi. Questo può far superare la soglia di reddito per l’aliquota applicata, comportando un conguaglio a debito in sede di dichiarazione dei redditi. Ad esempio, una pensionata con una pensione lorda di 24.000 euro annui, a cui si sommano 8.000 euro di mantenimento dall’ex coniuge e 4.000 euro di affitto, ha un reddito complessivo di 36.000 euro, per cui l’Irpef dovuta è maggiore rispetto a quella trattenuta sulla sola pensione dall’INPS.
- Tassazione alla fonte troppo bassa: se l’INPS applica trattenute troppo basse, si avrà l’impressione di pagare due volte le tasse, mentre in realtà la ritenuta alla fonte va considerata solo come un anticipo troppo basso, per cui bisogna versare il saldo in sede di conguaglio.
- Addizionali troppo basse: se un pensionato cambia Regione di residenza senza comunicarlo all’INPS, l’Istituto continuerà ad applicare le addizionali relative al vecchio luogo di residenza, comportando un versamento più basso del dovuto, da compensare in sede di dichiarazione dei redditi.
- Lo scaglione fiscale applicato: in caso di modifiche agli scaglioni fiscali, l’INPS potrebbe non allinearsi subito alle novità. Ad esempio, il passaggio da quattro a tre scaglioni IRPEF dal 1° gennaio 2024 è stato recepito dall’INPS solo a partire da marzo, comportando una tassazione più alta nei mesi di gennaio e febbraio, poi recuperata a conguaglio.
- Pensione elevata: per pensioni fino a 8.500 euro l’importo è esentasse, grazie alle detrazioni da pensione. Non appena la pensione supera gli 8.500 euro, si pagano le tasse sull’eccedenza. Chi ha una pensione più elevata è tassato di più rispetto a chi ce l’ha più bassa.
In sintesi, la tassazione sulla pensione può aumentare per la presenza di altri redditi, per trattenute INPS troppo basse, per addizionali non aggiornate, per scaglioni fiscali non allineati e per pensioni superiori a 8.500 euro annui.
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