L’uso cronico di cannabis aumenta il rischio di problemi di salute mentale e disturbi della personalità

Secondo uno studio danese, le persone dipendenti dalla marijuana hanno fino a 4 volte più probabilità di sviluppare una depressione o un disturbo bipolare

L'uso cronico di cannabis aumenta il rischio di problemi di salute mentale e disturbi della personalità
L’uso cronico di cannabis aumenta il rischio di problemi di salute mentale e disturbi della personalità. L’uso cronico della cannabis è stato associato a un aumento significativo del rischio di problemi di salute mentale e disturbi della personalità, secondo uno studio condotto dall’ospedale universitario di Aarhus in Danimarca. La ricerca, che ha coinvolto 6,6 milioni di persone nel paese, ha rilevato che coloro che erano dipendenti dalla marijuana avevano fino a quattro volte più probabilità di sviluppare una depressione o un disturbo bipolare.

Negli ultimi decenni, i casi di depressione sono aumentati, spesso correlati alla crescita e all’invecchiamento della popolazione. Tuttavia, i ricercatori mettono in guardia sul fatto che potrebbe diventare sempre più comune man mano che la marijuana diventa legalizzata in molte parti del mondo.

L’analisi delle cartelle cliniche delle persone coinvolte nello studio ha rivelato che circa 56.000 pazienti presentavano un disturbo da uso di cannabis. Di questi, circa il 41% è stato diagnosticato con una forma di depressione. Il 96% di queste diagnosi era di depressione non psicotica. Inoltre, il 14% di questi individui ha successivamente ricevuto una diagnosi di disturbo bipolare. In particolare, gli uomini sembrano essere maggiormente colpiti da questi disturbi.

Il principale elemento psicoattivo della cannabis, il tetraidrocannabinolo (THC), agisce sui recettori dei cannabinoidi nel cervello. Si ritiene che l’uso cronico della cannabis aumenti il rischio di psicosi interferendo con il normale funzionamento delle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione delle informazioni e nella regolazione del comportamento.

Tuttavia, al momento mancano prove concrete che dimostrino che interrompere l’uso della cannabis possa effettivamente ridurre il rischio di essere diagnosticati con un disturbo mentale. Ciò suggerisce che l’abuso della cannabis può avere effetti duraturi sulla salute mentale, anche dopo aver smesso di consumarla.

È importante sottolineare che lo studio in questione è di natura osservazionale e non può stabilire una relazione causa-effetto tra l’uso di cannabis e i disturbi mentali. Tuttavia, i risultati sono coerenti con altre ricerche che indicano un legame tra l’uso cronico della cannabis e l’aumento del rischio di problemi di salute mentale.

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