La no tax area è la soglia di reddito massima entro cui i contribuenti non sono tenuti a versare le tasse
Cos’è la No tax area? La no tax area è la soglia di reddito massima entro cui i contribuenti non sono tenuti a versare le tasse. Non si tratta di una somma esentasse, ma della soglia ottenuta tramite calcoli dell’imposta e delle detrazioni spettanti, influenzata da elementi come persone a carico e stato civile del contribuente.
Non esiste una singola no tax area, poiché varia per lavoratori autonomi e dipendenti e può cambiare a seconda delle tasse considerate, come quelle universitarie o l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef).
Nel 2024, la riforma fiscale ha uniformato la no tax area a 8.500 euro per dipendenti e pensionati.
Che cos’è la no tax area?
La no tax area è un concetto fondamentale per capire quando una persona non è tenuta a pagare l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) in base al proprio reddito. Questo istituto è strettamente legato alla giustizia fiscale e alla sostenibilità economica, mirando a alleviare la pressione fiscale su chi ha redditi molto bassi.
In pratica, rappresenta una parte del reddito da lavoro o da pensione su cui non si applica l’IRPEF, grazie alle detrazioni previste per lavoro dipendente, autonomo o reddito da pensione.
Evoluzione nel tempo della no tax area
Negli ultimi 10 anni, la no tax area ha subito diversi cambiamenti. Ad esempio, fino al 2015, la soglia di reddito al di sotto della quale i pensionati erano esentati dall’IRPEF era inferiore rispetto a quella prevista per i dipendenti. Con la Legge di Stabilità 2016, questa disparità è stata corretta, equiparando la no tax area per i pensionati over 75 a quella dei lavoratori dipendenti (7.750 euro all’anno), mentre per gli under 75 è rimasta a 7.500 euro.
Un nuovo accordo tra Governo e parti sociali, a partire dal 2017, ha esteso l’equiparazione della no tax area anche ai pensionati under 75, stabilendo una soglia di esenzione comune fino al 2022. Tuttavia, dal 2022 in poi, la soglia di reddito per essere esenti da tasse sui redditi da pensione ha superato quella prevista per i lavoratori dipendenti. Questa no tax area è rimasta in vigore fino al 31 dicembre 2023.
Motivazioni della no tax area
La no tax area è stata introdotta per la prima volta dall’articolo 2 della Legge 289 del 2002, con l’obiettivo di escludere la tassazione per chi ha redditi al di sotto della soglia della sussistenza. Inizialmente, non c’era una formula matematica specifica per calcolarla; funzionava come una deduzione di reddito imponibile complessivo fino a una certa soglia. Nel corso del tempo, è stata modificata introducendo detrazioni per lavoro dipendente, autonomo e da pensione, rendendo le detrazioni stesse proporzionali all’aumentare del reddito.
Oggi, grazie a queste detrazioni, è possibile azzerare l’IRPEF entro determinate soglie di reddito. Tuttavia, è importante notare che quando l’IRPEF viene azzerata per le detrazioni, il contribuente non ha diritto a un rimborso delle tasse, poiché non ne ha effettivamente versate. Coloro che rientrano nella no tax area sono definiti “incapienti”, poiché non hanno diritto a rimborsi sull’IRPEF, dato che non la pagano e non usufruiscono delle detrazioni sulle spese sostenute.
No Tax Area dal 2023 al 2024
Dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023, le soglie di reddito entro cui non sono dovute tasse sono state fissate a:
- 8.500 euro per i redditi da pensione;
- 8.174 euro per i redditi da lavoro dipendente;
- 5.500 euro per i redditi da impresa o da lavoro autonomo.
Dal 1° gennaio 2024, sono entrate in vigore nuove soglie di No Tax Area pari a:
- 8.500 euro per i redditi da pensione;
- 8.500 euro per i redditi da lavoro dipendente;
- 5.500 euro per i redditi da impresa o da lavoro autonomo.
Perché ci sono soglie di reddito diverse per la No Tax Area? Le detrazioni sulla tipologia di reddito percepito sono la causa principale delle differenze nelle soglie. Le detrazioni per reddito da lavoro dipendente, autonomo e pensione determinano la No Tax Area.
Detrazioni e la loro influenza sulla No Tax Area
Le detrazioni previste per il reddito da lavoro dipendente, da pensione e da lavoro autonomo determinano la soglia di reddito della No Tax Area. Fino al 31 dicembre 2023, per redditi fino a 15.000 euro, c’era una detrazione da lavoro dipendente di 1.880 euro. Questa cifra corrispondeva all’importo dell’imposta dovuta sulla No Tax Area dei lavoratori dipendenti (8.174 euro). Fino a un reddito di 8.174 euro, le detrazioni da lavoro dipendente annullavano completamente l’imposta dovuta.
Lo stesso principio si applicava e si applica ancora oggi per i redditi da pensione, con detrazioni maggiori pari a 1.955 euro. La No Tax Area rappresenta una soglia di reddito al di sotto della quale non si deve pagare l’IRPEF, ma non si tratta di una esenzione fiscale. Le detrazioni fiscali giocano un ruolo cruciale nella determinazione della No Tax Area.
Per tutti, autonomi, dipendenti e pensionati, le detrazioni fiscali riducono progressivamente l’imposta dovuta, ma quando il reddito rientra in specifici limiti, hanno il potere di annullare completamente le imposte. In tal caso, si parla di incapienza fiscale. Un contribuente è considerato incapiente quando non ha diritto a un rimborso fiscale per le spese sostenute poiché non paga l’IRPEF grazie alla No Tax Area. Senza un’imposta da versare, non è possibile compensare le detrazioni (che riducono l’imposta) con le spese sostenute.
La capienza fiscale di ogni contribuente corrisponde all’IRPEF dovuta.
Quando si alza la No Tax Area?
La soglia di reddito entro cui non si devono pagare le tasse varia in base alle detrazioni spettanti. Oltre alle detrazioni da lavoro dipendente, autonomo e da pensione, possono influire familiari a carico o detrazioni per spese sostenute. In questi casi, seguendo le regole della No Tax Area già spiegate, le tasse potrebbero non essere dovute anche su redditi più elevati.
Come cambia la No Tax Area nel 2024?
Con la revisione delle aliquote Irpef prevista dalla riforma fiscale nella Legge di Bilancio 2024, oltre all’accorpamento delle prime due aliquote e relativi scaglioni, si verifica anche l’equiparazione delle detrazioni per redditi da pensione e da lavoro dipendente. L’obiettivo del governo è avvicinarsi all’equità fiscale orizzontale, prevedendo le stesse tasse per tutti. La riforma mira a una progressiva applicazione della stessa No Tax Area e dello stesso onere fiscale per tutte le tipologie di reddito prodotto.
Nonostante i lavoratori autonomi siano esclusi dalla novità del 2024, mantenendo una soglia di No Tax Area a 5.500 euro, si è cercato di equiparare i redditi da pensione e quelli da lavoro subordinato. L’obiettivo è rendere più equa e simile la tassazione in questi due casi. Per uniformare tutte le categorie di contribuenti, occorrerà attendere un ultimo passo che equipari anche per i lavoratori autonomi la No Tax Area.
Nel 2024, le detrazioni da lavoro dipendente sono equiparate a quelle dei pensionati, passando da 1.880 euro a 1.955 euro. Ciò comporta l’equiparazione della No Tax Area sia per i dipendenti che per i pensionati, portando entrambe le tipologie di reddito a una No Tax Area di 8.500 euro nel 2024.
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