Bonus mamme: cos’è e come richiederlo

Il bonus mamme è una misura di welfare importante che va nella direzione di una maggiore equità di genere e di un sostegno alle famiglie

Bonus mamme: cos'è e come richiederlo

Bonus mamme: cos’è e come richiederlo. Il prossimo mese, le busta paga delle lavoratrici statali avranno un incremento grazie all’introduzione del bonus mamme. Questo bonus, che consiste in una decontribuzione, arriva dopo l’aggiornamento del sistema NoiPA. Per coloro che soddisfano i requisiti e hanno presentato domanda, sarà incluso anche il pagamento degli arretrati a partire da gennaio 2024, quando è entrata in vigore questa misura agevolativa.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato che le procedure del sistema NoiPA sono state modificate per poter applicare la “Decontribuzione per le lavoratrici madri“. A partire da aprile, è stata introdotta una nuova funzionalità nella Gestione Stipendi per consentire l’applicazione di questa decontribuzione con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2024. Ad esempio, il Ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione del personale scolastico un’applicazione informatica per comunicare la volontà di beneficiare di questa misura entro l’8 aprile.

L’esonero contributivo può essere utilizzato per:

  • Ridurre il costo del lavoro domestico
  • Aumentare il risparmio
  • Affrontare le spese per l’accudimento dei figli
Cos’è il bonus mamme?

Il bonus mamme rappresenta un importante sostegno per le lavoratrici madri, permettendo loro di conciliare meglio le esigenze lavorative con quelle familiari.

La legge di Bilancio 2024 ha introdotto il Il bonus mamme che prevede l’esenzione al 100% dal versamento della quota di contributi previdenziali per le lavoratrici madri di almeno 3 figli, con contratto a tempo indeterminato, fino al compimento del 18º anno del figlio più giovane. In via sperimentale, per il 2024, l’esonero è esteso anche alle lavoratrici madri di due figli, fino al compimento del decimo anno del figlio più giovane. Introdotto nel 2024, il bonus è stato confermato per il 2025 e 2026.

Non è previsto un limite di reddito per accedere al bonus. Tuttavia, l’esonero contributivo a un limite massimo di 3.000 euro annui, importo che varia in base alla retribuzione della lavoratrice.

A chi spetta il bonus mamme?

Possono richiedere il bonus mamme le lavoratrici dipendenti del pubblico e del privato, compreso il settore agricolo, con un contratto a tempo indeterminato, anche part-time, ad esclusione del lavoro domestico. Sono inclusi anche i contratti di somministrazione e l’apprendistato. Anche le lavoratrici con figli adottivi o affidati possono usufruire di questo beneficio.

Non hanno diritto al bonus:
  • Lavoratrici con contratto a tempo determinato
  • Lavoratrici autonome
Quanto vale il bonus mamme?

L’esonero dalla contribuzione equivale al 100% della quota di contributi previdenziali della lavoratrice, con un limite massimo annuo di 3.000 euro, ripartito su base mensile.

Come si richiede il bonus mamme?

Le lavoratrici devono comunicare al loro datore di lavoro la volontà di usufruire dell’esonero, fornendo informazioni sui figli e i relativi codici fiscali. I datori di lavoro includeranno quindi questa esenzione nelle dichiarazioni retributive. Le lavoratrici possono anche comunicare direttamente queste informazioni all’Istituto mediante un’applicazione dedicata.

Da quando spetta il bonus mamme?

Il bonus spetta dal 1° gennaio dell’anno in corso, indipendentemente dalla data di comunicazione al datore di lavoro o all’Inps, a patto che i requisiti siano soddisfatti in quel momento. In caso di secondo figlio nato durante l’anno, il bonus spetta dal momento della nascita.

Quando termina il bonus mamme?
  • Per le lavoratrici con due figli, il bonus termina quando il secondo figlio compie 10 anni.
  • Per le lavoratrici con tre o più figli, il bonus termina quando l’ultimo figlio compie 18 anni.
Cosa fare in caso di premorienza di un figlio o di affidamento esclusivo al padre?

In caso di premorienza di uno o più figli, uscita di uno dei figli dal nucleo familiare, non convivenza di uno dei figli o affidamento esclusivo al padre, il diritto al bonus non decade.

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