Cos’è il delitto di Bolzano?

Il Delitto di Bolzano: Peter Neumair e Laura Perselli furono uccise da Benno Neumair, il figlio di 31 anni

Cos'è il delitto di Bolzano?
Cos’è il delitto di Bolzano? Il Delitto di Bolzano, avvenuto la sera del 4 gennaio 2021, ha segnato una tragica vicenda di parricidio presso una villetta a Bolzano. Le vittime, Peter Neumair e Laura Perselli, furono uccise e il responsabile del brutale omicidio fu identificato come Benno Neumair, loro figlio di 31 anni. Inizialmente, Benno si proclamò innocente rispetto ai fatti.

I corpi delle vittime furono scoperti circa due mesi dopo nei pressi del fiume Adige. La prima vittima ad essere ritrovata fu Laura Perselli, il cui corpo fu recuperato un mese dopo e rinvenuto lungo l’argine del fiume. Successivamente, alla fine di aprile, il corpo di Peter Neumair fu individuato sul fiume. In seguito a queste scoperte, Benno Neumair fu incriminato per il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri.

Cos’è successo

Il 5 gennaio 2021, Benno Neumair si presentò presso la caserma dei Carabinieri per segnalare la scomparsa dei suoi genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, rispettivamente di 63 e 68 anni. Entrambi erano insegnanti in pensione e negli ultimi tempi avevano una vita attiva, dedicandosi a vari tipi di sport e facendo passeggiate quotidiane. Inizialmente, si pensò che la loro scomparsa potesse essere stata causata da un incidente, data la loro abitudine a una vita molto attiva. Inoltre, in quei giorni si era verificata una frana che aveva danneggiato parte dell’Hotel Eberle, situato nelle vicinanze, creando ulteriori preoccupazioni.

Tuttavia, le indagini dei Carabinieri presero una piega diversa quando scoprirono che i telefoni cellulari delle vittime erano stati spenti dalla sera precedente alla scomparsa. Questo sollevò dei sospetti, e i Carabinieri iniziarono a concentrarsi sul figlio, Benno. Per accertare la sua affidabilità, gli investigatori cominciarono a raccogliere testimonianze sulla personalità e il comportamento di Benno. Scoprirono che era da poco tornato a vivere con i suoi genitori, dopo aver vissuto in Germania, dove aveva manifestato problemi psichiatrici gravi che avevano richiesto il suo ricovero.

Inizialmente, durante le operazioni di ricerca, Benno collaborò con le autorità, fornendo informazioni sui percorsi che i suoi genitori solitamente percorrevano durante le loro passeggiate. Inoltre, acconsentì all’uso di cani molecolari nella loro abitazione per cercare tracce dei genitori scomparsi.

Le indagini

Nel corso delle indagini relative al tragico evento, Benno è stato fermato in un autolavaggio situato in via Merano, proprio mentre stava per lavare la sua auto. Durante una perquisizione del suo veicolo, gli investigatori hanno trovato una tanica di acqua ossigenata. Nel frattempo, sul lato nord del ponte di Ischia Frizzi, è stata scoperta una traccia ematica di colore giallastro. Gli inquirenti hanno analizzato attentamente questa macchia, raccogliendo informazioni cruciali relative all’utilizzo delle celle telefoniche in quella zona. Di conseguenza, è emerso che il cellulare di Benno era stato localizzato proprio in quel punto durante la sera dell’omicidio. Questi elementi di prova hanno portato all’iscrizione di Benno nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.

Le prove raccolte facevano fortemente supporre che Benno avesse gettato i corpi nel fiume nella speranza di eliminare ogni traccia che lo collegasse al delitto. Di conseguenza, la sua abitazione è stata posta sotto sequestro. Dagli sviluppi successivi delle indagini è emerso che la sera dell’omicidio, Benno aveva passato la notte a casa di un’amica, e aveva fornito a quest’ultima alcuni dei suoi vestiti da lavare. Tuttavia, questi vestiti sono stati nascosti durante un sopralluogo dei RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche), il che ha portato all’iscrizione della ragazza nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento. Successivamente, la donna è stata scagionata da ogni accusa.

Altre circostanze hanno coinvolto una maestra che Benno avrebbe conosciuto su Tinder, con cui avrebbe avuto un incontro e che avrebbe invitato a casa sua per aiutarlo nella pulizia. In seguito, il 28 gennaio, 24 giorni dopo il delitto, Benno si è presentato in caserma per costituirsi. Successivamente, Benno è stato sottoposto a una perizia psichiatrica condotta dai periti del GIP. Da questa perizia è emerso che Benno era parzialmente incapace di intendere e volere durante l’omicidio di suo padre Peter, mentre era perfettamente lucido durante quello di sua madre. Questo ha fatto supporre che Benno avesse ucciso intenzionalmente sua madre, forse per evitare che potesse diventare una testimone scomoda.

Le indagini successive hanno confermato che entrambe le vittime sono state uccise per strangolamento, utilizzando probabilmente un “cordino” che Peter utilizzava durante le sue escursioni in montagna. I corpi delle due vittime sono stati successivamente caricati sull’auto di famiglia e gettati uno per uno dal ponte nel fiume, tutto questo in un breve lasso di tempo.

Il 10 aprile 2021, Benno Neumair è stato rinviato a giudizio con le accuse di omicidio plurimo e occultamento di cadavere. Durante l’udienza, è stata respinta la richiesta dei legali di Benno di procedere secondo le forme del rito abbreviato, poiché con l’entrata in vigore della legge n. 33/2019 non è ammesso il giudizio abbreviato per i reati punibili con l’ergastolo.

Il processo

Dopo l’arresto, Benno Neumair è stato sottoposto a una perizia psichiatrica da parte dei periti del GIP. La perizia ha confermato che durante l’esecuzione del primo omicidio, quello del padre Benno, Neumair era seminfermo di mente, mentre nel secondo omicidio, in cui ha ucciso la madre, era capace di intendere e volere. Il 4 marzo 2022 ha preso avvio il processo nei suoi confronti presso il tribunale di Bolzano, con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Nonostante le difese avanzate dai suoi avvocati, Neumair rischia l’ergastolo.

La sentenza di condanna all’ergastolo è stata emessa il 19 novembre 2022 dalla Corte d’Assise di Bolzano, presieduta dal giudice Carlo Busato. La Corte si è riunita in camera di consiglio per diverse ore prima di deliberare sul caso di Benno. L’accusa, rappresentata dai pm Igor Secco e Federica Iovene, aveva richiesto l’ergastolo e un anno di isolamento diurno in carcere. Gli avvocati difensori, Flavio Moccia e Angelo Polo, hanno sfruttato la confessione dell’imputato per chiedere l’applicazione di attenuanti generiche.

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