Quante copie vendono i maggiori quotidiani italiani?

La carta stampata (e anche quella digitale) continua a perdere lettori: i dati ADS di maggio 2023 confermano il trend negativo che affligge i quotidiani italiani da anni

Quante copie vendono i maggiori quotidiani italiani?
Quante copie vendono i maggiori quotidiani italiani? Sono stati recentemente pubblicati i dati ADS di diffusione dei quotidiani italiani per il mese di maggio 2023. Questi dati forniscono un’interessante panoramica della situazione dei giornali in Italia, mettendo in evidenza le tendenze di vendita e diffusione tra le diverse testate nazionali e locali.

La “diffusione” rappresenta il numero totale di copie dei giornali che raggiungono i lettori, e include diverse categorie, come copie pagate, scontate o gratuite, copie in abbonamento o in vendita singola, e copie sia cartacee che digitali. Inoltre, questi dati tengono conto delle copie acquistate sia da singoli lettori che da aziende, istituzioni o organizzazioni in quantità maggiori.

Nel mese di maggio 2023, gli andamenti delle vendite dei quotidiani sono stati in parte altalenanti, con variazioni quasi tutte intorno all’1%. Tuttavia, alcune testate hanno mostrato variazioni significative rispetto al mese precedente. In particolare, il quotidiano “Avvenire” ha registrato un aumento positivo, mentre “La Verità” ha subito una diminuzione negativa nelle vendite.

Quando si confrontano le vendite con l’anno precedente, emerge che alcune testate nazionali hanno subito perdite significative. “La Stampa,” “Il Giornale” e “La Verità” hanno registrato le maggiori perdite, con una diminuzione del 9% rispetto all’anno precedente. Altre testate nazionali hanno riportato perdite tra il 5% e il 7%, mentre “Il Fatto” e “Repubblica” sono riusciti a mantenere le vendite relativamente stabili, grazie all’aggiunta di quote significative di abbonamenti digitali a prezzi scontati o gratuiti.

Per ottenere dati più significativi e confrontabili rispetto alla generica “diffusione,” che comprende una varietà di copie distribuite in modi diversi, è necessario sottrarre da questi numeri le copie distribuite gratuitamente o a prezzi scontati superiori al 70%, nonché le copie acquistate da “terzi” come aziende, istituzioni o alberghi. Questo fornisce un risultato meno influenzato da fattori esterni, che riflette la scelta attiva dei singoli lettori di acquistare e pagare il giornale, sia in formato cartaceo che digitale.

In questo contesto, emergono dati interessanti. “Corriere della Sera” mantiene la sua posizione di leadership con 175.084 copie vendute individualmente, ma mostra una diminuzione del 4% rispetto all’anno precedente. “Repubblica” scende sotto la soglia delle 100.000 copie pagate individualmente, con una diminuzione del 10%. “Il Sole 24 Ore” e “Il Messaggero” mostrano una diminuzione del 6% e del 7%, rispettivamente. “La Verità,” d’altra parte, subisce la peggiore diminuzione, con un calo del 18%.

I dati:
  • Corriere della Sera 175.084 (-4%)
  • Repubblica 99.302 (-10%)
  • Stampa 72.623 (-11%)
  • Sole 24 Ore 57.194 (-6%)
  • Resto del Carlino 56.572 (-11%)
  • Messaggero 48.838 (-7%)
  • Fatto 40.016 (-11%)
  • Nazione 36.782 (-10%)
  • Gazzettino 34.986 (-6%)
  • Dolomiten 28.406 (-6%)
  • Giornale 27.856 (-10%)
  • Messaggero Veneto 26.686 (-7%)
  • Verità 24.578 (-18%)
Altri giornali nazionali:
  • Libero 21.536 (+15%)
  • Avvenire 15.561 (-9%)
  • Manifesto 12.594 (-1%)
  • ItaliaOggi 9.229 (-3%)
  • (il Foglio e Domani non sono certificati da ADS)
Abbonamenti digitali e confronto con altre testate

È interessante notare che alcune testate nazionali registrano una quota esigua di abbonamenti digitali, soprattutto quelle con un pubblico più anziano: 1.622 abbonamenti digitali pagati almeno il 30% per Avvenire, 1.413 per il Giornale, 1.328 per la Verità, 1.371 per Libero, 2.533 per la Gazzetta dello Sport. I tre quotidiani Monrif (Giorno, Resto del Carlino, Nazione) ne dichiarano complessivamente 2.043.

Tornando alle vendite individuali complessive (carta e digitale) tra i quotidiani locali le perdite maggiori rispetto a un anno fa sono quelle del Tirreno (-17%), della Gazzetta di Parma (-13%) e del Centro di Pescara (-14%).

(Avvenire, Manifesto, Libero e ItaliaOggi sono tra i quotidiani che ricevono contributi pubblici diretti, che costituiscono naturalmente un vantaggio rispetto alle altre testate concorrenti).

Perché questi articoli...

A differenza di qualsiasi altro sito di notizie che tende a raccontare le cose da un punto di vista di parte, Fonte Ufficiale cerca di spiegare i fatti in modo neutrale. Questa è e sarà sempre la nostra linea editoriale.

Seguiamo molte testate giornalistiche e siti di informazione per avere molteplici punti di vista, comprendere meglio la situazione che ci circonda e riuscire a spiegare bene le cose a voi che leggete. Studiamo lo stile nella comunicazione, studiamo i contenuti, cerchiamo di capire quali sono le notizie più importanti, quali interessano di più e quali di meno.

Quando, però, troviamo quelli che possono essere considerati dei veri e propri "scoop giornalistici" li inseriamo in questa categoria. In questo caso le parole utilizzate potrebbero essere meno neutrali.

Potrebbero interessarti anche questi articoli:

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.