L’uomo più ricco di Germania ha un patrimonio di 44 miliardi di euro grazie ai “soldi rubati agli ebrei”

Klaus-Michael Kühne, l’uomo più ricco di Germania, ha un patrimonio stimato di 44 miliardi di euro. E’ presidente onorario di una delle più grandi aziende di logistica al mondo. Tuttavia, la sua fortuna è legata a eventi storici risalenti all’epoca nazista

L'uomo più ricco di Germania ha un patrimonio di 44 miliardi di euro grazie ai soldi rubati agli ebrei

L’uomo più ricco di Germania ha un patrimonio di 44 miliardi di euro grazie ai “soldi rubati agli ebrei”. Klaus-Michael Kühne, l’uomo più ricco di Germania, ha un patrimonio stimato di 44 miliardi di euro. E’ presidente onorario di una delle più grandi aziende di logistica al mondo. Tuttavia, la sua fortuna è legata a eventi storici risalenti all’epoca nazista

Klaus-Michael Kühne è l’uomo più ricco di Germania, con un patrimonio stimato di 44 miliardi di euro, secondo Forbes. Ha ottantasette anni ed è il presidente onorario di Kühne + Nagel, una delle più grandi aziende di logistica al mondo. Tuttavia, la sua fortuna è legata a eventi storici controversi risalenti all’epoca nazista.

La storia della famiglia Kühne è segnata da eventi avvenuti nel 1933, poco dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler. In quell’anno, i fratelli Kühne, padre e zio di Klaus-Michael, espulsero senza compensazione l’altro socio, l’ebreo Adolf Maas, dall’azienda familiare. Questo atto faceva parte di un piano più ampio di arianizzazione, che mirava a escludere gli ebrei dalle attività economiche. Tra il 1942 e il 1944, la famiglia Kühne accumulò enormi ricchezze organizzando il saccheggio e il trasporto in Germania dei beni appartenenti a circa settantamila famiglie ebree, che furono deportate nei campi di concentramento.

Inoltre, la famiglia Kühne operava anche in altri paesi europei come Olanda, Belgio e Francia. Secondo lo storico Frank Bajohr, la famiglia era coinvolta anche nella fornitura di Zyklon B, il gas letale utilizzato nelle camere a gas durante l’Olocausto.

Klaus-Michael entrò nell’azienda di famiglia all’età di ventuno anni, nel 1958, e sotto la sua guida, Kühne + Nagel si trasformò in un gigante globale nel settore della logistica. Sebbene non abbia mai negato i crimini commessi dalla sua famiglia, ha anche pagato un indennizzo agli ebrei. Attualmente vive in Svizzera e presiede la squadra di calcio tedesca Amburgo. La sua ammirazione per il padre è rimasta costante nel tempo, nonostante le controversie legate al passato della sua famiglia. La sua tomba è stata vandalizzata con la scritta “Nazi-Kapital”, un chiaro riferimento alla storia oscura legata alla sua eredità.

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