L’UE sta stanziando milioni di euro in fondi destinati a medicinali contro gli effetti delle radiazioni?

L’Unione Europea ha deciso di prevenire un’eventuale emergenza nucleare creando alcune riserve strategiche con tutto il necessario per affrontare il peggio

L'UE sta stanziando milioni di euro in fondi destinati a medicinali contro gli effetti delle radiazioni?
L’UE sta stanziando milioni di euro in fondi destinati a medicinali contro gli effetti delle radiazioni? Il 16 settembre del 2021, la Commissione europea ha istituito l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) (in inglese: “Health Emergency Preparedness and Response Authority”). L’HERA è un servizio sanitario della Commissione europea per preparare l’UE a una futura pandemia ed evitare gli errori commessi durante la risposta dell’UE alla pandemia di Covid-19.

HERA valuterà le potenziali minacce per la salute, promuoverà la ricerca, assicurerà la disponibilità di una produzione critica e contribuirà alla creazione di scorte di medicinali. Durante una crisi sanitaria, l’agenzia attiverà finanziamenti di emergenza e aiuterà a coordinare il monitoraggio, l’acquisizione e l’acquisto di attrezzature o trattamenti medici.

HERA è composta da un vertice (selezionato dalla Commissione europea), segue un Comitato di coordinamento, il Consiglio di HERA e un Forum consultivo. Il Consiglio è composto da un alto rappresentante di ogni stato membro dell’Unione europea. I poteri più importanti sono delegati al vertice che è incaricato anche di “negoziare e raggiungere accordi e altri contratti con parti terze per contromisure mediche“.

Nel 2022, sono stati allocati 1.3 miliardi di euro dal budget europeo e confluiti nelle attività di HERA. Soldi pubblici che confluiscono nelle industrie richieste dall’emergenza del momento. Ad esempio, l’HERA, per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, si è impegnata a procurare 3 milioni di pastiglie di ioduro di potassio per ridurre gli effetti delle radiazioni sugli individui.

Il piano per rischi chimici, biologici e nucleari

Mercoledì 6 aprile, la Commissione Ue ha fatto sapere che HERA provvederà ad aumentare gli approvvigionamenti di cure per pazienti esposti a radiazioni o patogeni chimici e biologici. Sono, infatti, stati stanziati 540.5 milioni di euro per gli approvvigionamenti in questione, che HERA procurerà attraverso il meccanismo di Protezione Civile dell’Unione europea.

Nel comunicato stampa della Commissione si legge che “l’approvvigionamento consisterà in equipaggiamenti, medicine, vaccini e altre terapie per curare pazienti esposti a CBRN [agenti chimici, biologici, radioattivi e nucleari ndr.]“. Inclusi nell’investimento anche equipaggiamenti per provvedere alla decontaminazione.

Il provvedimento prende il nome di “rescEU” (un gioco di parole derivato dal termine inglese “salvataggio” e dalla sigla dell’Unione europea).

Gli scenari ipotizzati? “Le persone potrebbero essere esposte ad agenti CBRN in seguito a disastri accidentali, o incidenti intenzionali“. Tra i disastri accidentali vengono citati: “la fuoriuscita di residui da un laboratorio chimico, incidenti in centrali nucleari, e la diffusione di un virus infettivo“.

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