Cos’è la sostituzione etnica? E’ una teoria elaborata dal negazionista austriaco Gerd Honsik e basata sul considetto “piano Kalergi”. Cosa c’entra con le parole di Lollobrigida? Niente
Se si prova a fare una ricerca su Google scrivendo “cos’è la sostituzione etnica” sbucano vari articoli di giornali italiani (di ala progressista) che dicono più o meno tutti la stessa cosa: deriva “dalla teoria del complotto elaborata dal negazionista austriaco Gerd Honsik“. Nello specifico, si chiama: “piano Kalergi“.
Secondo la cosiddetta teoria del complotto del “piano Kalergi“, esisterebbe un piano, ideato dal filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, per incentivare l’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa al fine di sostituire le popolazioni locali. Il nome del piano deriva dallo stesso Coudenhove-Kalergi, che è stato un noto paneuropeista storico (il paneuropeismo si basa sull’idea di un’unione degli stati europei).
Questi giornali, poi, sostengono che non esista alcuna prova che dimostri l’esistenza di questo presunto piano e infine sostengono che la credenza in questo piano sarebbe diffusa soprattutto in ambienti di estrema destra.
L’informazione italiana non è né libera né soprattutto neutrale. In linea generale esistono due schieramenti: quello di destra (o conservatore) e quello di sinistra (o progressista). Ci sono, poi, varie tipologie di orientamenti di destra e di sinistra.
Questa tipologia di sistema mediatico spinge i due blocchi ad attaccarsi, e questo va a discapito di quello che dovrebbe essere lo scopo primario del giornalismo: dare le notizie e informare (che è diverso dal fare propaganda e spacciare opinioni e ideologie personali per notizie).
Quindi, siccome spesso i giornali hanno editori che sono in un certo senso collegati agli interessi dei partiti politici, succede che i giornali diventano strumenti per attaccare l’ideologia avversa.
Cos’è la teoria del complotto del “piano Kalergi”?
La teoria del complotto del piano Kalergi sostiene l’esistenza di un piano per incentivare l’immigrazione africana e asiatica in Europa al fine di sostituire le popolazioni europee. Tale teoria prende il nome dal filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, fondatore dell’Unione Paneuropea nel 1922, che aveva espresso la necessità di un’integrazione continentale al fine di favorire la pacifica convivenza dei popoli.
La teoria del complotto del piano Kalergi fu, poi, elaborata dal negazionista austriaco Gerd Honsik nel suo libro “Addio Europa” attraverso una selezione, rielaborazione e decontestualizzazione delle idee di Kalergi.
Honsik reinterpretò i concetti di Kalergi come un annullamento delle identità nazionali e locali, l’imposizione del meticciato etnico e il “genocidio” dei popoli europei per sostituirli con quelli asiatico-africani al fine di ottenere un’etnia indistinta di docili consumatori piegati al mercato e al desiderio di dominio mondiale da parte di élite economiche.
La teoria del complotto del “Piano Kalergi” sostiene, quindi, che l’immigrazione di massa in Europa sia stata programmata da élite segrete per creare una razza meticcia euro-asiatico-africana e sostituire le popolazioni europee attuali con un “gregge multietnico senza qualità e senza coscienza” che sarebbe facilmente manipolabile. Questo presunto piano di “genocidio programmato” mirerebbe all’annullamento dell’individuo, secondo i sostenitori della teoria.
Gli elementi a supporto di questa teoria sono, però, controversi. Ad esempio, la commistione genetica è diffusa da secoli nei popoli occidentali, il che rende difficile identificare una qualsiasi etnia vittima del presunto piano Kalergi. Inoltre, la teoria richiederebbe almeno tre secoli per compiersi anche con i ritmi migratori più elevati riscontrati in Europa.
Infine, Kalergi non teorizzava un’egemonia elitaria, ma solo un’unione confederata di Stati tra le diverse potenze europee con la garanzia reciproca della sovranità individuale e il rispetto delle diverse culture europee.
Cosa ha detto Lollobrigida
Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha detto che per combattere il calo demografico, il default del sistema pensionistico e la carenza cronica di mano d’opera bisogna “incentivare le nascite. Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro, non è quella la strada“.
Le reazioni dei partiti di opposizione
Parole da “suprematista bianco” lo accusa la segretaria del Pd Elly Schlein. “Affermazioni gravissime” per Raffaella Paita (Iv) e “Vergognose” secondo i Radicali. Romano Prodi: “Siamo a livelli brutali“.
Qual è la verità?
In realtà, com’è facile intuire (se si hanno almeno un paio di neuroni funzionanti), le parole del ministro non c’entrano assolutamente nulla con la fantomatica teoria. O comunque, non esistono prove che dimostrino che il ministro conosca questa teoria e ne sia ispirato. Sono supposizioni dei giornali e come tali dovrebbero essere presentate. Invece vengono spacciate come notizie che arrivano addirittura amplificate dai TG del servizio pubblico.
In Italia nascono meno di 400 mila figli l’anno e l’età media della popolazione è in aumento. Contemporaneamente ogni giorno in Italia arrivano migliaia di persone dall’Africa, dal Medioriente e dai paesi dell’Est. Se elaboriamo questi dati cosa ne viene fuori? Che se va avanti così gli italiani si estingueranno e il loro posto verrà preso (sostituito) dai nuovi popoli.
E’ questo il concetto di “sostituzione etnica” a cui fa riferimento il ministro Lollobrigida e non certo ad una fantomatica teoria del complotto, che i cosiddetti media di ala progressista hanno messo in mezzo.
La difesa di Lollobrigida
A huffingtonpost: “Accetto la critica politica ma non l’insulto. Io non sono razzista. Sul piano terminologico ho sbagliato, ma per ignoranza, non per razzismo“.
Al Corriere della Sera: “Nelle mie parole non c’era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione. Fino a ieri non sapevo chi fosse il signor Kalergi. Non perdo tempo con folli e complottisti a cui la sinistra dedica molta attenzione“.
Ha, in pratica, confermato le nostre supposizioni. Non conosceva la teoria, quindi le sue parole non possono essere associate al complotto, come invece hanno fatto i giornali italiani senza alcuna prova.
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