A ognuna venvva dato un numero di tonnellate di gas da emettere che con il tempo doveva essere ridotto. Le aziende che inquinavano di meno mettono “in vendita” le quote rimanenti guadagnandoci sopra
Le aziende produttrici di cemento e acciaio hanno sfruttato sistema di quote di CO2 dell’Ue per aumentare i profitti. Un’inchiesta condotta dai giornalisti di Le Monde ha portato alla luce come le aziende produttrici di cemento e acciaio abbiano sfruttato il sistema di sostegno dell’Unione Europea per aumentare i loro profitti. Nel corso di 3 decenni, queste industrie altamente inquinanti hanno ricevuto quote di emissione di CO2 gratuite, che avrebbero dovuto diminuire nel tempo per incoraggiare la riduzione delle emissioni di gas serra. Tuttavia, le aziende hanno trovato un modo per rivendere queste quote, ottenendo profitti considerevoli. L’inchiesta si è concentrata sulle industrie dell’acciaio e del cemento in Francia e Spagna, rivelando una pratica legale ma controversa.
Il sistema delle quote di CO2 e le distorsioni
Il sistema di quote di CO2 dell’Unione Europea è stato introdotto nel 2005 come parte degli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra. Le aziende ricevono ogni anno quote gratuite in base alle previsioni sulle loro emissioni di CO2 per i successivi 12 mesi. Se le emissioni superano le previsioni, possono acquistare quote aggiuntive da altre aziende, seguendo il principio del “chi inquina paga”. Tuttavia, se le emissioni sono inferiori alle previsioni, le aziende possono rivendere le quote in eccesso.
L’inchiesta ha rivelato che molte aziende del settore cementiero e siderurgico hanno ricevuto un numero eccessivo di quote rispetto alle loro effettive emissioni di CO2. Queste aziende hanno quindi rivenduto le quote in eccesso, generando profitti considerevoli. Nel periodo tra il 2013 e il 2021, si stima che le maggiori industrie emettitrici abbiano incassato 98,5 miliardi di euro, di cui solo una parte (25 miliardi di euro) è stata destinata all’azione per il clima.
La speculazione finanziaria e l’opacità del mercato delle quote di CO2
Il mercato delle quote di CO2 è diventato un terreno fertile per la speculazione finanziaria. Il prezzo del carbonio è aumentato notevolmente nel corso degli anni, rendendo le quote di CO2 un’attività finanziaria interessante per gli investitori. Tuttavia, più dell’80% delle transazioni che avvengono sul mercato sono di natura speculativa piuttosto che legate a questioni ambientali.
Il mercato delle quote di CO2 è anche caratterizzato da un’opacità significativa. Le aziende coinvolte nella compravendita delle quote di CO2 spesso operano in un mercato complesso e opaco. Ciò è dovuto a diversi fattori:
- Regolamentazione complessa: Il mercato delle quote di CO2 è regolamentato da un insieme di norme e regolamenti che possono essere complessi da comprendere e interpretare. Questo può rendere difficile per le aziende capire esattamente come funziona il mercato e quali sono le loro responsabilità.
- Transazioni private: Molte negoziazioni di quote di CO2 avvengono attraverso transazioni private tra le aziende e i broker. Questo significa che non tutte le informazioni sulle transazioni sono pubblicamente disponibili. Ciò può creare un’opacità nel mercato, poiché le informazioni sul prezzo e sulle quantità di quote scambiate possono non essere facilmente accessibili.
- Complessità dei contratti: I contratti di acquisto e vendita delle quote di CO2 possono essere complessi e contenere clausole che richiedono una conoscenza approfondita del mercato e delle regole. Questo può rendere difficile per le aziende valutare completamente gli accordi e capire i potenziali rischi o vantaggi.
- Mancanza di una piattaforma di negoziazione centralizzata: A differenza di altri mercati finanziari, come le borse valori, il mercato delle quote di CO2 non ha una piattaforma di negoziazione centralizzata. Ciò significa che le negoziazioni avvengono attraverso una rete di intermediari e broker, rendendo più difficile la trasparenza delle operazioni.
Tuttavia, negli ultimi anni, sono state fatte diverse iniziative per aumentare la trasparenza nel mercato delle quote di CO2. Ad esempio, l’Unione Europea ha introdotto il registro delle emissioni, che registra e monitora le transazioni delle quote di CO2 e fornisce informazioni pubbliche sulle quantità di quote detenute dalle aziende. Inoltre, ci sono state richieste per una maggiore divulgazione delle informazioni finanziarie relative alle transazioni delle quote di CO2 al fine di migliorare la trasparenza complessiva del mercato.
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