Un studio pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances ha rivelato che meno di 60 multinazionali sono responsabili di circa la metà dell’inquinamento mondiale da plastica
La metà dell’inquinamento mondiale da plastica è causato da poche multinazionali. Un recente studio condotto da un team internazionale di scienziati, pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances, ha rivelato che meno di 60 multinazionali sono responsabili di circa la metà dell’inquinamento mondiale da plastica. Queste aziende includono Coca-Cola, Pepsi, Nestlé, Danone e altre. Il team di ricerca ha analizzato quasi 2 milioni di rifiuti di plastica raccolti in 84 paesi da oltre 100.000 volontari in un periodo di 5 anni.
La ricerca ha evidenziato una diretta proporzionalità tra la produzione annuale di plastica delle aziende e la frequenza con cui i loro prodotti sono stati trovati tra i rifiuti raccolti. Ad esempio, se un’azienda produce l’1% della plastica mondiale, allora l’1% dei rifiuti di plastica ritrovati sarà attribuibile a quella specifica azienda. Questo fenomeno solleva dubbi sulla efficacia degli sforzi di riciclaggio e gestione dei rifiuti adottati da queste multinazionali.
Gli esperti coinvolgi nello studio hanno sottolineato che molti di questi marchi hanno programmi per recuperare i propri rifiuti dall’ambiente o prevenirne il rilascio, ma tali sforzi non sembrano essere sufficientemente efficaci.
In risposta alle critiche, alcune delle multinazionali coinvolte hanno promesso azioni volte a rendere i propri imballaggi riciclabili entro determinati termini. Tuttavia, gli esperti ritengono che queste misure siano insufficienti. La produzione di plastica è in costante aumento, mentre solo una piccola percentuale di essa viene effettivamente riciclata.
Infine, c’è un dibattito tra gli esperti dell’industria della plastica e gli scienziati riguardo ai limiti alla produzione. Mentre alcuni sostengono che la plastica sia essenziale per l’economia globale e che limitarne la produzione avrebbe un impatto negativo sulle persone a basso reddito, altri avvertono che senza limiti la plastica continuerà ad accumularsi nell’ambiente e potrebbe avere effetti nocivi sulla salute umana.
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