La Cina vuole usare i chip cerebrali per “potenziare” gli esseri umani?

Le interfacce neurali sviluppate in Cina stanno raggiungendo il livello dei rivali occidentali, ma potrebbero essere usate per scopi controversi come “potenziare” gli esseri umani

La Cina vuole usare i chip cerebrali per potenziare gli esseri umani?

La Cina vuole usare i chip cerebrali per “potenziare” gli esseri umani? Durante una conferenza tecnologica a Pechino, un’azienda cinese ha presentato un’interfaccia neurale che consente a una scimmia di controllare un braccio robotico con il pensiero. Attraverso questa tecnologia, la scimmia è stata in grado di muovere l’arto artificiale per afferrare una fragola. Il sistema, sviluppato da NeuCyber NeuroTech e dall’Istituto cinese per la ricerca sul cervello, coinvolge l’innesto di filamenti di elettrodi nel cervello. Le interfacce neurali, in sviluppo in Cina, stanno raggiungendo livelli paragonabili a quelli dei rivali occidentali, ma ci sono preoccupazioni su come potrebbero essere utilizzate, date le loro implicazioni etiche e sociali.

Gli impianti cerebrali della Cina

Anche se negli Stati Uniti sono stati testati sistemi simili che consentono a persone paralizzate di controllare bracci robotici, la recente dimostrazione evidenzia i progressi della Cina nello sviluppo di tecnologie di impianti cerebrali, ponendosi in competizione con l’Occidente.

Le BCI (Brain-Computer Interface) sono in grado di raccogliere e analizzare segnali cerebrali, spesso per controllare direttamente dispositivi esterni come bracci robotici, tastiere o smartphone. Negli Stati Uniti, alcune startup guidate da Neuralink, la biotech fondata da Elon Musk, stanno cercando di commercializzare questa tecnologia. Tuttavia, secondo William Hannas, analista capo del Center for Security and Emerging Technology (CSET) dell’Università di Georgetown, la Cina sta rapidamente recuperando terreno nel settore. “Sono fortemente motivati e stanno lavorando su fronti all’avanguardia“.

In passato, la Cina era indietro rispetto agli Stati Uniti nelle forme più invasive di BCI, che richiedono impianti dentro o sulla superficie del cervello. Tuttavia, il paese si sta rapidamente avvicinando alla concorrenza anche su questo fronte, sviluppando interfacce impiantabili per scopi medici.

Obiettivo potenziamento cognitivo della Cina

L’interesse della Cina per le BCI non invasive, mirate a scopi non clinici, solleva preoccupazioni. Un rapporto pubblicato a marzo ha esaminato la ricerca cinese su queste interfacce neurali, evidenziando l’ampio ambito degli obiettivi di ricerca del paese, inclusi il miglioramento cognitivo dei soggetti sani.

Le linee guida etiche del Partito comunista cinese, pubblicate nel febbraio 2024, includono tra gli obiettivi della ricerca sulle BCI il miglioramento cognitivo dei soggetti sani. Tuttavia, sottolineano che le BCI non devono interferire con le capacità decisionali umane fino a quando non sarà dimostrato che la tecnologia supera i livelli umani e riceve il consenso sociale. Le applicazioni non mediche in questione riguardano le BCI indossabili basate sull’elettroencefalografia (EEG), che sono dispositivi per l’elettroencefalografia posizionati sul cuoio capelluto.

La Cina, pur essendo indietro rispetto agli Stati Uniti nelle forme più invasive di BCI, si sta impegnando nella ricerca di interfacce impiantabili per scopi medici. Inoltre, il paese sta facendo progressi nello sviluppo di BCI indossabili, sfruttando l’apprendimento automatico per migliorare l’analisi dei segnali cerebrali.

Anche alcune aziende statunitensi stanno sviluppando BCI indossabili con finalità di potenziamento cognitivo. Tuttavia, secondo gli esperti, esiste una differenza fondamentale nel modo in cui gli Stati Uniti e la Cina conducono la ricerca sulle BCI. Mentre gli Stati Uniti non collegano esplicitamente la ricerca civile con quella militare, la Cina cerca di collegare il settore militare e quello commerciale, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. La Cina ha avviato un progetto di ricerca sulle BCI nel 2016, con obiettivi che vanno dalla diagnosi e il trattamento dei disturbi cerebrali fino all’imitazione dell’intelligenza umana e al collegamento tra esseri umani e macchine.

L’adozione su larga scala delle BCI nei settori commerciale e militare potrebbe avere implicazioni significative per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Secondo gli esperti, il fonderle intelligenze umane e artificiali potrebbe cambiare la natura della guerra.

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