Keira Bell, la trans pentita che ha fatto causa alla clinica che l’ha operata

Dopo aver cambiato sesso ha fatto causa alla clinica perché i medici non le avrebbero spiegato tutte le implicazioni di una scelta così radicale

Keira Bell, la trans pentita che ha fatto causa alla clinica che l'ha operata
Keira Bell, la trans pentita che ha fatto causa alla clinica che l’ha operata. Nata femmina e diventata maschio, a 23 anni ha fatto causa alla clinica Tavistock and Portman NHS Trust di Manchester, dove è stata operata, perché a suo dire i medici non le avrebbero spiegato nel dettaglio tutte le implicazioni e le ripercussioni di una scelta così radicale, maturata da adolescente.

L’intervista

Keira ha raccontato la sua storia allo show mattutino Good morning Britain del canale Itv:
Non si possono prendere decisioni simili a 16 anni, così in fretta. I ragazzi a quell’età devono essere ascoltati e non immediatamente assecondati. Io ne ho pagato le conseguenze, con gravi danni fisici. Ma così non va bene, servono cambiamenti seri“.

Era il percorso sbagliato. Ero molto depressa da ragazzina, non mi sentivo a mio agio nel mio corpo da donna e così ho sviluppato presto una disforia di genere“.

Non c’è stato un vero esame psichiatrico nei miei confronti, è stato tutto così rapido e basato sul mio passato. Non c’è mai stata una vera discussione: i miei sentimenti dovevano essere scandagliati e non semplicemente accettati per quello che erano. Perché quando inizi il percorso, poi è molto complicato tornare indietro“.

Dopo appena 3 incontri di un’ora mi sono stati prescritti trattamenti ormonali che hanno bloccato lo sviluppo del mio corpo come donna provocando cambiamenti importanti: petto piatto, voce profonda, barba scura“.

Keira, ora, è la testimone chiave del processo condotto dall’Alta Corte britannica contro la clinica Tavistock e il Portman NHS Foundation Trust.

Le prime denunce

Le prime denunce sono arrivate all’inizio del 2019 da una decina di medici della Tavistock, per l’eccessiva pressione per quanto riguarda gli interventi di transizione.

I medici che hanno dato le dimissioni, in merito alle modalità di lavoro del GIDS (servizio di sviluppo dell’identità di genere), gestito dalla Tavistock e dal Portman NHS Foundation Trust, hanno detto: “Ciò di cui i pazienti che soffrono di disforia di genere hanno effettivamente bisogno è un aiuto psicologico, inclusa l’affermazione sul sesso con cui sono nati. Ciò di cui non hanno bisogno è essere spinti ad alterare permanentemente i loro corpi fisici e i loro profili ormonali in modo da poter fingere di essere qualcosa che non sono, perché una volta che tutta l’attenzione scompare, questi individui mentalmente danneggiati staranno molto peggio di quanto non stessero prima di accettare di mutilarsi irreversibilmente“.

Marcus Evan, manager e psicoterapeuta, si è dimesso denunciando la delicata situazione dei medici contrari agli interventi, che però subito venivano duramente messi a rischio di essere accusati di transfobia, con tanto di richiami disciplinari e licenziamenti. “Non mi sentivo in grado di esprimere le mie preoccupazioni. Quando l’ho fatto, sono stato spesso messo a tacere da altri medici. Guardando indietro, ci sono giovani che ora non metterei necessariamente in cura“.

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