I video dei migranti trainati dai pescherecci tunisini

I filmati mostrano barchini di ferro assemblati in Tunisia che vengono trainati da pescherecci fino alle acque di ricerca e soccorso italiane

I video dei migranti trainati dai pescherecci tunisini
I video dei migranti trainati dai pescherecci tunisini. Una serie di video pubblicizzati su TikTok sta mostrando una nuova tattica utilizzata nel traffico di migranti verso l’Italia. I filmati mostrano barchini di ferro assemblati in Tunisia che vengono trainati da pescherecci fino alle acque di ricerca e soccorso italiane. Una volta raggiunto il punto prestabilito, i “pescatori” danno l’allarme e la Guardia costiera è costretta a intervenire per portare in salvo i migranti a Lampedusa.

Nei brevi video, si possono vedere barchini carichi di migranti subsahariani, con camere d’aria delle gomme d’auto usate come salvagente, trainati da pescherecci tunisini, il tutto accompagnato da canti tradizionali di sottofondo. Altri filmati mostrano barchini appena assemblati con bandierine italiane e il prezzo sovrapposto: 13.000 dinari tunisini, equivalente a circa 3.800 euro, un importo superiore a quello che i migranti subsahariani pagano effettivamente (400-600 euro).

Secondo il tenente di vascello Gaetano Roseo, comandante della capitaneria di Lampedusa, i barchini in ferro sono una novità che si utilizza da settembre e rappresentano un pericolo estremo, in quanto al di là dei 40 migranti a bordo, sono a rischio di naufragio.

La Guardia costiera italiana ha notato che i “pescatori” tunisini sono coinvolti anche di notte, con i pescherecci illuminati che segnalano la presenza dei barchini in mare. Viene sollevato il sospetto che i migranti siano nascosti sotto bordo, trainando i barchini fino alle acque internazionali e poi fatti salire sulla bagnarola di ferro, verso l’area di ricerca e soccorso italiana. Al lancio dell’allarme, i pescherecci attendono l’arrivo delle motovedette e recuperano il motore fuoribordo e talvolta il barchino stesso, da riutilizzare per successive operazioni.

Le autorità italiane hanno segnalato episodi preoccupanti, come il caso in cui un peschereccio ha speronato un barchino per recuperare il motore prima del salvataggio, causando la caduta in mare di una bambina di 4 anni che è scomparsa tra le onde. Le indagini hanno portato all’arresto del comandante del peschereccio da parte delle autorità tunisine.

La Guardia costiera italiana sta considerando l’idea di avviare controlli mirati sui pescherecci per determinare se stiano effettivamente svolgendo il loro lavoro o se siano coinvolti nel traffico di migranti. In passato, sono stati registrati casi in cui pescherecci considerati “navi madri” hanno trainato barchini verso le isole Pelagie con migranti a bordo.

Le statistiche indicano che la maggior parte degli arrivi in Italia proviene dalla Tunisia, con barchini di ferro come quelli mostrati nei video. Fino al 15 maggio di quest’anno, sono stati registrati 24.999 sbarchi provenienti dalla Tunisia, mentre dalla Libia sono arrivati 18.561 migranti nello stesso periodo. Complessivamente, dal 1° gennaio al 19 maggio, gli arrivi totali sono stati di 45.808 persone, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il mese di aprile ha registrato un picco significativo con 14.507 arrivi, rispetto ai 3.939 dello scorso anno. Tuttavia, i numeri di questo mese sono in calo a causa delle avverse condizioni del mare. Nonostante ciò, il 6 maggio sono sbarcati ben 1.359 migranti in sole 24 ore. Recentemente, tre pescherecci sono arrivati nel Mar Ionio: due provenienti dalla Turchia e uno da Bengasi, con un totale di 950 persone a bordo.

La classifica delle nazionalità degli arrivi vede al primo posto i migranti dalla Costa d’Avorio (7.380), seguiti da quelli della Guinea, dell’Egitto, del Bangladesh e del Pakistan, tutti provenienti illegalmente. È importante sottolineare che tra questi migranti ci sono anche profughi di guerra, come i siriani, che occupano il settimo posto nella classifica.

La Guardia costiera italiana sta cercando di affrontare il problema del traffico di migranti provenienti dalla Tunisia e sta valutando l’implementazione di controlli mirati sui pescherecci per prevenire queste attività illegali. Nel frattempo, le ONG continuano ad operare per salvare i migranti in mare, recuperando il 20,6% di coloro che partono dalla Libia.

Puoi guardare i video qui.

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