OMS e AIRC hanno classificato l’Aspartame come “possibilmente cancerogeno per l’uomo”. Tuttavia, JECFA ha confermato che non ci saranno cambiamenti riguardo all’assunzione giornaliera dell’Aspartame
C’è la Coca-Cola dietro il via libera all’uso dell’Aspartame? L’Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme all’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC), ha recentemente classificato l’Aspartame, un edulcorante artificiale utilizzato in molti prodotti a basso contenuto calorico, come “possibilmente cancerogeno per l’uomo“. Questa decisione ha suscitato preoccupazioni riguardo al suo utilizzo nei prodotti di largo consumo, in particolare nelle bibite senza zucchero, come la Coca-Cola Zero.
Tuttavia, il Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari (JECFA) ha confermato che non ci saranno cambiamenti riguardo all’assunzione giornaliera dell’Aspartame, che rimarrà accettabile fino a una soglia di 40 mg per chilo di peso corporeo. Questa decisione, però, è stata messa in discussione da un’inchiesta condotta da Us Right to Know (URSTK), un gruppo di giornalismo investigativo sui temi di salute pubblica, che ha scoperto che 6 dei 13 esperti del JECFA hanno forti legami commerciali con la Coca-Cola Company, produttrice della Coca-Cola Zero.
URSTK ha documentato che i 6 esperti sono associati all’International Life Sciences Institute (ILSI), un’organizzazione senza scopo di lucro finanziata da aziende con sede a Washington DC, compresa la Coca-Cola. Alcuni di loro hanno ricoperto incarichi di rilievo sia nell’ILSI che nell’azienda produttrice di bibite. Questi legami sollevano il sospetto di un possibile conflitto di interessi, poiché l’ILSI è considerato da alcune fonti come una lobby mascherata per la Coca-Cola.
Inoltre, URSTK ha citato 5 studi scientifici che suggeriscono che l’ILSI agisca come un gruppo di pressione per l’industria alimentare. Queste scoperte hanno sollevato preoccupazioni sulla neutralità e l’indipendenza del Comitato JECFA nel valutare la sicurezza dell’Aspartame.
L’Aspartame è stato oggetto di dibattiti scientifici per molti anni, ma fino ad ora le agenzie internazionali avevano sostenuto la sua sicurezza. Tuttavia, la questione dei potenziali conflitti d’interesse solleva interrogativi sulla validità delle valutazioni e sulla trasparenza delle decisioni riguardo alla sicurezza degli additivi alimentari. Le organizzazioni coinvolte dovranno chiarire la situazione per garantire la fiducia del pubblico riguardo alla sicurezza dei prodotti di largo consumo contenenti Aspartame.
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