C’è la CIA dietro le società di fact checkers su Facebook?

Facebook utilizzerebbe ex agenti della CIA per decidere la politica sulla disinformazione secondo inchiesta giornalistica indipendente

C'è la CIA dietro le società di fact checkers su Facebook?
C’è la CIA dietro le società di fact checkers su Facebook? Facebook utilizza ex agenti della CIA per decidere la politica sulla disinformazione ed è “molto, molto preoccupante“. È quanto afferma il giornalista investigativo Alan MacLeod di MintPress News, il quale ha pubblicato un articolo sul lavoro degli ex agenti della CIA all’interno di Facebook. Secondo MacLeod, la decisione di impiegare questi agenti per moderare i contenuti è preoccupante perché la CIA ha “una lunga storia di infiltrazione nei media“.

La CIA ha un terribile passato, dall’organizzazione di colpi di Stato alla gestione di siti neri in tutto il mondo, fino alla diffusione di informazioni false per promuovere la propria agenda. Ora ci stiamo affidando a queste persone per dirci cosa è vero e cosa è falso e per distinguere la verità dalla falsità online“, ha dichiarato MacLeod in un’intervista a Hill.TV.

Facebook ha da tempo difficoltà a contenere la disinformazione. L’azienda di social media impiega organizzazioni di fact-checking di terze parti per ridurre la diffusione di contenuti falsi e dannosi.

MacLeod ha scritto che Facebook ha impiegato decine di ex agenti della CIA principalmente per lavorare nei campi della sicurezza o della moderazione dei contenuti. Secondo il reporter, un numero limitato di persone sono esperti di cybersecurity, il che spiega perché Facebook si sta rivolgendo alla CIA.

Il reporter ha anche affermato che gli americani “non sono al sicuro da ciò che il nostro stesso governo sta facendo“. “Potrebbe essere fantastico avere la sicurezza dagli hacker cinesi o dai blogger iraniani, ma non ci protegge dalle agenzie di Washington, che ovviamente stanno cercando di influenzare anche Internet“.

La notizia che Facebook stia impiegando ex agenti della CIA per moderare i contenuti online suscita preoccupazione e aumenta il dibattito sulla tutela della privacy e della sicurezza online. L’utilizzo di ex agenti della CIA potrebbe anche sollevare interrogativi sul conflitto di interessi e sulla trasparenza di Facebook.

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