A Goldman Sachs non piacciono le politiche di Fratelli d’Italia e Lega

Goldman Sachs: “Le elezioni politiche del 2023 sono un rischio per l’Italia. Se vincesse la destra i mercati punirebbero il paese”

A Goldman Sachs non piacciono le politiche di Fratelli d'Italia e Lega
A Goldman Sachs non piacciono le politiche di Fratelli d’Italia e Lega. Nel 2013, la statunitense Jp Morgan si distinse per un rapporto in cui auspicava che in Italia e negli altri paesi europei venissero abolite le costituzioni antifasciste che troppo concedono a sindacati e lavoratori.

Ora, invece, è il turno di Goldman Sachs che vede “potenziali” rischi nelle elezioni che nel 2023 interesseranno Italia, Spagna e Grecia. “Implicito in queste consultazioni è il rischio di discontinuità politica, che è particolarmente rilevante nell’Europa Meridionale in quanto la regione è il principale contenitore del Recovery Fund“, il cui “focus su investimenti e riforme, richiede un forte grado di continuità politica nel tempo“.

Se in Grecia il favore di cui gode il governo nei sondaggi rende meno probabile un’interruzione della “continuità politica“, più incerta è la situazione in Spagna e in Italia. Ma mentre a Madrid le due coalizioni rivali “condividono lo stesso impegno verso l’integrazione fiscale europea e, perciò l’implementazione del Recovery Fund“, diverso è il caso dell’Italia dove la “più scettica (FdI e Lega)” verso l’Europa “guida regolarmente i sondaggi“.

L’Italia resta quindi il Paese più a rischio di una rottura politica e l’avvicinarsi delle elezioni potrebbe diventare un catalizzatore per rinnovate preoccupazioni circa la sostenibilità del debito. […] Un cambiamento nella coalizione al governo è probabile che rafforzi l’incertezza sull’implementazione del Recovery Fund, il suo impatto sulla crescita e, infine, il suo supporto alla sostenibilità del debito“.

Insomma, una non velata ingerenza della finanza sulle normali dinamiche dei sistemi democratici.

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