La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati gli attuali ministri della Salute, degli Esteri, dell’Interno, della Difesa, e gli ex di Economia, della Giustizia, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Istruzione e dell’Ambiente
9 ministri italiani sono indagati per la gestione dell’emergenza Covid. La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati gli attuali ministri della Salute (Roberto Speranza), degli Esteri (Luigi Di Maio), dell’Interno (Luciana Lamorgese) e della Difesa (Lorenzo Guerini), e gli ex di Economia (Roberto Gualtieri), della Giustizia (Alfonso Bonafede), delle Infrastrutture e dei Trasporti (Paola De Micheli), dell’Istruzione (Lucia Azzolina) e dell’Ambiente (Sergio Costa).
“Le ipotesi di reato vanno dall’usurpazione di potere politico all’abuso di ufficio aggravato, dal sequestro di persona al procurato allarme, dalla violenza privata alla pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico“, riporta La Verità.
La denuncia, da cui è partita l’inchiesta del 28 marzo, nasce da una prima denuncia presentata il 12 marzo da un gruppo di professionisti, tra i quali si possono annoverare soprattutto medici e avvocati, rivoltisi alla Procura di Catania con un faldone di documenti atti a dimostrare la tipologia di reati. La denuncia, poi, da Catania è finita a Roma.
Nello specifico “I denuncianti chiesero che venissero avviate 33 indagini e che fosse accertata l’effettiva sussistenza dei plurimi profili di falsità, arbitrarietà nell’esercizio da parte del governo del potere politico attribuito per legge al Parlamento, di strumentalizzazione di notizie scientificamente e/o sanitariamente e/o epidemiologicamente false, ovvero manipolazione in malafede di notizie scientificamente vere al fine di imporre all’opinione pubblica (e quindi anche agli eletti in Parlamento […] con conseguente lesione del diritto di elettorato passivo rilevante […] un racconto pandemico falso e volto alla coartazione dei diritti costituzionali e politici dei cittadini“.
Tra le indagini sollecitate, quella volta a conoscere “i criteri tecnico scientifici adottati per la creazione delle proiezioni a breve, medio e lungo termine elaborate dai cosiddetti esperti” e la motivazione scientifica “della decisione di ricoverare, nel periodo estivo/autunnale del 2020 e in tutto il territorio nazionale numerosissimi soggetti asintomatici, per il solo fatto di essere risultati positivi al tampone“.
Viene chiesto l’elenco di tutti coloro che hanno eseguito il test “al fine di verificare se la cifra era reale“, quando vennero dichiarati aumenti record di positivi nelle 24 ore.
Viene chiesto di verificare il perché della “costante, pervicace e ostinata marginalizzazione, da parte dell’autorità sanitaria nazionale, di pressoché tutte le cure, spregiativamente definite ‘alternative’“.
Infine, viene chiesto di sapere “chi sono, quali titoli accademici, tecnici e quali competenze possiedono i sedicenti esperti che hanno suggerito al ministero della Salute di imporre l’uso delle mascherine e del distanziamento sociale anche agli alunni delle scuole, alla riapertura di settembre 2020“.
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