Wall Street Journal: “Instagram è il social preferito dai pedofili per contenuti sessuali e l’algoritmo li aiuta”

Secondo una recente inchiesta, Instagram sarebbe il social network più utilizzato dalle reti di pedofili per promuovere e vendere contenuti che mostrano violenze sessuali su minori

Wall Street Journal: Instagram è il social preferito dai pedofili per contenuti sessuali e l’algoritmo li aiuta
9 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Una recente inchiesta condotta dal Wall Street Journal insieme a ricercatori della Stanford University e dell’Università del Massachusetts Amherst ha rivelato che Instagram è il social network più utilizzato dalle reti di pedofili per promuovere e vendere contenuti che mostrano violenze sessuali su minori. La piattaforma di Meta, secondo gli studi condotti, favorisce tali reti attraverso i suoi algoritmi di raccomandazione dei contenuti e di messaggistica, che facilitano i venditori nel connettersi con gli acquirenti interessati.

Gli studiosi hanno scoperto che alcune pagine su Instagram propongono prezzi per video di bambini che subiscono violenze o immagini di minori che compiono atti sessuali con animali. In alcuni casi, i bambini stessi vengono messi in vendita per incontri di persona. Basta una semplice ricerca di parole chiave come #pedowhore o #preteensex per accedere a questi account che pubblicizzano abusi sessuali su minori.

Inoltre, emerge che molti profili fingono di essere gestiti dai bambini stessi e utilizzano pseudonimi apertamente sessuali, come “Piccola puttana per te”. Il Wall Street Journal ha aperto un account di prova per la ricerca e ha ricevuto un’enorme quantità di contenuti sessualizzati che coinvolgono bambini, dopo aver cliccato su alcuni contenuti simili.

Instagram è spesso oggetto di accuse da parte di associazioni e autorità varie che sostengono che non fa abbastanza per proteggere i minori dai rischi di molestie, dipendenza e problemi di immagine di sé. Diversi attivisti si battono anche da anni contro il fenomeno del “business dei baby influencer”, ovvero i profili social gestiti dai genitori di minori.

In risposta alle accuse, un portavoce di Meta ha dichiarato che lo sfruttamento dei minori è un crimine orribile e che l’azienda sta lavorando con determinazione per combatterlo su tutte le sue piattaforme. Hanno adottato politiche e tecnologie rigorose per impedire agli adescatori di individuare gli adolescenti e interagire con loro. Inoltre, Meta sostiene di avere un team specializzato che si occupa di comprendere l’evolversi dei comportamenti degli adescatori, al fine di smantellare le reti abusive. Nel periodo tra il 2020 e il 2022, hanno smantellato 27 di queste reti e, fino a gennaio 2023, hanno disattivato più di 490.000 account che violavano le politiche di sicurezza dei minori. L’azienda si impegna a continuare a proteggere gli adolescenti e contrastare i criminali.

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