“Io ho vissuto e studiato in Francia, dovrei essere cittadino francese, in realtà pur vivendo all’estero mi sono sentito ancora di più italiano e ho scelto di fare la carriera militare per il mio Paese”
“Tajani con lo ius scholae dice ‘meglio dare la cittadinanza italiana a chi fa un percorso scolastico anziché a quelli che bighellonano per la strada’. Io dico, non diamola a nessuno, e chi si lamenta? Aspettiamo di vedere chi se la merita, stabiliamo un percorso duro, lungo, che dimostri l’accettazione integrale dei doveri della nazione e degli interessi nazionali”.
Il generale Roberto Vannacci, europarlamentare eletto con la Lega, a un incontro alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca). “Ce ne dobbiamo fare una ragione’, è stato detto e chi l’ha detto, un medico, di svendere la cittadinanza?”.
“Lo studiare da noi tre, quattro, cinque anni in Italia come conferisce la cittadinanza italiana? La persona che studia da noi in che modo accetta anche i nostri doveri?”, “dove lo studente” straniero “dimostra il percorso dell’accettazione della storia, dei costumi, delle leggi del nostro Paese?”, ha anche detto Vannacci, secondo il quale “ci sono tre criteri, rispettare la Costituzione e le leggi, pagare le tasse, il terzo è la difesa della Patria. Per quale motivo uno che studia da noi 3, 4, 5 anni dovrebbe accettare di difendere la Patria?”, “in Francia se fai 5 anni di Legione straniera diventi cittadino francese”.
“Io ho vissuto e studiato in Francia, dovrei essere cittadino francese, in realtà pur vivendo all’estero mi sono sentito ancora di più italiano e ho scelto di fare la carriera militare per il mio Paese”, ha detto ancora, “e comunque, ho studiato anche due anni in Romania, dovrei diventare romeno? E se studiassi in Russia diventerei russo, forse diventeremmo tutti putinisti adesso?”. Vannacci ha posto un problema di reciprocità: “Solo gli altri che vengono a studiare da noi devono ricevere la cittadinanza italiana, nel resto dei Paesi del mondo non è così”.
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