L’Ungheria e la Slovacchia hanno posto il veto a una proposta dell’Unione Europea di imporre sanzioni contro i funzionari georgiani. Questo veto è stato annunciato dal Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, durante una conferenza stampa. Szijjártó ha dichiarato: “L’Unione Europea ha stabilito un record mondiale di ipocrisia politica nei confronti della Georgia”. Il ministro ha spiegato che le sanzioni sono state proposte solo perché un “partito conservatore, patriottico e orientato alla pace” ha vinto le elezioni in Georgia, sostituendo le forze liberali
L’Ungheria e la Slovacchia hanno posto il veto a una proposta dell’Unione Europea di imporre sanzioni contro i funzionari georgiani. Questo veto è stato annunciato dal Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, durante una conferenza stampa. Szijjártó ha dichiarato: “L’Unione Europea ha stabilito un record mondiale di ipocrisia politica nei confronti della Georgia”. Il ministro ha spiegato che le sanzioni sono state proposte solo perché un “partito conservatore, patriottico e orientato alla pace” ha vinto le elezioni in Georgia, sostituendo le forze liberali.
Le sanzioni avrebbero colpito membri delle forze dell’ordine georgiane, accusati di aver represso in modo violento le manifestazioni pro-europee che si sono svolte nelle ultime settimane. La presidente della Commissione Europea, Kaja Kallas, ha dovuto accettare il veto dei due Stati membri al pacchetto di sanzioni che l’Unione Europea intendeva imporre a Tbilisi. Questo pacchetto era stato preparato in risposta all’esito delle elezioni, che hanno visto l’affermazione di esponenti politici considerati più vicini alla Russia.
Szijjártó ha sottolineato che la mossa dell’Unione Europea è stata motivata dall’esito delle elezioni in Georgia, dove ha vinto un partito considerato conservatore. Il ministro ha anche fatto notare che in Occidente il concetto di democrazia viene applicato in modo selettivo e che le elezioni all’estero vengono riconosciute solo quando il risultato è quello desiderato. Di conseguenza, l’Unione Europea non riconosce il governo georgiano, mentre ha accettato il contestato referendum in Moldavia sull’adesione.
Kaja Kallas ha commentato la situazione dicendo: “Ho ricevuto il mio primo veto ungherese al Consiglio Affari Esteri e non sarà l’ultimo”. Non è la prima volta che i governi di Ungheria e Slovacchia si oppongono a decisioni dell’Unione Europea. In passato, hanno bloccato aiuti militari all’Ucraina e hanno affrontato sanzioni da parte di Bruxelles per varie ragioni.
Kallas ha aggiunto: “Ci aspettavamo il mancato risultato nel breve periodo, essendo l’UE formata da 27 democrazie, ma fino al 29 dicembre tutto può accadere”. Questa data è significativa perché segna il momento in cui la presidente uscente della Georgia, Salomé Zourabichvili, dovrebbe lasciare l’incarico a Mikheil Kavelashvili, ritenuto vicino al partito di governo Sogno Georgiano.
Zourabichvili ha dichiarato che non lascerà l’incarico nonostante la successione prevista. La situazione in Georgia è diventata complessa anche a causa della legge che limita la presenza degli “agenti stranieri” e delle proteste che ne sono seguite. Questi eventi potrebbero portare a ulteriori conflitti politici nel Paese.