Con la nuova Manovra, i ministri non eletti avranno stipendi più alti. Secondo l’emendamento, i ministri e i sottosegretari che non sono parlamentari riceveranno lo stesso «trattamento economico complessivo» dei colleghi deputati o senatori, il che significa stipendi superiori. Questa modifica costerà 1,3 milioni di euro a partire dal prossimo anno. Inoltre, l’emendamento introduce la norma anti-Renzi, che impedisce ai membri del governo di ricevere compensi da «soggetti pubblici o privati non aventi sede legale o operativa nell’Unione europea». Se i membri del governo ricevono tali compensi, devono versarli al bilancio pubblico entro 30 giorni. In caso contrario, rischiano una multa «di importo pari al compenso percepito»
Con la nuova Manovra, i ministri che non sono stati eletti avranno stipendi più alti. Questo è quanto emerge da un emendamento che modifica le regole attuali. Secondo quanto stabilito, i ministri e i sottosegretari che non sono parlamentari riceveranno lo stesso “trattamento economico complessivo” dei loro colleghi che sono deputati o senatori. Questo significa che i ministri non eletti guadagneranno di più rispetto ai parlamentari. L’emendamento interviene su una legge del 1999 che riguardava le indennità per i membri del governo non eletti. Si stima che questa misura costerà circa 1,3 milioni di euro a partire dal prossimo anno.
In aggiunta a questo, l’emendamento introduce anche una norma definita “anti-Renzi”. Questa norma, molto sostenuta dal Movimento 5 Stelle e proposta dal leader Giuseppe Conte, prevede che i membri del governo non possano accettare incarichi retribuiti da “soggetti pubblici o privati non aventi sede legale o operativa nell’Unione europea”. Se un membro del governo accetta un incarico di questo tipo, deve versare quanto guadagnato al bilancio pubblico entro 30 giorni dall’erogazione. I fondi raccolti andranno a finire “al fondo di ammortamento dei titoli di Stato”. In caso di mancato versamento, è prevista una multa “di importo pari al compenso percepito”. Questa norma si applica anche a deputati, senatori e presidenti di Regione, ma solo previa autorizzazione rilasciata dagli organi competenti secondo le procedure stabilite dalle rispettive normative. È importante notare che la norma vale anche per gli europarlamentari italiani.
Un’altra novità riguarda l’addizionale comunale sui biglietti dei voli extra Unione Europea, che aumenterà di 50 centesimi a partire dal 1 aprile 2025. Questa norma prevede l’aumento dell’addizionale in vigore dal 2004 solo per i biglietti dei voli extra Ue in partenza da aeroporti con almeno 10 milioni di passeggeri all’anno. Secondo le stime fornite da Assoaeroporti, sei aeroporti saranno interessati da questo aumento, il quale porterà a un maggior gettito di circa 8 milioni di euro. Nel primo anno, considerando l’aumento dal primo aprile 2025, le entrate aggiuntive sono stimate in 5,3 milioni di euro.
Infine, la manovra stabilisce che la garanzia del Fondo mutui per l’acquisto della prima casa sarà concessa “esclusivamente” e non più “prioritariamente” a giovani coppie o nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, a chi vive nelle case popolari o ai giovani sotto i 36 anni.