Uccise il figlio, per la Cassazione merita l’attenuante “provocazione”

Notizia dell’ultima ora: Uccise il figlio, per la Cassazione merita l’attenuante “provocazione”

Uccise il figlio, per la Cassazione merita l'attenuante provocazione
11 GENNARIO 2022FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’assise di Torino, che nel 2021 aveva condannato il settantaduenne Luciano Assandri a sei anni e otto mesi di carcere per aver ucciso a colpi di pistola il figlio Diego, 39 anni. La Corte Suprema ha riconosciuto l’attenuante della provocazione, negata in precedenza, basandosi sulle “vessazioni e umiliazioni” cui Assandri era sottoposto da parte del figlio, tossicodipendente da molti anni.

Secondo le carte del processo, il giovane aveva “dilapidato ogni risorsa economica familiare” e accusato i genitori di non aver fatto nulla per lui. Il giorno dell’omicidio, Diego aveva nuovamente preteso soldi e aveva fisicamente aggredito il padre. I giudici hanno riconosciuto lo schema della “provocazione per accumulo” e hanno quindi ordinato un nuovo passaggio in aula per un approfondimento. La Corte ha anche riconosciuto il “grave e sedimentato perturbamento emotivo” patito da Assandri, dovuto alla “situazione di oppressione” causata dal figlio, portando a riconoscergli un “vizio parziale di mente”.

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