L’ex presidente Donald Trump, in corsa per la Casa Bianca, sta affrontando tre incriminazioni e un’altra indagine penale collaterale
Tutte le accuse contro Donald Trump spiegate brevemente. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si trova in una posizione senza precedenti, poiché sta affrontando un’ampia gamma di accuse penali e un’indagine correlata mentre è in corsa per un’altra candidatura alla Casa Bianca. Questo caso è di straordinaria importanza nella storia del Paese, poiché nessun altro ex presidente era mai stato coinvolto in una situazione simile.
Tutte le accuse contro Donald Trump spiegate brevemente
L’accusa dei documenti nascosti
Il caso più sviluppato e controverso riguarda la conservazione dei documenti della presidenza di Trump. Un consulente speciale di nome Jack Smith ha incriminato Trump e due suoi dipendenti di 37 reati, tra cui conservazione illegale di informazioni sulla difesa nazionale, ostruzione al governo e falsa testimonianza al governo.
Il punto cruciale dell’accusa risale al momento in cui Trump ha lasciato la Casa Bianca nel gennaio 2021. I suoi oggetti personali e alcuni documenti del suo mandato furono inviati a Mar-a-Lago, suo resort in Florida. L’accusa sostiene che in questo momento Trump abbia conservato illegalmente 31 documenti sulla difesa nazionale, e che ciò sia avvenuto in modo intenzionale per “causare” lo spostamento delle scatole contenenti i documenti.
Tuttavia, ciò solleva una domanda cruciale: esisteva un’intenzione criminale da parte di Trump? Ai sensi dell’Espionage Act, un reato di conservazione illegale richiede un’intenzione criminale, ma finora non è emersa alcuna prova che dimostri che Trump fosse a conoscenza della presenza dei 31 documenti in questione nelle scatole. Alcuni osservatori sostengono che Trump potrebbe aver avuto l’impressione di poter esaminare le scatole a suo piacimento e conservare ciò che riteneva personale.
La National Archives and Records Administration (NARA) aveva chiesto la restituzione di tutti i documenti presidenziali, in conformità con il Presidential Records Act, che stabilisce che tutti i documenti ufficiali presidenziali devono essere consegnati agli archivi nazionali. Gli ex presidenti possono portare con sé solo oggetti personali, escludendo documenti legati alle attività ufficiali del governo. Tuttavia, la legge non prevede un meccanismo di applicazione rigido, il che ha reso la questione ancora più complessa.
Il caso del 6 gennaio
Un altro caso che grava su Trump riguarda i tragici eventi dell’6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti, quando una parte della protesta per i risultati delle elezioni sfociò in violenza. Smith ha incriminato Trump di cospirazione per “compromettere, ostacolare e compromettere” la raccolta e il conteggio dei voti elettorali, cospirazione contro il diritto di voto degli americani, ostruzione del conteggio dei voti elettorali del Congresso.
L’accusa si basa sulle affermazioni di Trump riguardo brogli e illegalità nelle elezioni presidenziali del 2020. Nonostante alcune persone e funzionari statali gli abbiano detto che queste affermazioni erano false, Trump avrebbe continuato a ripeterle pubblicamente.
Inoltre, l’accusa sostiene che Trump abbia esortato il suo vicepresidente Mike Pence a rifiutare i voti elettorali degli Stati in cui aveva contestato i risultati, nonostante il fatto che Pence avesse ripetutamente respinto l’idea. Si afferma anche che Trump abbia incitato alla violenza il 6 gennaio, dicendo ai manifestanti che sperava che Pence “rimandasse [i voti elettorali] agli Stati per ricertificarli”. L’accusa sostiene che Trump fosse consapevole che ciò avrebbe portato a una maggiore turbolenza.
Il caso elettorale in Georgia
Un altro caso coinvolge le azioni di Trump in Georgia, stato chiave nelle elezioni presidenziali del 2020. La procuratrice distrettuale della Contea di Fulton, Fani Willis, ha iniziato a indagare su Trump poco dopo che questi aveva lasciato la presidenza.
L’indagine riguarda una telefonata fatta da Trump al segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, il 2 gennaio 2021. Durante la chiamata, Trump avrebbe chiesto a Raffensperger di “trovargli” abbastanza voti per ribaltare i risultati delle elezioni. L’accusa sostiene che Trump avrebbe fatto pressioni illegali su Raffensperger per ottenere risultati favorevoli, ma l’ex presidente ha negato qualsiasi improprietà nella chiamata.
Alcuni dei grandi elettori dell’assemblea legislativa statale dell’Georgia hanno anche attirato l’attenzione dell’indagine della signora Willis. Questi elettori alternativi si riunirono al Campidoglio il 14 dicembre 2020 per esprimere il loro voto a favore di Trump, nonostante il conteggio ufficiale avesse decretato Joe Biden come vincitore dello Stato. La signora Willis ha informato gli elettori che erano oggetto della sua indagine e almeno otto di loro hanno ottenuto l’immunità in cambio della loro testimonianza.
Il caso Hush Money
L’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, ha presentato accuse penali contro Trump riguardo al cosiddetto “Hush Money”. L’accusa sostiene che i pagamenti segnati nei libri contabili di Trump come spese legali erano in realtà il rimborso dell’allora avvocato Michael Cohen per i pagamenti effettuati all’attrice di film per adulti Stormy Daniels.
Secondo l’accusa, Trump ha fatto pagare circa 130.000 dollari a Cohen in cambio di un accordo di non divulgazione riguardante una presunta relazione con Daniels, ma quest’ultima ha infranto l’accordo. La società di Trump ha poi rimborsato Cohen per questo pagamento.
L’indagine di Bragg si basa sulla considerazione che queste registrazioni contabili possano costituire violazioni della legge di New York contro la falsificazione dei documenti aziendali. Se queste violazioni fossero considerate parte di un altro crimine, l’accusa potrebbe diventare più grave.
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