Trump è stato formalmente incriminato a Miami

Notizia dell’ultima ora: Trump è stato formalmente incriminato a Miami


14 GIUGNO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è presentato al tribunale di Miami, in Florida, dove è stato messo temporaneamente in stato di fermo. Questo avviene in seguito all’incriminazione nell’ambito di un’indagine federale riguardante documenti riservati trovati nella sua villa di Mar-a-Lago. Nonostante l’incriminazione, Trump sarà rilasciato a breve. Questo rappresenta la prima volta che un ex presidente viene incriminato per reati federali. Trump è accusato di 37 capi d’accusa che riguardano la violazione di sette leggi federali e si è dichiarato non colpevole.

La messa in stato di fermo è una procedura standard negli Stati Uniti quando una persona viene incriminata per un crimine non violento. Durante questa procedura, l’accusato viene portato in tribunale, gli vengono comunicati i capi d’accusa e vengono prese le sue impronte digitali e le foto segnaletiche. Successivamente, viene rilasciato in attesa del processo. Tuttavia, a causa del suo ruolo di ex presidente, a Trump sono stati concessi alcuni trattamenti di riguardo. Non è stato portato in tribunale in manette e non gli sono state fatte le foto segnaletiche né prese le impronte digitali. Si prevede che dopo il rilascio, Trump si dirigerà a Bedminster, nel New Jersey, presso il suo golf club privato.

A aprile Trump era stato incriminato anche per un pagamento illegale all’attrice di film porno Stormy Daniels, ma in quel caso si trattava di un procedimento statale della procura di Manhattan e non di un reato federale. Le incriminazioni attuali non impediscono a Trump di continuare la sua campagna elettorale per le primarie del Partito Repubblicano in vista delle elezioni presidenziali del 2024, né di essere potenzialmente eletto presidente.

L’indagine che ha portato all’incriminazione di Trump era iniziata a seguito di una richiesta presentata a febbraio al dipartimento di Giustizia da parte della National Archives and Records Administration (NARA), un’agenzia governativa incaricata di conservare i documenti governativi e storici più importanti del paese. Secondo l’agenzia, al termine del suo mandato presidenziale, Trump aveva portato via dalla Casa Bianca diversi documenti governativi, inclusi quelli classificati come riservati e coperti da vincolo di segretezza, violando il Presidential Records Act, una legge che impone ai presidenti statunitensi di consegnare tutti i documenti prodotti durante il loro mandato ai National Archives.

Nell’agosto del 2022, l’FBI aveva perquisito Mar-a-Lago e aveva scoperto oltre venti scatoloni contenenti più di 13.000 documenti, tra cui più di un centinaio classificati come riservati e coperti da vincolo di segretezza. Questi documenti avrebbero dovuto essere conservati in sedi governative. Il dipartimento di Giustizia ha spiegato che la perquisizione a Mar-a-Lago è stata effettuata dopo la raccolta di “numerose prove” che indicavano i tentativi dei legali di Trump di nascondere i documenti riservati nella sua villa e di evitare di consegnarli alle autorità. Tra i documenti sequestrati dall’FBI, vi erano anche quelli classificati come “top secret” o “sensitive compartmented information”, che indicano informazioni altamente sensibili e riservate, tra cui documenti relativi alle difese militari e agli armamenti nucleari di un paese straniero.

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