A Trento, la parrocchia di Sant’Antonio in Bolghera ha deciso di costruire un “muro” per affrontare il problema dei senzatetto che bivaccano sotto i portici della chiesa
A Trento, la parrocchia di Sant’Antonio in Bolghera ha deciso di costruire un “muro” per affrontare il problema dei senzatetto che bivaccano sotto i portici della chiesa. I lavori, iniziati l’altro ieri, hanno un costo previsto di 20mila euro. Questa decisione ha suscitato stupore e incredulità tra i residenti.
Il parroco, don Severino Vareschi, ha dichiarato al Corriere del Trentino: «Non voglio che sia chiamato un muro, ma un cancello, una soluzione estrema – sottolinea don Severino Vareschi parroco della chiesa di Sant’Antonio in Bolghera – dopo anni faticosi in questa situazione». La presenza di una decina di senzatetto nella zona ha creato un continuo bivacco molesto, rendendo difficile lo svolgimento delle funzioni religiose e delle attività dell’oratorio.
Don Severino ha aggiunto: «Neanche il cancello è una soluzione, ma abbiamo dovuto farlo per la sicurezza e tranquillità di residenti e fedeli». Nonostante questa misura, il parroco ha voluto sottolineare l’impegno della parrocchia nell’aiutare i bisognosi: «Non intendiamo venir meno a ogni impegno di aiuto, con lo sportello Caritas aperto i martedì, la distribuzione del cibo fresco, la scuola serale per stranieri, ci sono tante persone impegnate e non arretrano, anzi».
La decisione ha scatenato un acceso dibattito in città. Il sindaco Franco Ianeselli ha espresso il suo sostegno alla parrocchia, affermando: «Serve tutelare le persone e la proprietà, è una situazione complessa. Si è fatto tutto quello che si poteva, anche se non vogliono essere aiutati insisteremo, noi ci siamo».
Il degrado nella zona è evidente. Si segnalano bivacchi, risse tra disperati e schiamazzi notturni. Questo crea insicurezza tra i fedeli e i giovani che evitano di avvicinarsi alla chiesa se non accompagnati. Don Severino ha spiegato che molti senzatetto arrivano con il passaparola e spesso rifiutano altre opzioni come i dormitori perché non vogliono seguire regole minime.
La situazione non è unica alla parrocchia di Sant’Antonio; anche altre chiese della zona affrontano problemi simili. Il parroco ha riferito che la chiesa di San Lorenzo, vicino alla stazione dei treni, è in condizioni peggiori. Anche Santa Maria Maggiore è teatro di spaccio quotidiano.
Il sindaco ha riconosciuto che i senzatetto coinvolti sono noti alla polizia locale e che sono stati fatti tentativi per convincerli a seguire percorsi sociali. Ha concluso dicendo: «C’è un problema molto serio — dice il sindaco — i senzatetto in questione sono personaggi conosciuti dalla polizia locale intervenuta più volte dopo le molte segnalazioni».
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