Sciopero generale dell’8 marzo 2024

Venerdì 8 marzo 2024 è previsto uno sciopero generale nazionale che coinvolgerà sia i lavoratori pubblici che quelli del settore privato

Sciopero generale dell'8 marzo 2024
Venerdì 8 marzo 2024 è previsto uno sciopero generale nazionale che coinvolgerà sia i lavoratori pubblici che quelli del settore privato. Coloro che utilizzano servizi come scuole e ospedali devono prestare massima attenzione. Sebbene i trasporti siano stati esclusi da uno sciopero generale, ci saranno comunque disagi dovuti a un’astensione proclamata da una sigla autonoma.

Lo sciopero è stato indetto per sostenere i diritti delle donne, ma anche per questioni come il salario minimo, l’autonomia differenziata, lo smantellamento dello Stato sociale e i conflitti internazionali. Numerose sigle sindacali italiane, tra cui Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, e molte altre, hanno promosso questa mobilitazione.

I trasporti saranno esclusi dagli scioperi generali proclamati per l’8 marzo da alcune sigle sindacali. La Commissione di Garanzia sugli Scioperi ha segnalato irregolarità riguardanti il settore dei trasporti passeggeri, limitando l’astensione solo ad alcune sigle.

Per quanto riguarda la Regione Abruzzo, interessata da consultazioni elettorali, alcuni settori saranno esclusi dallo sciopero, su raccomandazione della Commissione di Garanzia.

Trenitalia avverte che uno sciopero generale nazionale coinvolgerà il personale del Gruppo FS, di Trenitalia e Trenitalia Tper. Sarà garantita l’effettuazione delle corse nazionali e dei treni regionali nelle fasce pendolari, ma potrebbero esserci modifiche al servizio.

Nel settore sanitario, saranno garantiti i servizi minimi essenziali, come il pronto soccorso, con priorità per le emergenze e i malati più gravi.

Il personale dei Vigili del Fuoco sciopererà con orari differenziati, dalle 9 alle 13 per il personale turnista e per l’intera giornata per il personale giornaliero o amministrativo.

Lo sciopero coinvolgerà tutto il personale del comparto scolastico e dell’area istruzione e ricerca, inclusi docenti universitari e personale della formazione professionale delle scuole non statali.

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