Le procedure per ottenere i rimborsi fiscali sono state semplificate grazie alle nuove norme introdotte dal decreto legislativo 110 del 2024
Le procedure per ottenere i rimborsi fiscali sono state semplificate grazie alle nuove norme introdotte dal decreto legislativo 110 del 2024. Questo decreto ha come obiettivo principale rendere il sistema di riscossione fiscale più semplice ed efficiente, introducendo cambiamenti significativi nella disciplina dei rimborsi e nella compensazione dei crediti d’imposta.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’articolo 16 del decreto, che apporta sostanziali cambiamenti all’articolo 28 del Dpr 602 del 1973. A partire dall’8 agosto 2024, se un contribuente richiede un rimborso d’imposta superiore a 500 euro, comprensivo di interessi, l’Agenzia delle Entrate è tenuta a verificare se il richiedente abbia debiti derivanti da cartelle di pagamento non ancora saldate. Se il controllo risulta positivo, l’Agenzia invia una segnalazione telematica all’agente della riscossione incaricato, mettendo a sua disposizione le somme richieste per il rimborso.
Una volta ricevuta la segnalazione, l’agente della riscossione propone al contribuente una compensazione tra il credito d’imposta e il debito iscritto a ruolo. Durante questo processo, l’azione di recupero viene sospesa automaticamente. Il contribuente ha sessanta giorni di tempo per accettare o rifiutare la proposta di compensazione. Se accetta, le somme vengono trasferite entro i limiti del debito iscritto a ruolo. In caso di rifiuto o mancata risposta entro i termini previsti, la sospensione dell’azione di recupero termina e l’agente della riscossione comunica all’Agenzia delle Entrate l’esito negativo della proposta di compensazione.
In questo scenario, le somme destinate al rimborso rimangono a disposizione dell’agente della riscossione fino al 31 dicembre dell’anno successivo, pronte per un’eventuale azione esecutiva. La principale differenza rispetto alla normativa precedente è che, mentre prima i rimborsi venivano congelati solo in presenza di un debito avanzato e contestato, con la nuova norma è sufficiente l’emissione di una cartella esattoriale per bloccare i rimborsi dovuti al contribuente. In sostanza, le somme non entrano nella disponibilità del contribuente, ma restano congelate per essere eventualmente utilizzate in un’azione di recupero del debito.
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