FonteUfficiale.it “ La polemica politica sulle origini di Moussa „

Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è finito al centro di una polemica politica dopo aver commentato su Facebook l’arresto di Moussa Sangare

Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è finito al centro di una polemica politica dopo aver commentato su Facebook l’arresto di Moussa Sangare, sospettato di aver ucciso Sharon Verzeni. Salvini ha sottolineato che Sangare è “nato a Milano, cittadino italiano di origini maliane”.

Le sue parole hanno scatenato reazioni indignate dall’opposizione. Luana Zanella ha definito “orribile” il tentativo di Salvini di “accreditare una origine etnica del femminicidio”, negando così “la trasversalità di un fenomeno che non riguarda classi sociali, colore della pelle, confini statali”[2]. Anche il senatore dem Francesco Boccia ha bollato Salvini come “sciacallo”, reo di speculare su una vicenda drammatica per “bieco interesse politico”[2].

Salvini, dal canto suo, ha chiesto “pena esemplare, senza sconti” per l’assassino, se ritenuto colpevole. La Lega, attraverso la deputata Laura Ravetto, ha poi sollevato un altro interrogativo: “Davvero sono questi i nuovi italiani a cui aspiriamo?”.

La polemica non si è fermata qui. Il presidente dei deputati di Italia viva, Davide Faraone, ha sottolineato il silenzio della Lega sull’origine marocchina dei due testimoni chiave[2]. Il deputato leghista Rossano Sasso ha invece colto l’occasione per ribadire la contrarietà del partito allo ius soli[2].

Infine, l’ex magistrato Simonetta Matone ha sollevato un altro aspetto critico: “Rimango perplessa nel leggere come la morte violenta di Sharon Verzeni venga classificata come semplice omicidio (magari opera di un reitto della nostra società) e non come l’ennesimo grave femminicidio”.