FonteUfficiale.it “ Restano solo poche ore di ossigeno agli occupanti del sommergibile Titan disperso da 4 giorni „

Notizia dell’ultima ora: Restano solo poche ore di ossigeno agli occupanti del sommergibile Titan disperso da 4 giorni

22 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Le ricerche del sommergibile Titan, disperso nell’oceano Atlantico settentrionale da quattro giorni, stanno continuando senza grandi progressi. Le probabilità di trovare vive le cinque persone a bordo si stanno riducendo sensibilmente. La Guardia Costiera statunitense, responsabile delle operazioni di ricerca, ha stimato che l’ossigeno all’interno del veicolo potrebbe esaurirsi intorno alle 13 di oggi (ora italiana), a condizione che il Titan sia ancora integro e i sistemi di riciclo dell’aria funzionino correttamente.

Nell’ampia area di ricerca, al di sopra del punto in cui si trova il relitto del Titanic, stanno arrivando una decina di navi che si uniranno a quelle già presenti per fornire assistenza. Verranno utilizzati sottomarini guidati a distanza per le perlustrazioni. L’area di ricerca è stata estesa a circa 28.700 chilometri quadrati, poco più della Sicilia. Aerei da ricognizione stanno monitorando la superficie dell’acqua, ma la parte più importante delle ricerche si concentra tra la superficie e il fondale, a una profondità di quasi 4.000 metri. Qui, saranno impiegati rilevatori acustici (sonar) per rilevare eventuali suoni prodotti dal sommergibile.

Nelle ultime 24 ore, sono stati captati alcuni rumori sott’acqua che hanno portato la Guardia Costiera statunitense, in collaborazione con quella canadese, a estendere le ricerche. Tuttavia, non è ancora possibile confermare se i suoni siano effettivamente provenienti dal Titan. Il capitano James Frederick della Guardia Costiera statunitense si è mostrato cauto riguardo all’esito delle ricerche, dichiarando: “Onestamente, non sappiamo dove si trovino”.

L’urgenza nelle ricerche è aumentata a causa della possibile mancanza imminente di ossigeno all’interno del sommergibile. Sebbene il Titan disponga di un sistema di riciclo dell’aria, in assenza di corrente elettrica fornita dalle batterie, le possibilità di avere ossigeno sufficiente potrebbero essere ridotte. In un ambiente ristretto come quello del Titan, con cinque persone a bordo in uno spazio di meno di 7 metri di lunghezza e 2,5 metri di diametro, l’ossigeno viene rapidamente consumato, causando un accumulo di anidride carbonica. Senza rimozione, ciò potrebbe portare all’asfissia e all’ipercapnia, un aumento mortale della concentrazione di anidride carbonica nel sangue.

Un malfunzionamento a bordo potrebbe anche aver interrotto i sistemi di riscaldamento interni del Titan. A grandi profondità, l’acqua può raggiungere temperature inferiori ai 4 °C, il che potrebbe aver esposto l’equipaggio all’ipotermia per un lungo periodo. L’ipotermia è una condizione in cui l’organismo fatica a mantenere la propria temperatura, e dopo diverse ore può essere letale. Anche se fossero ancora coscienti, le cinque persone a bordo del Titan avrebbero poche possibilità di far rilevare la propria presenza, in un ambiente buio, a svariate centinaia o migliaia di metri al di sotto della superficie, dove i raggi solari non arrivano.

Non è possibile stabilire se il sommergibile si trovi effettivamente in queste condizioni o se la sua struttura abbia ceduto già giorni fa, magari quando il Titan ha perso i contatti con la Polar Prince, la sua nave di appoggio, mentre stava raggiungendo i 3.800 metri di profondità dove si trova il relitto del Titanic. Alcuni esperti non escludono la possibilità che il sommergibile non venga mai ritrovato, considerate le difficoltà di effettuare ricerche per oggetti di dimensioni relativamente ridotte a grandi profondità nell’oceano.