Reddito cittadinanza, Durigon: “Giusto che un laureato accetti un posto da cameriere”

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Reddito cittadinanza, Durigon: Giusto che un laureato accetti un posto da cameriere
23 DICEMBRE 2022FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Un emendamento alla legge di Bilancio presentato dalla maggioranza e votato in commissione alla Camera ha soppresso la parola “congrua” con l’intenzione di eliminare le “offerte congrue”, quelle che, a rifiutarle, fanno perdere il Reddito di cittadinanza ai suoi percettori. Ma nell’emendamento c’è una incongruità. “Non modifica l’art. 4 del dl 4/2019 che richiama ancora (comma 8, lett. b), n. 5) l’offerta di lavoro congrua”, ha twittato il giuslavorista Michele Tiraboschi.

L’emendamento della maggioranza presentato da Noi Moderati di Maurizio Lupi intendeva proprio eliminare la regola per cui i percettori del Reddito decadono dal beneficio solo se rifiutano un’offerta di lavoro congrua. “Un’offerta di lavoro deve essere a norma di legge, il resto, la congruità appunto, vuol dire tutto e niente. Se rifiuti un lavoro perdi il Reddito, punto”, spiega Maurizio Lupi.

“Questa era certamente la volontà politica dell’estensore dell’emendamento”, aveva scritto su Twitter il giuslavorista Tiraboschi. Ma, precisa Tiraboschi, “l’emendamento approvato nella notte non modifica l’art. 4 del dl 4/2019 che richiama ancora l’offerta di lavoro congrua”.

Giorgia Meloni, ospite di Porta a Porta, ha detto: “Se ti rifiuti di lavorare con un lavoro dignitoso e con tutte le garanzie del caso, perché quello non è il lavoro dei tuoi sogni, non puoi aspettare che lo Stato ti dia il Reddito di cittadinanza con i soldi di chi paga le tasse, magari senza fare il lavoro dei suoi sogni. È una questione di giustizia”.

Poi ha annunciato una riforma di “tutta la materia”, immaginando “un meccanismo in cui, in un Paese dove alcuni lavori si trovano e sono dignitosi, tu vai al Centro per l’impiego che ti indica gli ambiti in cui è richiesto lavoro e ti dice chi ti forma. Ma ci vuole anche la volontà. […] Uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenzialismo chi può lavorare e chi non può”.

Il sottosegretario al Lavoro Durigon, ai microfoni di Radio24, ha confermato l’intenzione di “portare a casa un decreto sul Reddito di cittadinanza nella seconda metà di gennaio” e sostiene che “se uno prende soldi pubblici non può essere schizzinoso, non può rifiutare nessuna tipologia di offerta che riguardi in contratto collettivo nazionale”.

Poi, sul tema della distanza del posto di lavoro dal luogo di residenza, ha detto: “Il criterio della territorialità resta, anche perché una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli”.

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