Un prigioniero palestinese è stato ferito e legato sul cofano di un veicolo militare israeliano in movimento tra le macerie nel nord della Cisgiordania
Un prigioniero palestinese è stato ferito e legato sul cofano di un veicolo militare israeliano in movimento tra le macerie, usato come uno scudo umano. Queste immagini, girate nel nord della Cisgiordania, sono state diffuse da Al Jazeera, che ha commentato: “Le forze di occupazione abusano del corpo di un giovane palestinese legandolo a un veicolo militare”. L’esercito israeliano ha condannato questa condotta, affermando che l’azione è contraria ai protocolli militari e che chi ha agito in quel modo sarà indagato. L’episodio è avvenuto nell’area di Wadi Burqin, vicino a Jenin, durante un’operazione militare per arrestare palestinesi ricercati. Il prigioniero ferito è stato consegnato alla Mezzaluna Rossa per ricevere cure mediche.
Contemporaneamente, Israele ha colpito diverse postazioni di Hezbollah nel sud del Libano. Secondo fonti militari israeliane, gli attacchi hanno mirato a edifici utilizzati dal gruppo sciita filo-iraniano e a un sospetto agente di Hezbollah ad Ayta ash-Shab.
A Gaza, raid israeliani hanno causato molte vittime nei campi profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha riportato danni al suo ufficio a Gaza e numerose vittime civili, con 22 morti e 45 feriti nella zona umanitaria di Mawasi vicino Rafah. Nel pomeriggio, due razzi lanciati da Rafah sono caduti vicino al kibbutz Safa in Israele, senza causare danni o vittime.
Muhammad Murad Khoshiyeh, un ragazzo palestinese di 12 anni, è morto in ospedale dopo essere stato gravemente ferito dal fuoco israeliano durante scontri ad Al Bireh, vicino a Ramallah.
Alti funzionari dell’amministrazione statunitense hanno rassicurato Israele che, in caso di guerra totale con Hezbollah, gli Stati Uniti forniranno tutto il supporto necessario. Questo è emerso durante un incontro a Washington tra il ministro degli Affari Strategici israeliano Ron Dermer, il capo dell’Assemblea Nazionale Tzachi Hanegbi e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan.
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